certenottiqui

Non è


Esangue. Pesta. Invecchiata. Tristezza sgualcita da disincanto.Solitudine strafottente, sorride al disamore con una smorfia crudele.Pelle. Strappata di dosso, come un vestito ormai consunto, chiede tregua.Occhi. Lanciano fiamme di seduzione ma elemosinano lacrime.Mani. Percorrono pelle e restano gelide.Sotto questa pelle, dietro questi occhi, dentro queste mani c’è un universo di fuoco e stelle. Basterebbe guardare meglio, andare oltre le curve del corpo, provare a leggere lo sguardo, prestare attenzione, ascoltare l’urlo sordo che viene da dentro. C’è un gran silenzio intorno. E’ buio. E’ gelo.Sono brividi. Sono solchi di solitudine scavati col sangue.E’ stanchezza. E’ “mai” E’ “addio”. E’ “niente”. E’ tempo che scorre ineluttabile. E’ smania inutile.E’ un grido di rabbia. Silente come notte inoltrata. E’ strada senza uscita.Magari fosse pianto...