certenottiqui

In alto


Accelerati battiti, impaziente sudore sgorga tra le gambe, sotto le braccia, sulle tempie. Metallica voce balbetta parole prive di senso. Fretta. Fretta di andare via, di fuggire, al riparo dal logorio tagliente di una fine squallida. Mi strozza questa notte soffocante, calda da appiccicarsi addosso come sabbia sulla pelle umida. Fastidioso cielo nero, senza stelle. Dolorose coincidenze. Mi urta contro come un muro questa città grandiosamente minuscola. Non nasconde, non tace. Urla addosso vita, morte, sangue e aridità. Scoperchia le emozioni silenti, accantonate in un angolo, rese innocue dal quotidiano. Maledetta notte. Nel suo silenzio tragico si riaffacciano pensieri, incubi, paure, rabbia, desideri, cadaveri, agonie, ricordi. Hanno tutti qualcosa da fare e mai tempo per vivere. Disgusto e repulsione, delusione. Fuggo da tutto questo. Mi rifugio in un altrove incontaminato. Senza più parole inutili e false. Senza più carne affamata di altra carne. Senza speranze né voglie. Senza miracoli né truccate magie. Senza nessuno. Voglio silenzio e solitudine. Estremo bisogno di lavare via ogni residuo. Cancello. Cancello e azzero. Perché tra il “dentro” e il “fuori” non si può mai scegliere il “mezzo”. Respingo le zone grigie. “Vola alto solo chi osa farlo…”