C'era una volta...

Il mito delle Sirene: acqua o aria?


Il mito delle Sirene è ormai, da tempo, diventato un grade tema nelle narrazioni di seduzione, essendo questo essere misterioso e ibrido -metà donna metà animale-diventato un simbolo del fascino femminile.Il fatto è che le sirene sono un ibrido assai complicato, dato che per tutti, oggi (ma almeno dal Medioevo in poi) sono per metà donne e per metà pesci. Ma nell'antichità erano esserri metà donne e metà uccello. Oltre alla nota storia di Ulisse, che per ascoltare le Sirene senza rischaire la vita si fece incatenare all’albero della nav, la mitologia greca nomina le Sirene anche nella leggenda di Giasone, nella narrazione di Apollonio Rodio. Dopo aver conquistato il Vello d'oro, Giasone e gli Argonauti giungono al mare delle Sirene, di fronte al cui canto resterebbero inermi se Orfeo, imbarcato proprio con questo scopo, non suonasse ancora più dolcemente di loro, e non impedisse così che tutti i marinai si gettino in mare per raggiungerle. Di sirene parlarono, forse sull’onda dei viaggi e delle scoperte di nuovi mondi, Alessandro il Grande, Teodoro Gaza e Giorgio Trapezunzio. Ne parla anche Cristoforo Colombo durante il viaggio di scoperta delle Americhe (e sembra che già prima le avesse incontrate in Guinea). In tutti questi racconti vi sono alcuni elementi in comune: il rapporto con l’elemento acquatico, il racconto di un grande viaggio, l'abitazione delle Sirene su un'isola.L’accostamento del nome Sirena ad una donna pesce è però esplicito solo verso l’VIII-IX secolo, nel Liber Monstrorum. Nella mitologia greca l’unico appiglio sembra dato dall’appartenenza all’elemento acqua.Fino ad allora le raffigurazioni vascolari greche ci avevano sempre mostrato le sirene come donne per metà uccelli.