C'era una volta...

Abracadabra


Abracadabra è probabilmente la più famosa delle formule magiche che si ritrovano in fiabe e in trattati ermetici e che viene adottata in tutte le lingue senza traduzione o cambi nella pronuncia. La leggenda vuole che la prima attestazione della parola si trovi nel libro De MedicinaPraecepta, nel quale l’autore, Sammonico, medico dell’imperatore Caracalla, suggeriva ai suoi colleghi di trattare i casi clinici più gravi mettendo al collo dei pazienti un amuleto sul quale fosse scritta ripetutamente la parola abracadabra, ogni volta sottraendo la lettera iniziale e quella finale, ottenendo così una forma piramidale rovesciata.
Una etimologia certa non esiste. Qualcuno ha voluto vederne l’origine nella formula aramaica abhadda ke dhabhra, cioè “sparisci come queste parole”, che sembra in effetti confermarne un uso medico in riferimento ad una malattia. Sempre in aramaico, esiste anche l’espressione simile avrah ka dabra,  “io creerò come parlo”, forse utilizzata in ambito magico. Espressioni simili si ritrovano anche in altre lingue semitiche. C’è, per esempio, l’arabo abra kadabra, “fa’ che le cose siano distrutte”.Opure l’ebraico ha-brachan “la benedizione” e dabra, forma aramaica dell’ebraico dever “pestilenza”. La maggior parte delle possibili etimologie della parola sembrano sempre legate alla malattia e alla salute, come si vede.Una conferma più moderna viene dal fatto  che l’alchimista, medico e filosofo svizzero Paracelso (Einsiedeln 1493 - Salisburgo 1541), era solito utilizzare la parola tanto con fini medici quanto come inizio delle litanie esoteriche per attivare la famosa pietra filosofale, in grado di trasformare i metalli più umili in argento e oro, di curare le malattie e di allungare la vita.
(liberamente tratto da un testo di Davode Zingone su http://www.babyloncafe.eu/la%20magia%20delle%20parole.htm)