Creato da marlone_brando il 13/02/2007
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Sergio Leone

Post n°2 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da marlone_brando

SERGIO LEONE

Nasce a Roma il 3 gennaio 1929 da Vincenzo Leone, regista del muto noto con lo pseudonimo di Roberto Roberti, e da Bice Valerian, attrice di vaglia del medesimo periodo. Esordisce nel cinema lavorando come assistente volontario e comparsa, fra l'altro, in "Ladri di biciclette" (1948) di De Sica. In seguito, è a lungo aiuto regista di Mario Bonnard: nel ‘59, essendo quest'ultimo ammalato, lo sostituisce sul set de "Gli ultimi giorni di Pompei" per completarne le riprese. Dopo aver fatto l'aiuto regia del "Ben Hur" (1959) di William Wyler e diretto la seconda unità in "Sodoma e Gomorra" (1961) di Robert Aldrich, egli licenzia infine col mitologico "Il colosso di Rodi" (1961) il primo lungometraggio tutto suo.E' del 1964, tuttavia, il film che lo imporrà all'attenzione generale: "Per un pugno di dollari", firmato con lo pseudonimo di Bob Robertson in omaggio al padre, indica una convincente via al western autarchico lungo i sentieri d'una narrazione barocca e survoltata, roboante ed iperviolenta (pur sulla base d'uno spunto non originale, mutuato con evidenza da "La sfida del samurai" di Akira Kurosawa).I successivi "Per qualche dollaro in più" (1965) ed "Il buono, il brutto, il cattivo"(1966) completano quella che verrà definita la "trilogia del dollaro", incassano cifre enormi, ripropongono una formula vincente: aggressiva ed accattivante colonna sonora di Ennio Morricone, interpretazioni sornione e grintose di Clint Eastwood (ma anche degli ottimi Gian Maria Volonté e Lee Van Cleef), cui s'aggiunge - a livello stilistico - una iperbolica dilatazione dei tempi narrativi che diventa, a tratti, paradossale ieraticità del gesto."C'era una volta il West"(1968) conferma ed infrange nello stesso tempo gli schemi di cui sopra, inscenando la fine del West e del mito della Frontiera: l'icona Henry Fonda assume per l'occasione i tratti d'un assassino feroce ed inesorabile, il ligneo profilo di Charles Bronson gli si contrapppone in una cupa vicenda di vendetta e di morte. Se il successivo "Giù la testa" (1971), colorito e movimentato pot-pourri sulla rivoluzione ambientato nel Messico di Villa e Zapata, ristagna un po' fra manierismo e ritualità, è con "C'era un volta in America" (1984) che il cineasta romano dà vita al suo capolavoro.Frutto d'una lunghissima gestazione, il film colloca negli anni ruggenti del proibizionismo una storia di gangster ed amicizia che si dipana per quasi quattro ore tra piombo e sangue alla Damon Runyon ed intenerite parentesi di fitzgeraldiano struggimento; il tutto, all'insegna di un'acuta cognizione della memoria di sapore proustiano, con il contributo di attori mirabili (De Niro è il più citato, ma James Woods gli tiene testa benissimo) e del suggestivo commento sonoro di Ennio Morricone. La parabola artistica di Leone si conclude qui: un infarto lo stronca nella sua casa romana il 30 aprile 1989, mentre è alla prese con il laborioso progetto d'un film incentrato sull'assedio di Leningrado.
da Italica

 
 
 

Tom Cruise

Post n°1 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da marlone_brando
 
Foto di marlone_brando

La Paramount scarica Tom Cruise
23/08/2006

Il modo in cui si è comportato recentemente non è accettabile

Dopo il sondaggio della Yahoo!Entertainment di qualche giorno fa che vedeva l'attore ultimo nella lista di gradimento del pubblico, si è scoperto che Tom Cruise non sta più simpatico neanche alla Paramount, che fino a ieri è stata la sua casa di produzione cinematografica. Il sodalizio durato 14 anni è giunto al termine e non ci sarà nessun rinnovo del contratto. Lo ha annunciato il direttore della Viacom - casa madre dell'azienda - Sumner Redstone, in un'intervista al Wall Street Journal. "Per quanto lo apprezziamo come persona non ci è sembrato giusto rinnovare il contratto. Il modo in cui si è comportato recentemente non è accettabile per la Paramount". Sumner Redstone si riferisce ai comportamenti decisamente strambi di Tom Cruise da quando ha voluto dichiarare al mondo intero l'inizio della relazione con l'attrice Katie Holmes e ha iniziato a difendere con enfasi la sua appartenenza a Scientology. In quel periodo infatti l'attore appariva nei maggiori talk show televisivi completamente invasato, finendo addirittura per saltellare come una scimmia sui divanetti dello studio di Oprah Winfrey. Secondo la Paramount le buffonate di Cruise avrebbero avuto un effetto negativo sul box office all'uscita del film La guerra dei mondi. Paula Wagner, partner d'affari dell'attore, ha definito le dichiarazioni di Redstone "oltraggiose e prive di rispetto". Lei e Tom Cruise hanno anche annunciato che hanno raccolto un fondo di 100 milioni di dollari e che proseguiranno da soli, ma nel frattempo la reputazione dell'attore sembra destinata a peggiorare.Non sono infatti di molto aiuto le sue bizzarrie legate a Scientology e a Suri, la primogenita avuta dalla compagna Katie Holmes. La bambina è diventata un vero e proprio fenomeno da baraccone grazie al padre. Le ultime notizie che la riguardano dicono che i prossimi a poterla vedere saranno i coniugi Beckham, invitati a corte dalla coppia Cruise/Holmes, i quali però non potranno fotografarla, né toccarla, e neanche parlarle. La stessa madre ha avuto il divieto di parlarle per i primi sette giorni di vita. Sarà lei la prossima a scaricarlo?

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