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Rete dei Centro Risorse della Calabria
 

 

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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 25 Settembre 2008 da C_Risorse_Calabria

I Centri Risorse

nel piano regionale di interventi

contro la dispersione scolastica

A Lamezia Terme, nel centro servizi dell’ITIS, giorno 19.09.2008 ha avuto luogo il secondo incontro regionale dei responsabili e/o referenti dei Centri Risorse contro la Dispersione Scolastica, per concordare le strategie che gli stessi centri adotteranno nel piano regionale di studio e di interventi contro la dispersione scolastica, priorità della politica scolastica regionale .

All’incontro sono intervenuti con contributi e proposte i  responsabili e /o referenti dei centri risorse contro la  dispersione scolastica.

Questioni, a cui si è dato maggior rilievo negli interventi nella discussione, e proposte operative formulate nell’incontro:

A – La rete regionale dei centri risorse e le reti locali costituite dai singoli centri risorse per dar vita a patti territoriali (tra Scuole, Enti locali, Istituzioni, Associazioni ed altri soggetti).

B – Il comitato tecnico-scientifico: definizione e gestione delle competenze dei centri risorse nel piano regionale per il problema della dispersione scolastica. Ne fanno parte i responsabili dei centri.

C – La comunicazione: processo di interazione tra i centri risorse e con le scuole; processo di integrazione con il territorio (coinvolgimento attivo di soggetti e pubblicizzazione dei servizi offerti).

D – Il portale tematico: nel sito web dell’U.S.R. per la Calabria con link per contatti con i siti web dei centri risorse.

E – Il seminario sulla definizione di dispersione scolastica e le dimensioni di analisi del fenomeno (indicatori utilizzati dell’U.E. ed indicatori nazionali). Il percorso formativo è preliminare alle azioni dei centri risorse ed è rivolto agli operatori dei stessi centri.

F – Le risorse dei centri. Il centro risorse deve costituire parametro per l’attribuzione del personale ATA alle scuole e dell’assistente tecnico agli istituti comprensivi.

G – Ottimizzazione delle attività in cantiere e finalizzazione verso un obiettivo comune.

H – Ricognizione delle iniziative in atto nei centri risorse a cura del comitato tecnico-scientifico; dei fattori di fattibilità; delle risposte ai bisogni del territorio; delle reti costituite; dei laboratori di lavoro; registrazione dei punti di forza e delle criticità. Indicazione di reti realizzabili nel territorio.

I – Ricognizione delle attività realizzate nelle scuole del territorio, mirate alla dispersione scolastica, e selezione delle iniziative sulla base dei risultati conseguiti. I centri risorse territoriali effettuano detta ricognizione con condivisi strumenti di indagine, di registrazione e documentazione. Pubblicizzazione dei risultati con i mezzi informatici e telematici e mediante incontri in presenza promossi nei singoli centri.

L – Proposta all’autorità di gestione del POR Calabria di prevedere azioni o particolari finanziamenti a sostegno del piano integrato di interventi dei centri risorse.

M – Proposta che venga presa in considerazione l’esistenza del centro risorse nel piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche.

Nei commenti ed integrazioni, si sviluppino (non necessariamente tutte) le tracce delineate nel corso dell’incontro di Lamezia e sopra riportate, esponendo in particolare quale ruolo ciascun centro risorse intenda assumere nel piano regionale, sulla base delle risorse disponibili nella propria scuola, delle azioni già realizzate con successo nei centri, delle vocazioni maturate.

Commenti al Post:
centrorisorselamezia
centrorisorselamezia il 10/10/08 alle 12:12 via WEB
Per il nostro piano regionale propongo il seguente titolo: "Studi ed interventi di prevenzione della dispersione scolastica e per il conseguimento del successo scolastico". Propongo inoltre la definizione delle finalità, dei risultati attesi e degli obiettivi tecnico-operativi di seguito elencati: Finalità: Con il piano si mira: - alla riduzione della dispersione attraverso strategie di prevenzione dell'insuccesso scolastico; - all’integrazione orientata e finalizzata delle risorse del territorio in forma di rete di collaborazione sistematica; - all’elaborazione di strategie unitarie e alla pianificazione di interventi organici realizzati con la condivisione di risorse in rete tra scuole, istituzioni, servizi; - alla costituzione di un “osservatorio” per lo studio attento di variabili, di punti di forza e di critici-tà, e di un “laboratorio” per la condivisione di esperienze e prodotti. Risultati attesi: Le Istituzioni Scolastiche coinvolte nel piano strategico (Centri risorse per la dispersione scolastica e scuole in rete con i Centri Risorse): - mettono a fuoco nel P.O.F. gli indici di dispersione scolastica registrati almeno nel decorso anno scolastico e li descrivono come problema prioritario da affrontare nel piano delle attività: 100% delle scuole coinvolte; - con azioni di monitoraggio, di fine anno scolastico, rilevano i dati relativi alla dispersione scolastica ed accusano un’inversione di tendenza con un decremento oggettivo degli indici: 60% delle scuole coinvolte. Obiettivi tecnico-operativi: - Saper descrivere, comparare e misurare i dati della dispersione scolastica. - Definire gli indici della dispersione scolastica nel POF come dato di partenza e come risultato atteso. - Individuare ed articolare gli interventi mirati per la dispersione scolastica, a livello organizzativo e sul piano didattico. - Individuare i team di responsabilità per la gestione del piano di interventi per la dispersione scolastica. - Monitorare e valutare le soluzioni organizzative e le attività programmate per la dispersione scolastica. - Produrre la documentazione, disporre la pubblicizzazione degli esiti. Invito tutti a valutare, condividere oppure esprimere rilievi critici per una opportuna riformulazione. Vincenzo Marchese
 
centrorisorselamezia
centrorisorselamezia il 13/10/08 alle 11:25 via WEB
Riguardo al piano regionale sulla dispersione scolastica, che state definendo anche con i contributi degli operatori scolastici interessati al problema, ritengo che vada evidenziata in premessa la seguente considerazione: La dispersione scolastica è un fenomeno complesso: è il risultato dell’intreccio tra variabili soggettive e variabili macro-sociali. Per quel che riguarda l’analisi dei fattori relativi all’ambito scolastico, la dispersione scolastica rappresenta un disfunzionamento dei processi di formazione, che si determina per l’effetto combinato sia dei soggetti, che si disperdono durante il normale percorso scolastico, sia del sistema scolastico che non è in grado di rispondere ai bisogni della popolazione scolastica con un’adeguata offerta formativa. Pertanto è importante un approccio allo studio del fenomeno come problema proprio del sistema scolastico, interno al sistema scolastico. A questo aspetto si aggiungono i fattori di disuguaglianza del contesto sociale, economico e culturale che influiscono come cause esterne sul fenomeno della dispersione. Barbara Boarin - docente dell'I.C. di Fabrizia
 
centrorisorselamezia
centrorisorselamezia il 13/10/08 alle 11:51 via WEB
Presento il mio contributo con riferimento al punto: "Ricognizione delle attività realizzate nelle scuole del territorio, mirate alla dispersione scolastica, e selezione delle iniziative sulla base dei risultati conseguiti. I centri risorse territoriali effettuano detta ricognizione con condivisi strumenti di indagine, di registrazione e documentazione". Condivido il contributo della docente di Fabrizia e, nel merito, propongo la seguente lista: Lista di descrittori per l’individuazione dei fattori dell’insuccesso scolastico tra le variabili in-dipendenti (attribuibili alla scuola): - povertà e monotonia dei circuiti comunicativi e relazionali; - rigidità ed uniformità dei curricoli formativi; - scarsa flessibilità dell’organizzazione didattica; - carenza di strategie individualizzate; - approccio prevalentemente contenutistico alle discipline di studio; - preminente attenzione al compito e non al soggetto; - centralità del risultato ed indifferenza per il processo; - prevalenza di un apprendimento meccanico rispetto ad uno significativo. Francesco Fiumara - ITG Vibo Valentia
 
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L'istituto è attualmente collocato in due plessi:

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Esso è articolato in 11 diversi laboratori didattici  che sono utilizzabili anche da enti e soggetti esterni alla scuola, al fine di potenziare l’interazione tra l’istruzione e la realtà socio-economica presente sul territorio.

 

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