certenottiqui

Inverno


Copro di stracci le mie vergogne. Pezzi di stoffa che svelano tutto per nascondere l’anima. Per distogliere l’attenzione da un cuore verde di bile. Molti occhi ci cascano, mani si accostano…ma si bruciano e fuggono. La mia pelle suda veleno liquido. E’ insormontabile questo muro di silenzio. Infinito il vuoto. Sono impotente. Inerme. Sfinita. Mi perdo nell’inutile sogno di riacciuffare un brandello di tempo perduto, un filo andato…di emozioni dilaniate dai giorni, diluite dal dolore, stemperate di bugie, esasperate dagli eccessi.Notti. Di nuovo insonni. Di nuovo dense.Terrore di raggiungere il letto.Terrore del sonno.Terrore del sogno… Voglia di restare inchiodata fino alla fine dei giorni in questo gelido febbraio. Voglia di restare intrappolata in questo inverno.Non arrivasse mai la primavera. No. Il tepore scioglierebbe le lacrime congelate dentro. Le notti dolci mi riporterebbero a un anno fa, a una strada di curve e tornanti, di battiti rumorosi nel petto e gemiti affannosi e disperati. Tornerebbe il mare e il cielo di notte, così limpido da potermi specchiare e vedere i nostri occhi in ogni lucente stella. E un sorriso…quel sorriso…in uno spicchio di luna… Speranze desertificate. Illusioni azzerate. Amore scannato. Tempo rimpianto. Si poggia lieve sulla spalla una mano fetida. Sento artigli familiari fermarsi sulla pelle e premere piano piano… maledetta puttana… arriverai alla carne, farai scorrere il sangue, raggiungerai le ossa e poi giù fino all’anima…   ti sto aspettando puttana… vieni pure, affamata bestia… questa volta la lotta è pari… vuoi sangue… lo troverai avvelenato e morirai con me, bastarda assassina…