C'era una volta...

La porta del cielo


Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Genesi 28, 10-17)Una "storia delle storie del mondo", uno dei miti delle origini, presente in tutte le religioni e in tutte le storie che popolano il nostro inconscio collettivo.La storia di cielo e terra che si toccano, della porta aperta sul reame del sovrannaturale.Di solito, come per l'antico patriarca Giacobbe, questa esperienza del divino avviene nel sogno, proprio per quella natura stessa del dormire, di incoscienza, di perdita del sé, che lo rende così simile alla morte.Nel sonno si hanno quelle esperienze sconvolgenti e sovrannaturali che sono i sogni: una porta aperta sul nostro inconscio, che spesso terrorizzano proprio per quello che rivelano di noi stessi.Porta del cielo, o porta degli inferi.Momento in cui la divinità che è in noi si rivela. E in cui anche la divinità che è fuori di noi spesso ha scelto di parlare.Un'estasi che tutti possono sperimentare quotidianamente. Ma, come sempre, non è da tutti saper vedere quella scala e quegli angeli che salgono e scendono, comunicando il mistero.