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Wind of change...

Post n°7 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da chamita1386

Torno, scrivo, sparisco, cancello, resuscito. 

Dopo quattro mesi rieccomi alla tastiera a digitare le mie (dis)avventure in una veste completamente nuova.
L'ultima volta ero reduce da un'estate all'insegna del fancazzismo, con le idee confuse su quale piega avrebbe preso la mia vita in seguito a una laurea in scienze della comunicazione e l'ultima delusione in fatto di uomini.
Iscritta senza troppa voglia alla specialistica, di studiare soltanto proprio non mi andava. Diciamo meglio. Non mi andava di studiare punto e basta. Beh...non è che ora faccia i salti di gioia all'idea di rimettermi sui libri. Infatti fino ad ora ho messo a punto un solo esame. Uno. In due sessioni e la terza in corso. Dopo che alla triennale ne snocciolavo almeno 5 o 6 (una volta anche 7) a sessione. 
Il fatto che intanto abbia trovato due lavori e un mezzo esaurimento non basta a non far storcere il naso ai miei quando alla domanda:
"stai studiando??" mi barcameno tra una serie di "ehm...si...diciamo... ora mi organizzo meglio..." 
La verità è che mi sono resa tristemente conto, da quando ho iniziato a mettere il naso nel mondo del lavoro, che di tutto quanto studiato in tre anni, non c'è stata una sola cosa, una che sia una, che mi sia tornata utile. Eppure neanche a dire che sono andata a lavorare come fattorino alle poste, dove la mia laurea magari non potesse c'entrare granchè.
Lavoro in un'agenzia di comunicazione: Dalla pianificazione media all'organizzazione eventi. Che è esattamente il mio corso di laurea "scienze della comunicazione pubblica e organizzativa". Fino ad ora il processo di comunicazione di shannon e weaver non mi è ancora tornato utile. Ancora meno il coefficiente di correlazione di Bravais - Pearson.
Tutto ciò mi serve ancora meno nel mio secondo lavoro, che è quello che svolgo nelle ore serali in uno dei più rinomati teatri della capitale che, a causa del direttore artistico, leader del trash firmato made in italy, sta allegramente andando a farsi fottere con gli spettacoli più demenziali che possano esserci in circolazione. Ma almeno lì mi pagano. O meglio, mi sottopagano, ma è pur sempre un modo per arrivare a pagare almeno le bollette a fine mese. Sei euro l'ora e senza contratto. Se andassi a fare la donna delle pulizie ne prenderei almeno 8, avrei ferie e malattie pagate, sarei assicurata e mi verserebbero anche i contributi. 
Sotto questo punto di vista l'altro lavoro è anche peggio. Trattasi di uno stage. Che tradotto vuol dire: mi serve qualcuno che mi lavori gratis da poter prendere in giro con la storia dei crediti universitari. Che però ti impacchettano e infiocchettano per bene con la scusa di farti fare "esperienza". Quindi l'unico beneficiario sei tu, e non devi fare altro che ringraziare a 90 gradi per la grande opportunità che ti viene offerta.
Ad onor del vero in quasi 4 mesi che sto qui però, non ho mai fatto una sola fotocopia e un caffè, ho imparato più cose che in tre anni di università e mi sono guadagnata la stima e la fiducia di tutto l'ufficio. E anche un rimborso spese mensile (con cui arrivo a pagare appena un quarto dell'affitto di una stanza singola) che non era previsto + qualche bonus extra di produzione, principalmente per la creazione di spot pubblicitari (si, quelli demenziali che vi propinano di continuo per le radio), di testi redazionali che pubblicano su qualche free magazine (vi confesso che quando ho visto il mio primo articolo pubblicato ero in un brodo di giuggiole. Era sull'inaugurazione di un locale che, tra parentesi, io manco ho mai visto) o per la collaborazione all'organizzazione di qualche evento (per collaborazione s'intende praticamente di tutto: dalla spremitura delle meningi per farsi venire un'idea, allo stare 5 giornate in strada al freddo e al gelo controllando che sia tutto ok, passando per il caricare mattoni per l'allestimento!).
In compenso però, tutto ciò mi piace sul serio ed è quello che "vorrei fare da grande". E non solo, l'ambiente di lavoro mi piace proprio tanto. La mia capa è straordinaria: alla mano, cazzuta e soprattutto non rompe i coglioni se la mattina mi presento con mezz'ora di ritardo. Il che accade abbastanza spesso. Tipo stamattina che, solo per un colpo di fortuna (è andata via la luce) mi sono svegliata alle 9,15, con ben un'ora di ritardo!! A svegliarmi è stato il bip-bip del telefono quando è tornata la luce.
Altrettanto d'accordo vado con l'altro socio e con i due amministratori. Un pò meno simpatici mi sono gli altri due stagisti. Lei, 34 anni, rincoglionita e con qualche disturbo mentale. In quattro mesi ancora non è capace di mettere mani a un pc, girovaga nell'ufficio tra un raptus di pulizia e un altro (in cui puntualmente sparisce qualcosa) e gli rode il culo per qualsiasi cosa le venga detto. Dal giubbottino woolrich che alterna con quello belstaff, e dalle telefonate al filippino che le fa le pulizie nella casa (di sua proprietà!) in cui vive da sola in una delle zone più in della capitale ne ho dedotto che ha soldi a palate. Soprattutto se penso che passa tutto il giorno qui e, data la sua inutilità, non le viene riconosciuto manco il rimborso spese. Fossi io al posto della mia capa, tutt'al più le chiederei il rimborso per danni. Non sa manco girare la pasta nella pentola che bolle!! Una sola volta l'ha fatto: poi è toccato a me perdere mezz'ora per lavare la pentola visto che del mezzo chilo di pennette, almeno cento grammi erano rimasti attaccati sul fondo. Da allora in ufficio cucino io (si, c'è la cucina e la dispensa e la regola base è che chi cucina non lava i piatti. Oltre al pranzo facciamo pure la merenda con tè e biscotti o merendine o pane e nutella. L'avevo detto: L'ambiente è proprio figo! )
Veniamo poi all'altro stagista. Che se è possibile è pure peggio della matta. 27 anni, una fiatella micidiale e lagnoso come una femminuccia. Arrivato qui da poco più di un mese ancora si guarda attorno senza sapere cosa fare. E quando gli viene ordinato qualcosa passa il resto della giornata a lamentarsi perchè è stanco. Tipo, dopo che c'erano stati i mattoni da sistemare (che se non fosse stato per colpa sua e di quell'altra rinco che avevano preso delle misure sbagliate neanche servivano) è stato tre giorni di fila a lamentarsi che gli faceva male la schiena. Ma questo è poca roba, se penso che un altro mezzo pomeriggio è stato a lamentarsi di un dolore al braccio per aver portato per 100m una busta dell'upim con dentro delle palline di gommapiuma!!!

Oltre alla mia nuova condizione di  stagista-lavoratrice o come dir si voglia, da quattro mesi a questa parte c'è un cambiamento anche nella mia situazione sentimentale.

Ma questo, merita un post a parte. 

 

 

 

 
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