Ci è stata fatta richiesta, in questi giorni, di pubblicizzare serate informative sulla scuola che vengono organizzate nel nostro territorio da organi di partito. Premettendo che non siamo schierati con nessuno, che il nostro unico interesse è il bene della scuola, che pubblicheremo ogni altra iniziativa sull’argomento ci vogliate mandare da qualsivoglia sigla politica, abbiamo deciso di pubblicare il seguente invito: Lunedì 27 ottobre ore 20,30sala “Ilaria Alpi”Biblioteca ComunaleVia Persicetana 226Crevalcore contro la demagogia RAGIONIAMO DI SCUOLAdi principi educativi, di didattica, di buona amministrazione con Mariangela Bastico Senatrice Partito Democratico Giovanni Mascaro Segreteria Provinciale Partito Socialista Luigi GuerraPreside Facoltà di Scienze della Formazione Università di Bologna AVREMO BUONE BASI? La scuola elementare ha garantito buone basi agli adulti di oggi. Nelle ultime indagini internazionali si colloca ai primi posti nel mondo. Questo patrimonio si è progressivamente sgretolato a causa della rinuncia dei governi di centrodestra a raccogliere le sfide imposte dai mutamenti della società italiana. Il relativo favore con cui è stata accolta dalle famiglie la restaurazione Gelmini-Tremonti del maestro unico e del voto numerico non esprime il rifiuto del tempo pieno e dei moduli, al contrario, segnala il disagio patito dalla mancanza di continuità delle figure educative nei cinque anni, sola garanzia di un dialogo educativo e di un percorso di istruzione soddisfacenti. Non sono i modelli che non funzionano, sono i ministri. Letizia Moratti, per prima nella storia della Repubblica, ha rinunciato al concetto di scuola pubblica, dirottando ingenti finanziamenti alle scuole private; inoltre, di fronte a una popolazione scolastica in aumento, ha bloccato le immissioni in ruolo con la conseguente frenetica rotazione di precari, anche più di uno nell’arco di uno stesso anno scolastico. Giuseppe Fioroni, ministro del governo Prodi, aveva ripreso la stabilizzazione del personale. Mariastella Gelmini al danno aggiunge la beffa: come cura a una scuola maltrattata propone un anacronistico salto all’indietro. La giusta esigenza delle famiglie di una maggiore qualità viene stravolta e tradotta nella rinuncia all’eccellenza conquistata negli anni grazie all’affinamento delle competenze degli insegnanti e a metodi didattici e di valutazione rispettosi della personalità dei singoli bambini. Il Partito Democratico e il Partito Socialista di Crevalcore sostengono la centralità della scuola pubblica, la necessità di salvaguardare la scuola dell’obbligo come spazio per la crescita di tutti i bambini, l’esigenza di impiegare meglio le risorse esistenti per una reale efficacia formativa ed educativa del sistema scuola. Inoltre, allo scopo di aprire un dibattito sull’argomento, pubblichiamo i seguenti stralci provenienti da svariate fonti Dal sito della Lega Nord 15-10-’08 La camera ha votato ieri la mozione leghista (primo firmatario il capogruppo, Roberto Cota) con la quale si chiede l'istituzione di classi di inserimento per gli stranieri che abbiano deficit di preparazione così da non creare problemi al normale svolgimento del programma annuale. Un cambiamento che non mira a creare "sezioni speciali", ma piuttosto uno strumento propedeutico a colmare le lacune linguistiche, culturali, ecc e consentire quindi ai figli degli stranieri di poter essere reinseriti nelle classi dei colleghi italiani e poter proseguire nel modo migliore il percorso degli studi. A chiarire sul fatto che il provvedimento non presenta alcun elemento di discriminazione è lo stesso presidente dei deputati del Carroccio: "Questa mozione - ha ribadito Cota - ha l'obiettivo di favorire l'integrazione, che oggi non c'è a sufficienza. Chi sostiene che vi sia invece la volontà di discriminare o non ha letto il testo o è in malafede" Da Famiglia Cristiana n°42 del 19-10-‘08 RISPOSTE SBAGLIATE A PROBLEMI REALI DI INSERIMENTO DEGLI STRANIERI SI DICE "CLASSI PONTE" LEGGASI "CLASSI GHETTO" Per il ministro Gelmini le "classi di inserimento" per bambini immigrati «non sono un problema di razzismo, ma un problema didattico». Per Alessandra Mussolini, presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia, sono «un provvedimento di stampo razzista».La Lega cavalca l’onda e va all’arrembaggio dell’immigrato. La "fantasia padana" non ha più limiti, né pudore. Prima le impronte ai rom, poi il permesso a punti e i 200 euro per il rinnovo, poi l’impedimento dei ricongiungimenti familiari, e ora una mozione, avanzata a sera tardi in Parlamento, per le classi differenziali, col pretesto di insegnare l’italiano agli stranieri. Il problema dell’inserimento degli stranieri a scuola è reale, ma le risposte sono "criptorazziste", non di integrazione. Chi pensa a uno "sviluppo separato" in Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama "apartheid", andata in scena in Sudafrica per molti anni: autobus, cinema e scuole separati. L’onorevole Casini ha parlato di proposta vergognosa: «Di questo passo, andrà a finire che ai bambini delle classi separate cuciranno sul vestito la lettera "i" come immigrato». E il Secolo d’Italia, quotidiano di An, nel tentativo di frenare la Lega, ha scritto: "Scordatevi l’apartheid". Da Radio Anch’io del 21 -10-’08. Ospite del direttore del GR Antonio Caprinica, L’onorevole Walter Veltroni: “…Il problema è che tutta questa vicenda della scuola e dell’università è partita da un’esigenza di taglio e non da un’esigenza di riforma della scuola e dell’università . Per cui Tremonti ha deciso nel documento programmazione economico-finanziario di tagliare 8 miliardi alla scuola e di tagliare molti miliardi, tanto da far dire alla conferenza dei rettori che il sistema universitario rischia il collasso e su questa base si sono trovate delle soluzioni. Ma è esattamente il contrario di quello di cui ha bisogno l’Italia. Io devo dire sinceramente, che non capisco perché in Italia, se si deve tagliare, si taglia sulla scuola e sulla sicurezza, che sono le uniche due voci su cui il nostro paese avrebbe bisogno di avere, semmai, un rafforzamento d’investimenti, vista la situazione del nostro sistema scolastico…” Da agenzia Asca 22-10-‘08 SCUOLA. BERLUSCONI: MANDERO' LA POLIZIA. VELTRONI: SOFFIA SUL FUOCO. NAPOLITANO: SERVONO RISORSE E ASCOLTO RECIPROCO''Il decreto sulla scuola e' sacrosanto altro che ritirarlo! Bisogna applicarlo''. parole del presidente del consiglio Silvio Berlusconi che contro le occupazioni di scuole e atenei propone la linea dura: ''Manderemo le forze dell'ordine''.Ma per difendere il provvedimento Berlusconi ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi, affiancato dal Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.Il Presidente del Consiglio ha accusato la sinistra di organizzare ''opposizioni di piazza al governo'' e di lanciare ''messaggi assolutamente falsi''. Non e' vero, ha detto il premier, che le risorse per la scuola saranno decurtate di 8 miliardi, come sostiene l'opposizione.''Nessun taglio, ma una manovra su un triennio che porta risorse alla scuola e agli alunni''. Falsita', a parere di Berlusconi, sono anche quelle sul tempo pieno. ''Con l'introduzione del maestro unico e l'eliminazione delle compresenze si liberano piu' maestri per aumentare il tempo pieno''. In cinque anni ''ci saranno 5.750 classi in piu' con il tempo pieno''. E voi cosa ne pensate ? Come vedete il futuro dei nostri figli?
RICHIESTA
Ci è stata fatta richiesta, in questi giorni, di pubblicizzare serate informative sulla scuola che vengono organizzate nel nostro territorio da organi di partito. Premettendo che non siamo schierati con nessuno, che il nostro unico interesse è il bene della scuola, che pubblicheremo ogni altra iniziativa sull’argomento ci vogliate mandare da qualsivoglia sigla politica, abbiamo deciso di pubblicare il seguente invito: Lunedì 27 ottobre ore 20,30sala “Ilaria Alpi”Biblioteca ComunaleVia Persicetana 226Crevalcore contro la demagogia RAGIONIAMO DI SCUOLAdi principi educativi, di didattica, di buona amministrazione con Mariangela Bastico Senatrice Partito Democratico Giovanni Mascaro Segreteria Provinciale Partito Socialista Luigi GuerraPreside Facoltà di Scienze della Formazione Università di Bologna AVREMO BUONE BASI? La scuola elementare ha garantito buone basi agli adulti di oggi. Nelle ultime indagini internazionali si colloca ai primi posti nel mondo. Questo patrimonio si è progressivamente sgretolato a causa della rinuncia dei governi di centrodestra a raccogliere le sfide imposte dai mutamenti della società italiana. Il relativo favore con cui è stata accolta dalle famiglie la restaurazione Gelmini-Tremonti del maestro unico e del voto numerico non esprime il rifiuto del tempo pieno e dei moduli, al contrario, segnala il disagio patito dalla mancanza di continuità delle figure educative nei cinque anni, sola garanzia di un dialogo educativo e di un percorso di istruzione soddisfacenti. Non sono i modelli che non funzionano, sono i ministri. Letizia Moratti, per prima nella storia della Repubblica, ha rinunciato al concetto di scuola pubblica, dirottando ingenti finanziamenti alle scuole private; inoltre, di fronte a una popolazione scolastica in aumento, ha bloccato le immissioni in ruolo con la conseguente frenetica rotazione di precari, anche più di uno nell’arco di uno stesso anno scolastico. Giuseppe Fioroni, ministro del governo Prodi, aveva ripreso la stabilizzazione del personale. Mariastella Gelmini al danno aggiunge la beffa: come cura a una scuola maltrattata propone un anacronistico salto all’indietro. La giusta esigenza delle famiglie di una maggiore qualità viene stravolta e tradotta nella rinuncia all’eccellenza conquistata negli anni grazie all’affinamento delle competenze degli insegnanti e a metodi didattici e di valutazione rispettosi della personalità dei singoli bambini. Il Partito Democratico e il Partito Socialista di Crevalcore sostengono la centralità della scuola pubblica, la necessità di salvaguardare la scuola dell’obbligo come spazio per la crescita di tutti i bambini, l’esigenza di impiegare meglio le risorse esistenti per una reale efficacia formativa ed educativa del sistema scuola. Inoltre, allo scopo di aprire un dibattito sull’argomento, pubblichiamo i seguenti stralci provenienti da svariate fonti Dal sito della Lega Nord 15-10-’08 La camera ha votato ieri la mozione leghista (primo firmatario il capogruppo, Roberto Cota) con la quale si chiede l'istituzione di classi di inserimento per gli stranieri che abbiano deficit di preparazione così da non creare problemi al normale svolgimento del programma annuale. Un cambiamento che non mira a creare "sezioni speciali", ma piuttosto uno strumento propedeutico a colmare le lacune linguistiche, culturali, ecc e consentire quindi ai figli degli stranieri di poter essere reinseriti nelle classi dei colleghi italiani e poter proseguire nel modo migliore il percorso degli studi. A chiarire sul fatto che il provvedimento non presenta alcun elemento di discriminazione è lo stesso presidente dei deputati del Carroccio: "Questa mozione - ha ribadito Cota - ha l'obiettivo di favorire l'integrazione, che oggi non c'è a sufficienza. Chi sostiene che vi sia invece la volontà di discriminare o non ha letto il testo o è in malafede" Da Famiglia Cristiana n°42 del 19-10-‘08 RISPOSTE SBAGLIATE A PROBLEMI REALI DI INSERIMENTO DEGLI STRANIERI SI DICE "CLASSI PONTE" LEGGASI "CLASSI GHETTO" Per il ministro Gelmini le "classi di inserimento" per bambini immigrati «non sono un problema di razzismo, ma un problema didattico». Per Alessandra Mussolini, presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia, sono «un provvedimento di stampo razzista».La Lega cavalca l’onda e va all’arrembaggio dell’immigrato. La "fantasia padana" non ha più limiti, né pudore. Prima le impronte ai rom, poi il permesso a punti e i 200 euro per il rinnovo, poi l’impedimento dei ricongiungimenti familiari, e ora una mozione, avanzata a sera tardi in Parlamento, per le classi differenziali, col pretesto di insegnare l’italiano agli stranieri. Il problema dell’inserimento degli stranieri a scuola è reale, ma le risposte sono "criptorazziste", non di integrazione. Chi pensa a uno "sviluppo separato" in Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama "apartheid", andata in scena in Sudafrica per molti anni: autobus, cinema e scuole separati. L’onorevole Casini ha parlato di proposta vergognosa: «Di questo passo, andrà a finire che ai bambini delle classi separate cuciranno sul vestito la lettera "i" come immigrato». E il Secolo d’Italia, quotidiano di An, nel tentativo di frenare la Lega, ha scritto: "Scordatevi l’apartheid". Da Radio Anch’io del 21 -10-’08. Ospite del direttore del GR Antonio Caprinica, L’onorevole Walter Veltroni: “…Il problema è che tutta questa vicenda della scuola e dell’università è partita da un’esigenza di taglio e non da un’esigenza di riforma della scuola e dell’università . Per cui Tremonti ha deciso nel documento programmazione economico-finanziario di tagliare 8 miliardi alla scuola e di tagliare molti miliardi, tanto da far dire alla conferenza dei rettori che il sistema universitario rischia il collasso e su questa base si sono trovate delle soluzioni. Ma è esattamente il contrario di quello di cui ha bisogno l’Italia. Io devo dire sinceramente, che non capisco perché in Italia, se si deve tagliare, si taglia sulla scuola e sulla sicurezza, che sono le uniche due voci su cui il nostro paese avrebbe bisogno di avere, semmai, un rafforzamento d’investimenti, vista la situazione del nostro sistema scolastico…” Da agenzia Asca 22-10-‘08 SCUOLA. BERLUSCONI: MANDERO' LA POLIZIA. VELTRONI: SOFFIA SUL FUOCO. NAPOLITANO: SERVONO RISORSE E ASCOLTO RECIPROCO''Il decreto sulla scuola e' sacrosanto altro che ritirarlo! Bisogna applicarlo''. parole del presidente del consiglio Silvio Berlusconi che contro le occupazioni di scuole e atenei propone la linea dura: ''Manderemo le forze dell'ordine''.Ma per difendere il provvedimento Berlusconi ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi, affiancato dal Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.Il Presidente del Consiglio ha accusato la sinistra di organizzare ''opposizioni di piazza al governo'' e di lanciare ''messaggi assolutamente falsi''. Non e' vero, ha detto il premier, che le risorse per la scuola saranno decurtate di 8 miliardi, come sostiene l'opposizione.''Nessun taglio, ma una manovra su un triennio che porta risorse alla scuola e agli alunni''. Falsita', a parere di Berlusconi, sono anche quelle sul tempo pieno. ''Con l'introduzione del maestro unico e l'eliminazione delle compresenze si liberano piu' maestri per aumentare il tempo pieno''. In cinque anni ''ci saranno 5.750 classi in piu' con il tempo pieno''. E voi cosa ne pensate ? Come vedete il futuro dei nostri figli?