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Un blog creato da paceebene_2009 il 10/09/2009

Sali con me....

la strada è lunga la via è stretta la verità è difficile da mettere in pratica

 
 

 

Croce Gloriosa

Inno alla vita

La vita è un'opportunità,coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine,assaporala. 
La vita è un sogno,fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala. 
La vita è un dovere, compilo. 
La vita è un gioco, giocalo. 
La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, valorizzala.
La vita è amore, vivilo. 
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.
La via è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala. 
La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è la vita, difendila.

Madre Teresa di Calcutta

 

madre teresa

 

AREA PERSONALE

 

VIAGGIARE č

Andare verso la Ricerca di sè.

Come una goccia cadendo, 

mentre si alza amplia e modifica il Tutto,

così la Conoscenza del Singolo amplia

e modifica la conoscenza di Tutti.

 

 

 

 

 

 

TROVA IL TEMPO

dalla Liturgia delle ore:

L'ora nona ci chiama
alla lode di Dio:
adoriamo cantando
l'uno e trino Signore.

San Pietro che in quest'ora
salì al tempio a pregare,
rafforzi i nostri passi
sulla via della fede.

Uniamoci agli apostoli
nella lode perenne
e camminiamo insieme
sulle orme di Cristo.

Ascolta, Padre altissimo,
tu che regni in eterno,
con il Figlio e lo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

 

 

 

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La nostra speranza č Gesų il Signore

Post n°40 pubblicato il 14 Maggio 2010 da paceebene_2009
 

Giovanni Cap. 14 - 1,32

"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 

 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 

 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto,ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.  E del luogo dove io vado, voi conoscete la via".  Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai ecome possiamo conoscere la via?".  Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscetee lo avete veduto".  Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padree il Padre è in me? Le parole che io vi dico,non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me;se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me,compirà le opere che io compioe ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò,perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatoreperché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete,perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama.Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?".  Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.  Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia,ma del Padre che mi ha mandato.  Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.  Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.  Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.  Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.  Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui". 


La saperanza, i santi

LA SPERANZA  Dopo la fede dovremmo fare qualche accenno alla seconda virtù teologale

(cioè che ha Dio per oggetto diretto):la speranza, ossia il desiderio di giungere a Dio,

di possederLo eternamente; la confidenza efiducia che, nella Sua bontà e misericordia, 

Egli ci trarrà a sé, dopo questa breve e faticosa prova terrena. Se possiamo esprimerci così,

la speranza teologaleè la fede che si fa desiderio e quasipregustazione delle realtà future.

La speranza è "attesa"di quella eredità che Dio ha preparato per noi suoi figli,

attesa dei beni escatologici. S. Paolo scrive (1 Cor. 2, 9):. E S. Giovanni (1 Giov. 3, 2): .

La speranza ha, perciò, come oggetto ciò che non si vede, ma che noi, tuttavia,

come dice S. Paolo, "attendiamo con perseveranza" (Rm. 8, 25),sapendo dalla fede

che esso procurerà una felicità immensa. La speranza teologale è un dono gratuito

di Dio, un cammino gioioso, pur tra le inevitabili prove della vita, verso la luce e

l'amore eterno.  La speranza è talmente essenziale a noi cristiani, alla nostra identità

specifica che, a differenza dei pagani di ogni tempo, possiamo essere definiti come

coloro che "hanno speranza". Detto questo è facile dedurre la funzione essenziale di

questa virtù teologale nella nostra vita cristiana e spirituale, specialmente in questo

tempo di appiattimento materialistico e di crisi esistenziali tra giovani ed anziani. 

La speranza genera, infatti, una ricca varietà di comportamenti indispensabili allo sviluppo

della vita divina in noi, cioè alla santità. Vediamone qualcuno:   La fiducia Non in noi stessi,

ma nella promessa divina, cui ci affidiamo totalmente, superando ogni dubbio ed incertezza,

ogni preoccupazione, ogni paura, ogni angoscia. Persino e soprattutto, la paura di fronte alla morte.

Il cristiano dotato di speranza è una persona perennemente serena e che diffonde serenità attorno

a sé, come avveniva in modo stupendo nei santi. S. Francesco: "Iacta super Dominum curam tuam, et ipse te enutriet; non dabit in aeternum fluctuationem iusto" 

   La pazienza Come quella dell'agricoltore, il quale "aspetta pazientemente il

prezioso frutto della terra" (Giac. 5, 8). Pazienza necessaria a tutti, specialmente in certe circostanze dolorose della vita. Pensiamo a certe lunghe e strazianti malattie,

a certi travagli familiari, a certi rovesci di fortuna e chi più ne ha, più ne metta, dato che nella vita la croce, prima o poi, in un modo o nell'altro, non manca a nessuno. Persino l'inferno,

se ci fosse speranza di uscirne, non sarebbe più inferno...   Il coraggio E quanto ce

ne vuole per affrontare le battaglie della vita! Il coraggio anche, di testimoniare

empre il Vangelo, anche quando costa...   La gioia La speranza teologale è ben più

di una ipotesi nebulosa, per cui talvolta si sente gente che dice: "Mah, speriamo che dopo la morte

ci sia qualcosa..." con una espressione titubante e quasi rassegnata che non sia così...

La speranza cristiana è gioiosa certezza della gloria futura e ci fa vivere la vita nel

tempo come radiosa vigilia di un giorno senza tramonto nel trionfo di Cristo Risorto,

che ci attende nella Sua gloria. Sentiamo l'apostolo Pietro: (1 Pt. 1, 3 segg.).Il cristiano e

la gioia sono tutt'uno, perché nessuno più di un vero cristiano ha una certezza più

grandiosa e più sicura. Nulla è più antitetico e contro testimoniante alla vita cristiana che

il pessimismo, la malinconia, la musoneria, la sfiducia...Un cristiano triste - è stato detto - è un triste cristiano... Basterebbe ricordare, tra i tantissimi testi biblici a questo

riguardo, ciò che esclama S. Paolo: (2 Cor. 7, 4).  La preghiera Sarebbe impossibile

pregare, se non avessimo almeno un briciolo di speranza.Anche le preghiere che

nascono dai cuori più provati, già nell'Antico Testamento (vedasi Giobbe 3 o qualche salmo),

manifestano la fiducia di un intervento di Dio, attendono ansiosamente una Sua risposta.

Naturalmente più cresce la fiducia, la speranza, più la preghiera aumenta

la sua efficacia, come dimostrano molti episodi evangelici.  

  La speranza cristiana genera anche opere d'amore. Anche in situazioni umane disperate (carcerati, incurabili, pazzi, moribondi ecc.)il cristiano

spera contro ogni speranza, ancorandosi in Dio ed agendo in conseguenza. Perciò anche

le strutture della società terrena possono essere toccate dalla novità e dalla forza

della speranza cristiana.  L'elenco degli atteggiamenti umani e cristiani sostenuti

dalla virtù teologale della speranza potrebbe continuare, ma anche solo i pochi

accenni fatti sono sufficienti a persuaderci che grande forza questa virtù

costituisca per la nostra vita cristiana. Facendoci tendere con forza alla

realtà futura, ai beni che non passano, la speranza teologale rende sciolto e deciso

il nostro cammino verso l'Amore, verso la santità. Essa aumenta le nostre energie,

il nostro slancio nel fare il bene. Se nel mondo si fanno spesso sforzi disperati,

si affrontano lotte e fatiche di ogni genere per raggiungere risultati materiali

(e come tali mai totalmente soddisfacenti),quanto più noi cristiani,

sorretti dalla certezza dell'intervento di Dio e della vittoria finale,

potremo impegnarci in cose belle e sante, anche quando trascendono

le nostre deboli forze...I Santi, uomini e donne della speranza, ci sono

splendidi esempi in materia: basti pensare cosa è riuscita ad operare

quella piccola donna rugosa che fu M. Teresa, a livello mondiale, e

come lei e prima di lei, un D. Bosco, un D. Orione, un Cottolengo e mille altri.

E cosa riusciremmo ad operare noi, nel nostro piccolo, se ci nutrissimo di più di speranza.

Non presuntuosi, perché ben sappiamo che tutto dipende da Dio e

senza di Lui non possiamo fare nulla di buono; ma neppure scoraggiati e,

tanto meno, disperati. Il vero cristiano non si preoccupa troppo delle avversità terrene,

ma cammina deciso e spedito verso i beni futuri. Non si disinteressa delle cose della terra,

ma neppure vi ci si lascia invischiare e trattenere. Nessuno è impegnato come lui, ma nello stesso

tempo libero come lui, perché il suo cuore è colmo di fiducia in Dio e il suo sguardo spazia su orizzonti

che trascendono la scena del mondo presente. Sappiamo anche che nei gradi più alti la speranza cristiana

diventa spirito d'abbandono in Dio. Ci sentiamo come piccoli bambini nelle Sue braccia di Padre, ci lasciamo

portare da Lui dovunque a Lui piaccia, diventiamo strumenti docili del Suo amore. E' "la piccola via" praticata

ed insegnata dalla piccola Santa di Lisieux, Teresina del Bambin Gesù, che ha condotto verso i vertici dell'amore

e dell'offerta di sé, centinaia di migliaia di anime. E su questa via si vive amando e si muore cantando. Per questo S. Francesco, giullare di Dio, era solito ripetere: , e così esortava i suoi frati:E vivendo con questa incrollabile speranza, morì cantando. Scrive di lui il suo primo biografo, fra Tommaso da Celano: E' quello che auguro a me e a voi, perché possiamo tutti cooperare a ridare speranza e certezza ad un mondo sbandato e demotivato e spesso disperato e deluso dinanzi ai suoi idoli materialistici, perché soltanto il nostro Dio è il Dio della speranza, in Cristo Gesù morto e risorto per noi!

http://www.rocciadisalvezza.it/scritti/fra_umile/LA_SPERANZA.htm

 

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VIA CRUCIS CON GIOVANNI PAOLO II NEL 2004

da youtube

 

INTERVISTA A DIO

 

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

Preghiera allo Spirito Santo

 

Ogni giorno invochiamo lo Spirito Santo:Quando ti alzi; quando sei stanco; quando sei disperato; quando sei nel buio della fede; prima di iniziare ogni attività giornaliera; ogni volta che senti di non farcela. Non esitare, incomincia, lo Spirito Santo non tarderà a venirti incontro nella perseveranza.

Vieni Spirito Santo.  Vieni per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria tua Sposa amabilissima. illumina le nostre menti, purifica e fortifica il nostro cuore, allontana da noi tutto ciò che ti addolora.

Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.

Vieni, Padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima,

dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo. Nel pianto conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni. dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione! E rinnoverai la faccia della terra.

 

 

 

 

 

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Durante l'apparizione del 23 giugno 1985,
la veggente Jelena Vasilj riferisce
che la Madonna ha detto a proposito
di questa Preghiera per l'ammalato:
«Cari figli, la preghiera più bella
che potreste recitare per un ammalato
è proprio questa!».
O mio Dio, questo ammalato che è qui davanti a te,
è venuto a chiederti ciò che desidera e che ritiene
essere la cosa più importante per lui.
Tu, o Dio, fa’ entrare nel suo cuore la consapevolezza
che è importante innanzitutto essere sani nell’anima!
O Signore, sia fatta su di lui la tua santa volontà in tutto!
Se tu vuoi che guarisca, che gli sia donata la salute.
Ma se la tua volontà è diversa,
fa’ che questo ammalato possa portare la sua croce con serena accettazione.
Ti prego anche per noi che intercediamo per lui:
purifica i nostri cuori per renderci degni di donare la tua santa misericordia.
O Dio, proteggi questo ammalato e allevia le sue pene.
Aiutalo a portare con coraggio la sua croce così che attraverso di lui venga lodato e santificato il tuo santo nome.
(dopo la preghiera, recitare tre volte il Gloria)






 

 

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AVE MARIA, PIENA DI GRAZIA

 

 
 
 
 

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