certenottiqui

Piedistallo


E’ un tempo sospeso. Etereo e silenzioso come nuvole bianche e immobili. Scanso parole urlate, abbasso il volume del mondo fino a spegnere del tutto ogni rumore. Ricamo piccoli sogni su una tela scura, china in un angolo di casa. Smorzo toni belligeranti che girano intorno. Scelgo la calma, piacevole degustazione di odori, sapori, visioni. Pensieri, problemi, ansie tentano di trafiggere come frecce avvelenate. Ma è guerra persa. Non si infrangono su una corazza, semplicemente sbagliano direzione. Sono un obiettivo mancato. Talmente fuori fuoco da disorientare. Mi piace questo essere e non essere, questa trasparenza che mi rende invisibile e inattaccabile. Niente più cementifica dentro. E’ metallo liquefatto, scorre. Oppure sale e scende come il mercurio dentro a un termometro emotivo. I miei ornamenti non sono più collane di pietra, ma petali di fiori. Accolgo ogni complicazione che vive nell’anima, accetto il groviglio che è la mia vita. Sorrido di ogni rifiuto preso, di ogni illusione svanita, di tutto l’amore assassinato. Perché se guardo le mani ci trovo ancora nelle loro pieghe le macerie polverizzate del mio cuore troppo offeso. Ora rivuole la sua dignità e si ricompone fiero dentro al petto, su un piedistallo fatto d’aria e fuoco…