Alessandro Petrucci

Post N° 484


Una favolaC’era una voltauna terra promessa…dove ogni rombo di cannonesi trasforma in un soffio di vento, dove ogni bambino soldatotorna fanciullo, dove tutti possono uscire felicidalla propria casa, senza paura, dove la scuola insegna ad amare,e non, che la giustizia è guerra. … in questa favola così “giusta”,ci sono ancora uominiche non hanno una loro terra,una semplice terra da arare, da seminare,dove raccogliere i propri frutti. In questo mondocosì colorato, per molti,ci sono ancora bambiniche vivono nel grigiodella polveree dell’ingiustizia. E noi,grandi nel parlare, nello scrivere e nel guardare,noi, grandi per noi stessi,per arrivare dove non possiamo arrivare,non riusciamo né a vedere né ad ascoltareun richiamo che sembra così lontano. Gianmarco Ottavianoni(V elementare) Questa poesia è dedicata a tutti i bambini del mondo,ai bambini schiavi, ai bambini soldato, ai bambini palestinesi ed israelianiche non potranno mai giocare insieme, ai bambini che vivono la realtà della guerrae della miseria, con la speranza che da grandi possano vivere in un mondo migliore,un mondo di PACE
Un giorno ti svegli e ti accorgi che non c'è più nienteperché  qualcuno ha distrutto il sogno di una vita felicee noi non possiamo più cantare con il nostro cuoreperché qualcuno ce lo ha strappato. (Questa poesia è una piccola ispirazione che mi è venutamentre vedevo bambini che morivano.Ora ho 12 anni e forse riesco a capire quanta angosciapossa mettere la guerra)Antonia Stefania Giovinazzo (12 anni)
GOCCE DI PACEAlle inutili crocipiantate su questa terra,alla disperazione di chi trova crudeltàe non mani di fratello.Agli animaliuccisi con un colpo a freddocome oggettiquasi per far pagare lorola nostra incapacitàdi trattarli con amorevole delicatezza,nel momento in cui sacrifichiamo la loro vitaper nutrire la nostra.Ai fiumi di lacrime e sangueche scorrono sopra il cuore di ogni uomoa rammentarci che non accadache ci sia chi resti senza pace,e perché non crediamoche la cosa non ci riguardi.Alle carezze e ai baci,ai fiori sbocciatie a quelli che nasceranno,all’acqua, al sole, al vento,a chi non teme di chiederericordando la sua fragilità di creatura.Ai sorrisi benedicenti dei bambininostra primavera e speranza.A una terra di Speranza e di Pace. Luciano Galassi
un abbraccio