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The lover....di Marguerite Duras

Post n°2553 pubblicato il 27 Novembre 2010 da channelfy
 

 

Soggetto: tratto dal romanzo di Marguerite Duras
Sceneggiatura: Jean-Jacques Annanud, Gérard Brach

 

 

Una quindicenne, figlia di una francese divenuta povera a causa di investimenti sbagliati in Indocina, nel 1929, nel periodo degli studi in un collegio, conosce un ricco e nullafacente trentenne cinese. L’adolescente si lascia sedurre ed amare dall’uomo, ma stabilisce che egli potrà avere solo il suo corpo. I loro incontri sono occasionali, ma con il passare del tempo sono sempre più frequenti, infatti questi affitta anche una stanza nelle prossimità del mercato. L’attrazione irresistibile sembra essere protagonista assoluta, il "cinese" la fa entrare in un mondo che per lei era sconosciuto. Anche se i due non si sono proposti e promessi nulla di più dei rapporti fisici, le difficoltà sono all’ordine del giorno: sia i professori, sia la madre ed il fratello maggiore di lei, come il padre di lui, non vedono di buon occhio il proseguire di tale rapporto. Ma i soldi fanno la differenza e così, tra cene imbarazzanti, umiliazioni e soldi, la relazione prosegue. Essendo il tutto iniziato tra i due senza propositi comuni, ambedue sono consci che per la loro differenza di tradizioni e stato sociale non consente loro un futuro: neppure si illudono di averne uno. Il "cinese" deve accettare le convenzioni sociali che finiscono per prevalere sull'amore: è costretto a sposarsi con una giovane che non conosce e quindi a rinunziare alla passione. La coppia che pensava fosse soltanto sesso sfrenato, comprende che in realtà era amore. L'adolescente decide di imbarcarsi per la Francia, patria della sua famiglia, che non ha mai visto e con tradizioni che non conosce veramente. Sul traghetto che la porterà lontano da lui comprende di averlo amato. E dopo anni, divenuta adulta, in Francia, il suo pensiero è rivolto al suo perduto amore: "Quell'amore si era perso nella storia come acqua sulla sabbia".

L’amante”, tratto dal romanzo di Marguerite Duras e diretto dal regista Jean-Jacques Annanud, più noto per "Il nome della rosa", "L'orso" e "Sette anni in Tibet" non ha ottenuto un grande successo nonostante la raffinata messa in scena e l’accentuato erotismo. Molti hanno criticato il film poiché il regista si è affidato maggiormente alla fotografia, alla ricerca dei particolari, trascurando i dialoghi e risultando così meno fedele al racconto originale del romanzo. Forse queste critiche hanno dimenticato che il cinema non è teatro e quindi fedele alla scrittura, ma ha un suo linguaggio particolare che varia per la sensibilità della regia. Infatti la pellicola si distingue per lo stile; il film risulta un conflitto fra ragione e sentimento, con l'idea del rifiuto del corpo, della difficoltà che ha la mente di accettare la naturalità e l'istintività del desiderio. L’occhio, le immagini, e la cura dei particolari riportano a livello visivo la passione ed il dialogo fisico dei due protagonisti. L’apparente distacco di certi gesti della fanciulla per l’amante cinese è palesemente contraddetto quando i loro corpi nudi dialogano: fanno capire che il tutto era una sorta di difesa poiché, nonostante la giovane età, ella è consapevole delle barriere sociali e razziali. Egli tenta di andare contro le tradizioni per seguire il suo cuore, ma le tradizioni sono più forti, ma non riescono a cancellare dal suo cuore il suo amore travolgente. Non vi è mai volgarità anche se sono numerose le scene che rappresentano i loro rapporti fisici: si respira un'ardente sensualità. I colori sono sbiaditi e delineano velate malinconie, forse perché racconta di un amore nato per gioco e per curiosità. Sensualissima è la scena di seduzione nel taxi, giocata solo sulle mani dei due, nel loro imbarazzato primo incontro. Particolare è il fatto che i loro nomi, che definiscono identità, non vengono mai svelati, neppure dalla voce fuori campo che nella versione originale è di Jeanne Moreau.

Sta sera ho passato una bella serata..

Bellissimo film..visto almeno 10 volte..

per mio marito fu coinvolgente...non voleva che lo disturbasse

durante il film...

Se volete passare una serata di emozioni all'insegna della

passione ve lo consiglio...

ecco cosa intendo per passione!!!

Se pensate che la passione sia un viaggio sentimentale alla ricerca del piacere, preparatevi a scoprire che essa è molto più di questo, è fuoco che scorre come acqua, tra la libertà ed il coraggio di amare.


Un film di Jean-Jacques Annaud.
Con Jane March, Tony Leung Ka Fai, Frédérique Meininger, Arnaud Giovaninetti, Melvil Poupaud.Titolo originale L'amant.
Drammatico, durata 112 min. - Francia 1991

 
 
 
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