Certe notti

QUALCOSA DI SPECIALE SOTTO IL CIELO DI BARI


"Bari! Stasera non è soltanto un concerto. Tenteremo anche di fare un esperimento scientifico: qualsiasi previsione dice che pioverà ma noi proveremo a fermare la pioggia grazie all'energia che arriverà da voi".E' questo il saluto iniziale di Luciano agli oltre 30.000 che hanno esaurito ogni ordine di posto all'Arena della Vittoria. Il cielo pare avesse proprio voglia di rispettare la tradizione delle burle di fine tour tentando per tutta la giornata di minacciare cospicui diluvi, mostrandosi denso di nubi scure e gonfie al limite dello scoppio.Poi, in prossimità delle 21, c'ha pensato il vento: via le nuvole e spazio alle costellazioni. Che lo spettacolo stellare del Liga in Puglia abbia inizio!L'Arena della Vittoria brulica di striscioni "parlanti": richiami alle canzoni, slogan ammiccanti, frasi cucite su misura per il concerto.Luciano gode e fa godere: dal primo al venticinquesimo brano in scaletta prato e tribune si fondono magicamente. Tutti sono in piedi, tutti cantano.E' una festa in piena regola che premia sia la tenacia di chi ha trascorso la notte davanti ai cancelli per potersi guadagnare un posto sotto il palco che di chi è arrivato a fil di show accomodandosi dove poteva. Tanto ci pensano i 400 mq di schermi a "rapire" i fan più lontani dal palco mostrando i particolari di ciò che avviene on stage, alternati da contributi video ad alto impatto magnetico.Le esecuzioni di "Nel tempo", "La verità è una scelta", "Libera nos a malo", "Atto di fede", "Il giorno di dolore che uno ha", "Marlon Brando è sempre lui" vengono accompagnate da immagini forti, evocative e per questo, spesso, liberamente interpretabili. Non da meno è la sorpresa che il Liga riserva durante "Il peso della valigia": dal centro del prato, sulla passerella rialzata, apre il simbolico rosso bagaglio dal quale vengono sparati coriandoli argentati, sapientemente illuminati che, aiutati dal vento barese, fluttuano nell'aria attraversando tutto il parterre e arrivando fin sul palco.Il finale, prima dei bis è mozzafiato con in sequenza "A che ora è la fine del mondo?" e "Urlando contro il cielo". La reprise lascia spazio a "Tra palco e realtà" e chiude con una grande interpretazione di "Buonanotte all'Italia" seguita dall'incontenibile energia e dall'ottimismo de "Il meglio deve ancora venire"."Ligabue: Stadi 2010" termina in questo modo il suo giro all'aperto. 13 indimenticabili concerti sotto un cielo in cui, ora possiamo dirlo, qualcosa di speciale firmato Luciano Ligabue è passato lasciando un segno importante e profondo!