C'era una volta...

A Midsummer Night's Dream


Spesso considerato una fiaba e all'origine certo dei Fairy Tales inglesi, il Sogno di una Notte di Mezza Estate di Shakespeare può essere visto anche come una commedia che maschera una tragedia. O due facce della stessa medaglia che litigano e si contendono il primato, passando continuamente dal lato ludico a quello tragico, come una grande metafora della vita.Una favola delicata ma dai risvolti terribili, sensuale e crudele, piena dilatenze, simboli inquietanti, crudeltà infinite della schermaglia amorosa; ma anche delal lotta fra classi sociali e fra i due sessi. Il tutto abilmente paludato di divertimenti, cortesie, gioco degli equivoci, magie, incantesimi e poesia.La trama è complicata, ricca di rimandi mitologici e letterari: alle Metamorfosi di Ovidio, all'Asino d'Oro di Apuleio, ed è un rincorrersi continuo di amori sbagliati e amori negati, incantesimi e filtri d'amore, impossibili sogni e crudeli illusioni.Per un riassunto, andate QUI.Alla fine Shakespeare ci lascia con l'incertezza del confine tra la realtà del vivere e del sognare. L'opera si conclude con il consiglio allo spettatore di fuggire la realtà spiacevole nell'illusoria speranza che si tratti di un incubo e non della realtà. Di varcare il confine, appunto, del sogno. Se noi ombre vi siamo dispiaciuti,immaginate come se vedutici aveste in sogno, e come una visionedi fantasia la nostra apparizione If we shadows have offended,Think but this, and all is mended,That you have but slumber'd hereWhile these visions did appear.