Amatori Cefa Basket

LA LUNGA STRADA DELLA SCONFITTA


Game Over. Ancora. Il Cefa non c’è più. La squadra che fino a metà della scorsa stagione superava ogni difficoltà per raggiungere traguardi inattesi non esiste più. Oggi rimane un gruppo storico, logorato da acciacchi e varie ed eventuali, nel quale purtroppo non ci sono stati inserimenti significativi né in termini di quantità che di qualità. È un’analisi dura. Sin troppo. Perché le stagioni no ci sono e il Cefa ne sta vivendo una, ci può stare. Ma non c’è cosa peggiore dell’abitudine a perdere. E purtroppo, dolenti o nolenti, è questo il male che affligge questa squadra che ormai accetta ineluttabilmente il verdetto negativo del campo. Contro Golden Basket è arrivata la solita prestazione stringata, persino sufficiente magari per buona parte di gara, poi totalmente insufficiente per quei 10 minuti che la decidono. Inutile sottolineare rimpianti che possono emergere dalle condizioni in cui Golden si è presentata: erano in sei, ma che sapevano il fatto loro e non a caso sono secondi. I problemi attuali del Cefa vanno oltre gli avversari. Avversari costretti dal numero esiguo di rotazioni possibili, alla fine poi solo una meno di noi…, a difendere per 40’ a zona. La prediletta zona del Cefa, quella che da anni attacchiamo con risultati sicuramente più soddisfacenti rispetto alla uomo. A mio parere è stato così anche ieri sera, magari non con continuità, ma a sprazzi. L’attacco ha prodotto 59 punti. Non tanti, ma nemmeno pochi. Solo che il black out di terzo quarto quando con cambi di difesa provavamo a sparigliare gli avversari è costato caro e qui vengono fuori limiti di gioco tecnici, ma anche di personalità. I punti nelle mani sono quelli che sono e pare oramai evidente. Se Landrea è in serata viaggia sopra i 20, si prende certamente i suoi tiri, magari forza anche e non attacca sempre lucidamente, ma rimane un faro offensivo, seppur criticabile perché migliorarsi deve essere un obiettivo di tutti, lui compreso, imprendiscibile. E il cosiddetto cast di supporto? Mai decollati veramente Verga o Denion, capaci comunque di gare in doppia cifra, abbiamo un Pupa da circa 10 punti a gara (17 ieri sera) e poco altro (sempre in termini di punti eh, poi parliamo del resto). Ale e Onzo sono capaci talvolta di exploit ma difettano di continuità, il Presidente può prendere 13 rimbalzi come ieri sera, ma in attacco deve accontentarsi di qualche palla sporca e Strike ancora deve ambientarsi a dovere nel clima partita visto che in allenamento segna. Un discorso a parte lo meriterebbe SuperBiagio che ieri sera è stato troppo Biagio e poco Super: zero punti con 0/9 dal campo, conclusioni forzate e accelerate, tre-quattro stoppate prese e zero carattere. Dal suo recupero dipendono le sorti del Cefa 07-08 e futuro perché stiamo parlando di un ragazzo dell’88 con mezzi tecnici indiscutibilmente superiori al resto della squadra, Landrea compreso. Detto dell’attacco, resta secondo me il dovere, per una squadra come la nostra, di costruire le partite sulla difesa. Non ci sono tantissimi avversari che possono sul piano tecnico essere talmente superiori da essere indifendibili. Ci sono certo buone organizzazioni di gioco, cosa che noi possiamo sempre sognare da quel che ho capito dai timidi e criticati tentativi in allenamento, ma tutto sommato si può difendere. Si può tenere Golden a 10 punti in un quarto. Si può cercare di mettere più mani addosso quando non viene fischiato nulla a nostro favore e probabilmente succede anche contro. La verità è che ci giro intorno, ma di fronte all’ennesimo ko ho finito le spiegazioni. Non so cosa raccontarvi. Chi ha visto la partita forse può aggiungere altro. Per me più che fattori tecnici o fisici, con gente che si fa male persino nel riscaldamento (x Denion: quando si è vicini a diventare papà gli anni arrivano tutti di un colpo!), è tutto un problema di testa. Andiamo in campo in silenzio. Non si esulta ai canestri, non si parla né in difesa come in attacco. Non ci si carica mai. Specie quando andiamo sotto. Glu glu glu è il rumore del Cefa che affoga, quando va in svantaggio è finita. Cenni di reazione personali e poco altro. Si chiama abitudine a perdere ed è uguale, ma diametralmente opposta, a quella a vincere. È quel fatto che permette alle squadre di vincere anche quando non sono in giornata, per fortuna o altro, per la consapevolezza che comunque arriverà la vittoria. Per noi vale l’opposto. E non è che mi aspetto che mi crediate o meno, sbaglierò, ma questo è un fattore inconscio. Nessuno di noi va in campo per perdere o si crede sconfitto quando il tabellone dice che siamo sotto, ma di fatto è così. Soluzione? Vincere. Facile no? No, non è facile però le occasioni come quella di ieri sera vanno sfruttate. Allora vi tirò una provocazione. Giovedì giochiamo a Lucca con i Bambori. Una partita che sentiamo in modo particolare. Non ci sarà SuperBiagio e forse nemmeno Denion, convertiremo il Gt allenatore-refertista in allenatore-giocatore e per presentarsi almeno in otto è pronta anche la convocazione (se andrà bene allo spogliatoio) di Max. Se riusciremo dunque ad andare a Lucca con un minimo di competitività numerica, perché non vincere il derby? Sarebbe luce in una stagione buia, sarebbe l’ultima speranza per raggiungere la salvezza, ma sarebbe soprattutto qualcosa da poter ricordare come dire: vi ricordate quell’anno di merda che si perdeva sempre e si era vinto solo con le ultime prima di finirci noi? Si, che me lo ricordo! E’ anche l’anno in cui siamo tornati a battere i Bambori, a Lucca e in emergenza! E io c’ero! Tabellino: Pupa 17, Landrea 27, SuperBiagio, Strike, Denion inf, The Voice 10, Onzo 3, Presidente 2  All. Turri T2: 24/64 cioè 37.5% incredibilmente superiore rispetto a Pisa…ma lì canestri di merda. Cmq brutti 0% di SuperBiagio e Onzo, 55% per Landrea e 50% per Pupa, 45.4% per AleT3: 3/14 cioè 21,4 ovvero peggio anche rispetto a Pisa…disastrosoTL: 2/3 di Landrea…e basta…si commenta da soloRD: 25  RA: 18  RT: 43           PP: 8  PR: 9Stoppate: prese tantissime, date 1 LandreaFalli: 16