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ELUANA, UN TABU' MODERNO!!!!


Senza due importanti tabù, il divieto del cannibalismo e dell’incesto, non ci sarebbe stata nessuna società o civiltà umana. I tabù, dunque, sono all’origine del nostro modo d’intendere lo stare insieme ed il rispetto dell’altro. Come ha ben spiegato l’antropologo Bronislaw Malinowski esistono in ogni civiltà, “tabù dinamici” che servono ad ottenere beni necessari per l’esistenza di tutti. E’ con Freud che il termine tabù, soprattutto nella sfera sessuale, ha assunto un connotato negativo, di divieto assoluto o proibizione che limita, condizionandola, la libera espressione umana. Ma la libertà individuale, per evitare che si trasformi nella sua negazione e cioè in anarchia e caos, ha bisogno di un limite: la non libertà di fare o provocare il male ad altri.I tabù, quindi, in quanto proibiti e sanzionati (perché dettati dalla ragione) delimitano, di fatto, la possibilità di esprimere una libertà individuale che può portare danno ad altri.E il caso di Eluana Englaro, nonostante sembri rivendicare una libera scelta individuale, si caratterizza invece proprio per questa  palese richiesta di violazione di un altro importante tabù su cui si fonda la nostra società civile: l’eutanasia, cioè la possibilità di dare la morte a chi non avrebbe (senza spiegare perché e come si stabilisce) più una dignità di vita.Eluana Englaro, suo malgrado, sta incarnando la necessità di ribadire e rivendicare un rinnovato o ritrovato tabù sociale, secondo il quale la vita va difesa ad ogni costo, per non consentire mai a nessuno di toglierla senza ragione. Sulla vita e sulla morte, c’è una sola libertà individuale che può essere riconosciuta (anche se non condivisa) ed è quella del suicidio. Ma una persona che non può togliersi la vita e che respira, dorme, si sveglia…e vive non può essere uccisa. Perché non c’è valore morale, etico, razionale o liberale che possa spiegare o giustificare una simile barbarie.    ElenaVarriale