C'era una volta...

Fratelli - coltelli


Le fiabe sono ricche di fratelli abbandonati dai genitori, che affrontano prove rischiose cementando così il loro rapporto d’affetto (basti pensare ad Hänsel e Gretel o a Pollicino). Prevalgono però, in una società che per evitare il frazionamento del patrimonio favoriva il figlio maggiore, emarginazione, rivalità, astio. Nella celebre fiaba di Perrault, Il gatto con gli stivali, infatti il protagonista, che appunto è il minore, riceve in eredità solo il gatto (di cui non si sapeva fosse magico) e la sua riuscita nella vita è esclusivamente legata a questo personaggio magico. Ma altrove, nel tema ricorrente dei tre fratelli che l’uno dopo l’altro si mettono in viaggio alla ricerca di qualche portentosa medicina capace di guarire il padre ammalato o errano per trovare un altro magico dono o una principessa da sposare, non si risparmiano tradimenti e inganni, crudeltà ed efferatezze. E Caino irrompe sulla scena non poche volte. Spetta all’ultimogenito, buono e fedele o più spesso accorto e intelligente, il trionfo e sovente i fratelli maggiori perdono la stessa vita. Ma ciò accade giacché nella loro avidità si rivelano totalmente incapaci di pietà e, soprattutto, non sanno o non vogliono rispettare i tempi e i ritmi della natura che così si vendica.L'ultima esemplificazione è di Shakespeare, nel Re Lear, in cui il tragico rapporto tra il padre sciagurato, Gonerilla, Regana e Cordelia, riprende e porta ad altissime vette poetiche il topos del disamore e delle rivalità fraterna.