Creato da regina_crimilde il 25/10/2005

C'era una volta...

le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.

 

 

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Fiabe e pedofilia?

Post n°53 pubblicato il 18 Marzo 2006 da regina_crimilde
 

Il Pifferaio di Hamelin è una fiaba tradizionale tedesca, riportata, fra gli altri, dai Fratelli Grimm. È anche nota come Il Pifferaio Magico, o come Pied Piper o "Pifferaio Variopinto" in inglese, o con altri titoli analoghi. Si ritiene che essa sia stata ispirata da un evento tragico realmente accaduto nella città tedesca di Hamelin in Bassa Sassonia nel XIII secolo.

Nella fiaba la città è infestata dai  topi. Un uomo con un piffero si presenta in città e promette di disinfestarla; il borgomastro acconsente promettendo un adeguato pagamento. Non appena il Pifferaio inizia a suonare, i ratti restano incantati dalla sua musica e si mettono a seguirlo, lasciandosi condurre fino alle acque del fiume, dove muoiono annegati. La gente di Hamelin, ormai liberata dai topi, decide proditoriamente di non pagare il Pifferaio. Questi, per vendetta, riprende a suonare attirando dietro di sé tutti i bambini della città. Centotrenta bambini lo seguono in campagna, e vengono rinchiusi dal Pifferaio in una caverna. Nella maggior parte delle versioni, solo due dei bambini, o addirittura nessuno, sopravvisse. Varianti più moderne della fiaba introducono un lieto fine in cui un bambino di Hamelin, sfuggito al rapimento da parte del Pifferaio, riesce a liberare i propri compagni.

Il più antico riferimento a questa fiaba si trovava in una vetrata della chiesa di Hamelin non più esistente, ma di cui si trovano descrizioni su diversi documenti. Si pensa che questa vetrata fosse stata creata in ricordo di un tragico evento effettivamente accaduto nella città. Pare che esista tuttora una usanza che vieta di cantare o suonare musica in una particolare strada di Hamelin, per rispetto nei confronti delle vittime. Nonostante le numerose ricerche, tuttavia, non si è ancora fatta luce sulla natura di questa tragedia. In ogni caso, è stato appurato che la parte iniziale della vicenda, relativa ai ratti, è un'aggiunta tarda; pare dunque che la misteriosa vicenda di Hamelin avesse a che vedere solo con i bambini.

Le principali teorie circa gli avvenimenti di Hamelin si possono ricondurre a quattro principali:

  • I bambini furono vittime di un incidente; forse annegarono nel fiume o furono travolti da una frana.

  • I bambini furono vittime di una epidemia, forse peste, e furono portati a morire fuori dalla città per proteggere il resto della popolazione. Altri, con riferimento al fatto che i bambini danzavano dietro al Pifferaio, hanno pensato al morbo di Huntingon  detto anche “ballo di San Vito”, piuttosto comune in Europa nel periodo. Secondo queste teorie, il Pifferaio è una rappresentazione simbolica della morte o della malattia.

  • I bambini lasciarono la città per partecipare a un pellegrinaggio, a una campagna militare o come una nuova Crociata dei bambini, e non fecero mai ritorno. In questo caso, il Pifferaio rappresenterebbe il reclutatore.

  • I bambini abbandonarono volontariamente Hamelin per fondare nuovi villaggi. Questa teoria porta come prova i numerosi luoghi con nomi simili ad Hamelin sia nei dintorni della città che nelle colonie orientali. Le migrazioni di bambini nel Medioevo sono un fatto ampiamente documentato, e quest'ultima teoria gode di un notevole credito; il Pifferaio sarebbe un reclutatore che condusse via buona parte della gioventù di Hamelin per fondare una colonia nella Germania dell'Est.

Un racconto tedesco degli eventi di Hamelin, purtroppo molto oscuro, è sopravvissuto in una iscrizione del XVII secolo, trovata proprio nella città della fiaba::

Nell'anno 1284, il giorno di Giovanni e Paolo
il 26 di giugno
Da un pifferaio, vestito di ogni colore,
furono sedotti 130 bambini nati ad Hamelin
e furono persi nel luogo dell'esecuzione vicino alle colline.

La più antica fonte rimasta è del 1440. Uno storico  menziona la vicenda identificando il Pifferaio con il diavolo.  

Commenti al Post:
autonomist
autonomist il 18/03/06 alle 17:36 via WEB
Affascinante racconto, il pifferaio di Hamelin. Metaforicamente può anche rappresentare il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, nel passato più netto che ai nostri giorni. Il bambino che eravamo viene inghottito per sempre dalla forza oscura rappresentata dalla società adulta, con i suoi doveri e con le sue regole. Dove non c'è possibilità, per i meno fortunati, di poter rivivere in qualche modo la gioia dell'innocenza. A presto. Ciao.
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 18/03/06 alle 20:55 via WEB
sì, certo. sarebbe l'interpretazione favorita di Bettelheim. quella che vede nelle fiabe la esemplificazione del percorso di cerscita dell'individuo.
 
magdalene57
magdalene57 il 18/03/06 alle 18:19 via WEB
Regina...è affascinante ...io non sapevo di questa usanza di portare bambini fuori per fondare nuovi villaggi. Ma era una pratica in uso solo nell'est. non mi pare che nelle nostre zone ci siano testimonianze del genere. bello questo post ... e molto , molto interessante...un bacio , ed una rosa per te
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 18/03/06 alle 20:57 via WEB
no: non nostra, infatti. ma in Germania e nell'est doveva aver lasciato delle tracce dato che i nazisti spacciavano spesso la separazione dei bambini dagli adulti, nei campi e nei ghetti, sotto la menzogna del portarli a costituire nuove città.
 
pierlivexmusic
pierlivexmusic il 18/03/06 alle 18:30 via WEB
INQUIETANTE...Ciao Crimilde!!!!!!!!!!!!!!!BY PIER.
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 18/03/06 alle 20:58 via WEB
sì, terribile, vero, se pensato come l'eco di un pedofilo-serial killer.
 
suntree
suntree il 18/03/06 alle 18:45 via WEB
Ciao. Complimenti per il blog, veramente bello...L'ho aggiunto ai preferiti perchè merita una visita, e non mancherò di farti le mie osservazioni e le mie riflessioni... Grazie di cuore...
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 18/03/06 alle 20:58 via WEB
grazie infinite: è un onore!
 
   
suntree
suntree il 19/03/06 alle 12:59 via WEB
Non esageriamo... Onore è un termine che in questi ultimi anni non gode di una buona nomea visto che molti lo considerano un termine antiquato, quasi cavalleresco...(A me piace comunque molto...)... in ogni caso non mancherò di mantenere la promessa... Buona domenica...
 
     
suntree
suntree il 22/03/06 alle 08:29 via WEB
Ciao... Rileggendo con calma il tuo messaggio, mi venivano in mente alcune cose: hai pensato ad un parallelismo con la maschera di "Arlecchino"?? Ovvio che uno scrittore che voglia farne uso può, a mio avviso deve, costruire la storia per fare passare un messaggio profondo che dia il reale senso del perchè scrivere una fiaba, che dovrebbe avere un valore anche educativo. Per contrasto mi veniva in mente "L'ombra del Padre" di uno scrittore polacco di nome Jan (il cognome non ricordo come si scrive a memoria e non lo scrivo per non suscitare troppa pena)ed. Morcelliana. E' un romanzo sulla figura di San Giuseppe di una tenerezza unica per l'amore che suscita verso i bimbi. Lo consiglierei in quest'epoca di controsensi abissali verso la vita e verso quegli esserini che la rappresentano così bene come i nostri bimbi... A presto...
 
     
regina_crimilde
regina_crimilde il 28/03/06 alle 19:29 via WEB
interessante: tutto. Ora in particolare ripensavo ada Arlecchino: mi sbaglio o ho letto da qualche parte di un'origine diabolica del mite Arlecchino? a qualcuno fa venire in mente qualcosa?
 
Roxeen3
Roxeen3 il 19/03/06 alle 13:01 via WEB
molto interessante il tuo blog!! :) verrò a leggerlo spesso!
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 28/03/06 alle 19:31 via WEB
:) grazie.
 
LazyMaury
LazyMaury il 19/03/06 alle 14:21 via WEB
Bello questo tuo blog, anzi favoloso!!! Lo leggerò con calma e lo inserirò nei miei preferiti. Un abbraccio. Maurizio
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 28/03/06 alle 19:35 via WEB
grazie: ripeterò anche a te che è un onore. in fondo le fiabe raccontano di un mondo un po' antiquato, no?:)
 
Barbarella07
Barbarella07 il 21/03/06 alle 01:20 via WEB
La cosa più terribile non è tanto che la pedofilia sia stata trasformata in fiaba...ma proprio il fatto che non lo sia. Purtroppo è una piaga dannatamente reale... Buonanotte, regina
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 28/03/06 alle 19:36 via WEB
ciao: il fatto è che le fiabe raccontano la verità, per quanto orribile essa sia.
 
faiky
faiky il 21/03/06 alle 09:41 via WEB
questa fiaba mi è sempre sembrata un po' crudele, il pifferaio che x vendetta si porta via i bambini, invece di prendersela con gli adulti non mi è mai piaciuto...ora che so che è ispirata ad un fatto reale è pure peggio!
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 28/03/06 alle 19:41 via WEB
sì: è una fiaba particolarmente inquietante, anche senza saperne i retroscena, vero?
 
vita1954c
vita1954c il 23/03/06 alle 13:54 via WEB
Sono andata a rileggere ancora una volta questa fiaba e come sempre, mi fa male, mi addolorava prima e continua a farlo ora....quanto meno ora so il perchè.....il male....ma come si può far del male a dei bambini? Questa crudeltà non riuscirò mai ad accettarla...e nella vita non è più una fiaba....un caro abbraccio....
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 28/03/06 alle 19:47 via WEB
ciao, cara Carla.
 
KillSadness
KillSadness il 02/04/06 alle 21:59 via WEB
Avanzo un'ipotesi molto azzardata, ma non è come intenzionalità di giustificare. Vedendo il classico documentario della vita dell'uomo primitivo sono rimasto colpito dalla necessità di un gruppo nell'uccidere un bambino piccolo appena nato per la motivazione della sopravvivenza del gruppo (il piccolo prendeva troppe risorse che avrebbero distrutto il gruppo), ma per allora era una legge se pur tragica e alla massima crudeltà inaudita era l'unico modo per fare sopravvivere la specie (sotto forma di gruppo). Poi nacquero i villaggi e da li la non necessità di poter compiere questi gesti di assoluta crudeltà. Questo è quello che dice la storia. Ma nella nostra struttura (dna) quella parte di modo di sopravvivenza c'è rimasto (spiegherebbe anche del perché dei genocidi di massa che a volte l'uomo è spinto a fare). E' un'ipotesi azzardatissima benissimo criticabile, ma l'ho buttata li.
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 08/04/06 alle 12:14 via WEB
no: è interessante. è l'ipotesi che vuole spiegare guerre, pestilenze, carestie, cancro, aids, ebola, ecc in chiave di selezione e sopravvivenza dell'umanità a fronte delle risorse limitate. grazie.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/07/07 alle 21:06 via WEB
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