Cervello offresi

Ci mancano solo questi!


Qualche minuto fa, mentre prendevo il caffè durante una pausa dal lavoro mi è capitato di seguire un dibattito su "Mattino Cinque" sul seguente argomento: È giusto che un artista viva la fine della sua vita in povertà?Si dibatteva, o meglio ci si accapigliava sull'opportunità di mantenere con un vitalizio un artista caduto in disgrazia. Il caso specifico toccava la sig.ra Laura Antonelli (forse).Ora dico io queste persone definite "artisti" spesso hanno fatto una vita "spericolata", piena di agi e privilegi, sono stati strapagati per fare un lavoro poco faticoso se paragonato all'operaio alla catena di montaggio o al minatore. Hanno goduto di un tenore di vita da nababbi (talvolta immeritato) e, cosa più deplorevole, hanno dilapidato in brevissimo tempo patrimoni che noi, che ogni giorno facciamo il nostro dovere in trincea per un misero stipendio precario, ci sognamo.Potrei ammettere un aiuto economico da parte dello Stato (ovvero noi contribuenti) se l'artista in questione a causa delle sue opere fosse stato perseguitato da un regime politico dittatoriale, o magari fosse un artista che ha messo a disposizione il suo lavoro a favore della collettività o per il benessere del prossimo più bisognoso scegliendo di non arricchirsi scandalosamente; ma mantenere pure un altro esercito di parassiti che dopo aver scialaquato i guadagni ricavati da filmettini, libricini o canzonette NO.Questo proprio NO.