Amatori Cefa Basket

IL SOLITO (INSULSO E INUTILE) ASG


brutta sconfitta rimediata lo scorso anno a Las Vegas, l’Est si prende la rivincita e batte l’Ovest 134-128. Una partita iniziata in sordina, ma che ha preso fuoco nell’ultimo quarto e ha regalato, oltre alle solite giocate spettacolari, anche una pallacanestro intensa e appassionante nei minuti finali. La Nba può dare lezioni a tutti in fatto di marketing, ma questa volta i colori delle maglie, blu con il retro argentato per l’Est e bianco-oro per l’Ovest, non sembrano molto azzeccati e non aiutano troppo gli spettatori, soprattutto quelli davanti agli schermi. NO KOBE - Come da programma la partita di Kobe Bryant dura pochissimo. Dopo 2’47’’ Byron Scott fa alzare dalla panchina Steve Nash e toglie la stella dai Lakers. Bryant sembra davvero sofferente, addirittura porge il cinque ai compagni con la mano sinistra: giocare in queste condizioni non è sicuramente facile e i Lakers alla lunga potrebbero pagare dazio alla decisione di Kobe di evitare, almeno per ora, l’operazione al mignolo. PRIMO TEMPO - Il ritmo naturalmente, almeno all’inizio, è da All Star Game, ma l’Est nei primi minuti sembra più concreto. Chris Bosh firma subito otto punti e l’Ovest va sotto di 11 a metà del primo quarto. Un parziale di 8-0 rimette però in carreggiata la Western Conference. Alla fine del primo quarto comunque Jason Kidd e compagni sono avanti 34-28. Il match (e il pubblico della New Orleans Arena) si scalda nel secondo quarto grazie a un paio di schiacciate da cinema griffate da LeBron James e da “Superman” Dwight Howard. Il padrone di casa Chris Paul dispensa assist a grappoli ma l’Ovest continua a inseguire. Tra le varie giocate spettacolo passa quasi inosservata una follia di Rasheed Wallace che tira, e trova il canestro, dalla lunga distanza di sinistro. Se ne accorgono in pochi perché il movimento del Bad Boy dei Pistons è perfetto. Nessuno difende, naturalmente e le due squadre vanno al riposo con gli “ospiti” dell’Est avanti 74-65. SECONDO TEMPO - Dopo lo show dell'intervallo, un tributo al Jazz della Big Easy (soprannome yankee di New Orleans) con Harry Connick Jr. nella veste di apprezzato cerimoniere, si torna in campo e nel terzo quarto l’Est allunga. LeBron James strizza l’occhio al premio di Mvp con un paio di giocate che fanno esplodere il palazzo. I canestri della coppia dei Celtics Ray Allen-Paul Pierce permettono alla squadra della Eastern Conference di chiudere il terzo quarto avanti 106-93. L’Ovest non ci sta e si affida alla regia di Paul che produce i canestri di Duncan e Nowitzki che permettono alla Western Conference di tornare in partita e addirittura di andare a condurre (112-110) a metà dell’ultimo quarto. Il finale è intenso e divertente. Le squadre decidono addirittura di difendere con aggressività. Due triple consecutive di Ray Allen riportano la truppa di Doc Rivers al +3 (125-122), Paul trova il pareggio dalla lunga distanza, ma ci pensa LeBron James con una perentoria schiacciata rimettere le cose a posto. I canestri di Wade e Allen poi chiudono definitivamente i conti. Il premio Mvp non sfugge a LeBron James che flirta con una tripla doppia e chiude con 27 punti, otto rimbalzi e nove assist. Est: Allen 28 (5/5, 5/9), James 27, Howard 16. Rimbalzi: Howard 9. Assist: Kidd 10. Ovest: Stoudemire, Roy, Anthony 18, Paul 16. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Paul 14.