CERCHI NEL GRANO

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NON CI LASCIARE...Era inevitabile, è avvenuto. Il Chelsea sta cercando un allenatore e dopo il no del Milan per Ancelotti la campagna italiana non è finita. Solo che stavolta l’obiettivo fa un po’ male al cuore di ogni tifoso romanista. Perché uno dei pensieri di mister Abramovich è stato più o meno questo: «Ma non possiamo provare a prendere quell’allenatore italiano che fa giocare così bene la Roma?». Perché, mister Abramovich? Perché oggi Spalletti è la Roma e per noi vale più di qualsiasi Soros. E senza di lui la Roma perderebbe tanto, troppo, forse tutto. Ecco perché è meglio che si orienti su Rijkaard o Mancini. Dia retta. Ma di sicuro a mister Abramovich queste ragioni interessano poco. Così un sondaggio è stato fatto, a Spalletti è stato fatto sapere che il Chelsea sta pensando (anche) a lui, ma poi in realtà non c’è stato bisogno di sollecitare una risposta perché una proposta ufficiale e concreta non è stata ancora inoltrata. Inoltre Spalletti è legato da un contratto di altri quattro anni con la Roma e non ha certo intenzione di interromperlo qui, facendo un torto alla famiglia Sensi assai più grande di quello che fece tre anni fa al presidente Pozzo per liberarsi dodici mesi prima della scadenza ufficiale del contratto che lo legava all’Udinese. E infatti ieri il tecnico era a Trigoria a pianificare con i dirigenti ogni questione tecnica futura. Dunque, questione chiusa? Forse è presto per dirlo. Anche perché non è facile orientarsi su un argomento scivoloso su cui ovviamente i diretti protagonisti fanno assoluta melina. Proviamo così a capire quali potrebbero essere i punti fermi di una storia oscura ed emersa ieri solo in alcuni tratti.    Intanto quando e come il Chelsea s’è interessato a Spalletti? Secondo la ricostruzione più attendibile non dovrebbe esserci stato alcun incontro, anche se alcune teorie ritenevano che lo scorso 2 giugno Abramovich non fosse a Parigi solo per Ancelotti. In realtà fa un po’ ridere immaginare la suite di un grande albergo parigino e fuori dalla porta, come in una sala d’attesa dal dentista, su una sedia Ancelotti, su un’altra Spalletti e magari sulle altre Mancini, Scolari, Deschamps, Hughes e chissà chi altri. Sembra invece più semplicemente che a manifestare all’allenatore l’interessamento del Chelsea sia stato telefonicamente qualche giorno prima il procuratore Federico Pastorello, peraltro consulente dell’avvocato Dini, il legale fiorentino che offre al tecnico la sua competenza specifica per le questioni contrattuali. Per la cronaca, Pastorello ha solidi legami con il mercato inglese e con il Chelsea in particolare (è anche il procuratore di Cudicini). L’interessamento è stato però generico e non specifico e quindi a Spalletti non è stata formulata un’offerta precisa, ma una generica disponibilità. Nessuna certezza sulla risposta del tecnico, anche se le cifre che giravano per Ancelotti sarebbero ovviamente più o meno le stesse che verrebbero riproposte su un eventuale contratto presentato ad ogni altro allenatore. E parliamo di cifre che s’aggirano intorno ai 6, 7, forse anche 8 milioni di euro netti a stagione. Superiori quindi di tre o magari quattro volte rispetto a quelle percepite da Spalletti alla Roma, ancorato ad un contratto di due milioni di euro all’anno (fino al 30 giugno 2011) più i premi della squadra: e quindi quest’anno, per via della Coppa Italia e della Supercoppa, in busta paga il tecnico toscano si sarà ritrovato quasi duecentomila euro in più.    Ma non è certo per questo che a Spalletti nei giorni scorsi è cresciuta qualche perplessità sul suo futuro alla Roma. Il maggior motivo di preoccupazione sta invece nel fatto che il tecnico non è ancora riuscito ad avere dall’amministratore delegato Rosella Sensi la garanzia che esistono le disponibilità finanziarie per poter accrescere ulteriormente il potenziale tecnico della squadra e consentirle così di poter competere con pari dignità sul tavolo delle grandi d’Europa. Anche alla riunione tecnica di ieri mattina a Trigoria erano presenti Daniele Pradè e Bruno Conti, ma non Rosella Sensi, ancora invischiata in altre faccende scadenzate dalle richieste della Consob. Insomma, i dirigenti non sanno ancora se potranno contare su un tesoretto di 15, 20 o magari anche più milioni di euro per il mercato e la prospettiva non entusiasma certo il tecnico che a Londra avrebbe a disposizione un budget magari illimitato per migliorare una squadra che ha appena disputato la finale della Champions League. Come finirà? Spalletti al novantanove per cento resterà alla Roma e il Chelsea si orienterà su Rijkaard o su Roberto Mancini. Ma forse al tecnico andrà riconosciuto quel plusvalore che il suo stipendio attualmente non gratifica pienamente. E poi gli andrà autorizzata una campagna di rafforzamento reale, che possa seriamente aumentare il valore di una squadra già fortissima. E allora anche Soros sarà dimenticato. Da Spalletti e dai tifosi. RESTA CON NOI LUCIANO...