C'era una volta...

Cenere e famiglia


Intorno a Cenerentola - 2-
Il nome stesso di Cenerentola (Cinerella nelle versioni più antiche italiane, Cinderella in inglese, Aschenbroedel in tedesco) è portatore di significati importantissimi che possono svelare molto dell'origine della fiaba o delle sue valenze molteplici.Spesso collegata solo alla povertà, infatti, la parola ha una valenza più profonda, come dimostra il fatto che viene rintracciata, in tedesco, per la prima volta in un ambito molto lontano da quello delle fiabe e precisamente nel 1535, quando Martin Lutero, parlando di Caino, dice che maltrattava il fratello Abele costringendolo ad essere un Aschenbroedel , cioè, tradotto letteralmente, un fratello-cenerentolo. Lo stesso termine viene usato per Esaù che, dice Lutero, era stato costretto da Giacobbe ad assumere il ruolo di Aschenbrodel, del fratello- cenerentolo. Pare assai significativo che si tratti di esempi legati alla gelosia tra fratelli, tanto da far ipotizzare che il termine sia collegato ad un senso di abbandono, disprezzo, lavoro servile, ma ingiustamente imposto a soppiantare una dignità originaria più alta.Come in effetti poi succede alla protagonista della fiaba classica, relegata a vivere nel canto del focolare.
Ma il simbolismo della cenere è molto pregnante: si va dal lutto (il rito dell'incinerazione, o cremazione, dei defunti) alla penitenza (le ceneri di cui si cospargevano il capo i fedeli nei riti di purificazione, sia pagani che cristiani). Al simbolo stesso della famiglia (detta anche "il focolare", infatti, in tutte le lingue europee) e a quello della castità (le vestali dell'antica Roma erano le custodi delle braci sacre della dea Vesta).