Amatori Cefa Basket

UNDICESIMO ANNO? COME RIPARTIRE DA UNO


Come i Bambori all’inizio della loro avventura. Il derby di Lucca conferma la crisi del Cefa che pare oramai condannato alla A2. Poca gente, tanto scoramento e l’immagine è quella di una squadra incapace di ribellarsi a quello che sembra essere un ineluttabile destino. “Competitivi in cinque anni” dicono i dirigenti riguardo al futuro con un progetto che sarà innanzitutto di recluta per inserire volti giovani e nuovi. Anche ieri sera Cefa ridotto a 8 unità, due di queste ripescate all’ultimo con coach Gabriele che è tornato a calcare un campo da basket dopo diversi anni e Max che è venuto a dare manforte numerico. Purtroppo, eccetto il buon inserimento di Strike Paroli, gli altri sono andati persi nel corso della stagione e il gruppo storico fa quel che può tra acciacchi vari e logorio anche mentale. Inutile entrare su dettagli tecnici del match. I problemi del Cefa sono quelli visti e rivisti in questa stagione e accentuati da una rotazione scarna. La partita si decide nei primi minuti quando il Cefa non ne indovina una e becca il parziale decisivo: 24 a 8 dopo 10’. In attacco la palla circola poco, in difesa i gialloneri ci capiscono spesso molto poco. Un peccato perché i successivi 30’ sono giocati alla pari contro una squadra di certo non irresistibile che si basa sullo strapotere fisico di Casini R, sulla regia attenta di Casini F e davvero poco altro. Infatti, il Cefa rimane attaccato nei parziali successivi: 11-9, 14-13, 15-11. Segno che il divario tra le due squadre è certamente minore rispetto a quello delle prime gare dei Bambori contro i garfagnini (ricordiamo dei -30 persino “generosi”). E se loro da quelle prime esperienze sono riusciti, seppur grazie a nuovi innesti di qualità in un contesto più “facile” come quello di Lucca, a vincere il campionato, il Cefa che ha alle spalle stagioni soddisfacenti può essere ottimista su una pronta ripresa già dal prossimo torneo. Parliamo del prossimo senza dimenticare che mancano ancora quattro gare alla fine di questo. Ma per salvarsi serve un miracolo. Oltre a considerare “scontate”, e non lo sono, le partite da vincere contro Molo Nuovo e Streetball in casa, il Cefa ha bisogno di un terzo successo (e c’è una terza gara in casa, proprio venerdì contro Nuova Magenta) per sperare di superare Collesalvetti e conquistare la salvezza. Ma dipende anche dai loro risultati  perché tre vittorie servono solo a patto che loro non vincano mai. Dispiace è logico, ma a parte cercare di salvare l’onore con una bella chiusura di campionato, anche per vedere se riusciamo a lanciarci per la Coppa Primavera, il Cefa può fare ben poco altro. In attesa di una riorganizzazione societaria che è alle porte. Oltre alle elezioni, infatti, per la prossima stagione molte cose dovranno essere chiare e definite ben prima del via. In questa ottica vanno cercati possibili rinforzi, anche solo di quantità per permettere allenamenti numerosi e inserire poi i suddetti con calma in campionato. Dovranno essere fatte scelte importanti di gestione e non ci riferiamo alla panchina di coach Gt. Anzi, il tecnico è stato confermato proprio ieri sera da una parte della società che non lo reputa in minima parte responsabile di questi risultati, ma gli chiede di pensare al lavoro da effettuare in ottica futura. In culo al “competitivi in cinque anni”. Tabellino: Gt, Pupa 9, Landrea 17, Max 3, Strike, The Voice 4, Onzo 6, Presidente 2Bdb2002: Arrighi 4, Casini F 14, Bartoli 4, Menchini, Casini R 11, Ghilardi, Ponte 15, Mencacci 9, Falena 7 T2: 12/37         32.4T3: 4/19           21.1TL: 5/9 55.6RD: 19  RA: 8  RT: 27 PP: 13  PR: 9Stoppate: 3Falli: 17