certenottiqui

Osceno dolore


E’ un grido di assurdo dolore. Mi spezza in due. Mi paralizza l’anima. Non riesco a muovere un solo dito. Sono morta. Un cadavere freddo e immobile con l’anima nera che si piega in un ultimo sussulto d’agonia. E’ finito tutto. Maledettamente chiuso, sprangato. Ineluttabile e irreversibile. Nessuna speranza, nessuna pietà. Nascerà un bambino. Non sarà il nostro. Non sarà la nostra anima fusa in un’altra carne. No. Sei disperato e parli con osceno dolore del tuo dramma. Mentre mi scorrono lacrime copiose nei meandri dell’anima e inondano tutto…ti parlo, sottovoce, con tenerezza, mentre dentro esplodono i pezzi della mia vita e le schegge mi trafiggono ovunque… E’ morta la mia anima stanotte. E’ morta. La sento fredda, muta, inerte. Il cuore si è spaccato in due e in mezzo c’è un baratro freddo e scuro. Sopravvivrò purtroppo. Sopravvivrò a tutto questo dolore. Mi fanno paura le macerie sulle quali dovrò camminare…e che provocheranno dolore a ogni passo. Troppi lividi, troppa sofferenza. Come fare a trovare i cocci e a ricomporre i pezzi… come? Come resuscitare l’anima? Sono sfinita, sfatta, sotto choc. Mi manca l’aria. Sarà lunga la notte, perenne il buio. Sono appena entrata dentro un tunnel freddo. L’uscita è lontanissima, forse non esiste. Ed io che non credo in niente, pregherò ogni notte per te…Quando ti sentirai solo, non lo sarai mai davvero… i miei pensieri ti terranno compagnia, li sentirai scorrere addosso, perpetui…E ci sarà un’altra vita… ci sarà e ci ameremo…E se non ci sarà sono felice di averti incontrato in questa, di averti amato… e potrei morire domani, felice di morire… dopo aver amato così tanto…Ti amo