Una mela

27 Gennaio 2008


La memoria in LiguriaHo sentito il bisogno di  conoscere la Shoah da qualcuno che l'ha vissuta partendo dai miei luoghi di origine,  così ho trovato un libro scritto da Salvatore Tuo “ Mauthausen memorie di due fratelli genovesi” (Microart’s edizioni).La descrizione dei momenti della giornata vissuti nel campo mi mette sotto agli occhi le violenze inumane che sono state catalogate sotto alla parola Shoah.Il mio concittadino e suo fratello appena arrivati a Mautahusen hanno visto dei deportati che trasportavano carri di cadaveri  buttati li alla rinfusa; questa agghiacciante visione era ancora più tremenda perché si potevano distingure bene i moribondi (sistemati nella parte inferiore) dai morti.Poi tanti episodi  come l’uccisione di un russo che aveva rubato del pane ed era caduto nella trappola dei Kapo che per smascherarlo avevano intinto quel pezzettino di pane nell’inchiostro. La vita in camerata stipati con altri 200 compagni e i letti a castello a tre piani che a volte cedevano, il lavoro nelle cave a scavar gallerie 11 ore al giorno, per sei giorni e mezzo/sette la settimana a -18°,i controlli per i pidocchi puniti con 25 nerbate sui reni..,le disinfestazioni con getti d’acqua gelidi a temperature polari sui deportati fatti marciare nudi, la fame feroce  risolta con  la brodaglia a base di barbabietole per foraggio con qualche patata e molte bucce…Torture e punizioni continue  che avevano lo scopo di eliminare esseri umani con violenze, freddo, fame,malattie.Questi sono solo  alcuni momenti di vita (se cosi si puo ancora chiamare) di Salvatore e Mario che  insieme ad altri quattro sono sopravissuti al gruppo di 45 deportati presi il 7 aprile 1944. Hanno scritto  questo libro perché diventi un messaggio di speranza,perché i giovani conoscano le brutalità che hanno dovuto subire, perché fatti come quelli non si ripetano mai più.Le testimonianze del giorno della memoria vivranno nel tempo, fino a quando saremo capaci di raccontarle a chi non c’era.Eva