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Saranno famosi......


...una persona a me carissima, ha scritto dei racconti fantastici...voglio rendere partecipe anche voi della maestria con cui è trattato l'universo femminile, con particolare riferimento alla condizione della donna trentenne dei nostri tempi, dalle mille e più capacità ma perennemente precaria .... per motivi di copyright pubblico qui di seguito solo uno dei racconti facenti parte di questa raccolta che, a breve, arriverà nelle librerie italiane....COME QUANDO BRANCOLI NE BUIO IN UNA STANZA CHE NON È LA TUA (E LUI CONTINUA A DIRE “MA”, E TU CONTINUI A DIRE “IO”)Ti guardo. Cos’è che giace profondo nei tuoi occhi grigi? Voluttà?Desiderio?No, ho deciso, non mi piaci.«Dici a me?».Sì, a te. Tu che pensi di schiacciare il mondo ai tuoi piedi e dipoter comprare tutto.«Ma ormai siamo qui».Qui dove, scusa? Ah, sì: casa tua. Beh, continui a non piacermi.Tappeti orientali, luci soffuse, atmosfera creata ad arte, incensidelicati.Io gli incensi non li sopporto.«Ma cosa dici? Non posso credere che delle fragranze così suadenti,che richiedo espressamente dal Mysore, ti creino mal di testa».Invece sì, ho mal di testa.Voglio andare a casa.Intanto osservo il tuo guardaroba perfetto, le tue camicie di sartoriadal taglio impeccabile, il tuo profumo speziato dal flaconesculturaadagiato su un mobile antico.Ricordi dei tuoi viaggi in India. Fotografie.«La festa è stata splendida, non trovi? Basta con questi matrimonicon centinaia di invitati! Sono così poco chic! Meglio staretra intimi».Ti avvicini al tuo Bang & Olufsen Beo Center 2, tutto contento.Sei contento e modifichi il volume verso l’alto. Mi colpisce il contrastotra il design avveniristico di quest’oggettino e tutto il restodell’arredamento.«Fantastico! Mingus mi mette i brividi quando lo ascolto. Non ècosì anche per te?».Sì. Il jazz lo amo. Ma tu non devi saperlo.Così quello che dico è:«Mmm... troppo complicato. Troppo freddo e cerebrale. Non mi comunica emozioni. Come un uomo troppo bello e senza imperfezioni. Musica per intellettualiconsumati come te. Io ho una mente semplice, amo lesensazioni da primitivo sentire».Ci resti male, lo capisco.Sono cattiva.Vado a dormire.La festa è stata uno schifo.Sono vestita con un abito nero di seta, corto, smanicato econ scollo alla coreana. Ho raccolto i capelli, che si sono allungatiparecchio, in un morbido chignon, ma i tacchi alti li hotenuti lo stesso. E stasera anche calze con la riga.Ci contavo nella festa.«Hai messo quell’essenza francese che mi fa impazzire...».Già. Io però non impazzisco più per niente.Il cuore non lo sento. L’ho perso. Dal momento che mireputo una sentimentale, ne deduco che si tratta di un dramma.Ti avvicini. Ti sento vivo accanto, caldo e presente.Oh, caro! Non fidarti di me. Io sono una gatta.Graffio quando non te lo aspetti.Sono un bluff.Pronuncio soltanto parole di cui mi ammalia il suono. Mi affascinanosentimenti elevati a cui sono arrivata e che ho anchesuperato, un tempo, ma che ora, inevitabilmente, assistonoalla mia anima in brandelli che gioca a sedurre.La seduzione del distacco.«Che fai? Vai via? Ma come? Prima mi hai detto che avrestitrascorso finalmente una notte qui, con me! Che sono meravigliosoe bravissimo».Ah sì? Oh, mi dispiace. È che provo ad innamorarmi, manon ci riesco.«Sei una donna aggressiva! Tu mi intimidisci».Trovi? No... in realtà mi difendo.Non mi sento a mio agio in questi panni. Vorrei stare in unosmoking maschile corredato di scarpa con tacco a stiletto, diamantial collo e un ragazzo di ventidue anni al mio fianco.Quello che ho conosciuto all’ambasciata spagnola la settimanascorsa. Proprio lui. Incredibilmente bello. Incredibilmenteadulto. Raffinato e tentatore. Roba di gran classe.Lo pago il biglietto, ma mi ha già regalato delle rose rosse!E comunque tu non mi piaci.Torno a casa in taxi. Richiudo la porta dietro di me.La sposa era bellissima.Io mi verso del gin.......Che ne dite, vi piace? a me si....tanto....