Stagno

Post N° 38


PAZ!Una giornata PAZzesca
Titolo originale: Paz!Regia: Renato De Maria Sceneggiatura: Ivan Cotroneo ,Valentina Taviani ,Francesca Casciello ,Francesco  Piccolo ,Giancarlo Basili ,Renato De Maria Fotografia: Gian Filippo Corticelli Musiche: Riccardo Sinigallia ,Francesco Zampaglione ,Meme Montaggio: Jacopo Quadri ,Letizia Caudullo Anno: 2001Nazione: ItaliaProduzione: MikadoDurata: 102'Data uscita in Italia: 22 febbraio 2002CAST  Pentothal Claudio SantamariaMassimo Zanardi Flavio PistilliLucilla Fabrizia SacchiEnrico Fiabeschi Max MazzottaTRAMAPAZ! è un film tratto dai fumetti di Andrea Pazienza.Siamo a Bologna alla fine degli anni '70. In un appartamento, in Via Emilia Ponente 43, convivono senza mai incontrarsi, ma solo sfiorandosi, tre personaggi: Pentothal, Enrico Fiabeschi e Massimo Zanardi, detto Zanna.Questo è il racconto di 24 ore nella vita di questi ragazzi: dalle quattro del mattino all'alba del giorno successivo, storie di mondi paralleli che convivono nello stesso spazio, cominciando e finendo alla stessa ora.  Pentothal (Claudio Santamaria), studente fuorisede, è un fumettista che lavora pochissimo e studia ancor meno. All’inizio della nostra storia, viene lasciato dalla fidanzata Lucilla (Fabrizia Sacchi), una femminista bella e tosta.  Sempre in pigiama e con delle logore clark slacciate ai piedi, vive chiuso nella sua stanza, dove tra canne, sogni e visioni, sente il mondo scorrergli a fianco. I suoi compagni conviventi - impegnatissimi nella lotta del movimento studentesco -, la mensa universitaria, il bar affollato dal quale telefona alla madre per chiedere soldi, sono apparizioni sfocate tanto quanto i suoi sogni e la sua vera ossessione: Lucilla. Un miraggio che appare e scompare.Enrico Fiabeschi (Max Mazzotta) è il classico fuorisede che è anche fuoricorso. Non gli importa nulla della politica e meno che mai dell'amore. Si fa mantenere dalla fidanzata Anna (Barbara Bonanni), dalla quale si fa regolarmente e metodicamente prestare 'cinque carte'. Anna lavora, Fiabeschi no. Quella mattina è l'ultimo a svegliarsi. Deve dare un esame al DAMS, altrimenti parte militare. Come argomento porta "apocalipsi now" , regia di Francis Ford Coppola, musiche dei Doors. Punto, non sa nient'altro. Massimo Zanardi, (Flavio Pistilli), naso a becco e occhi da lupo, è il terzo abitante dell'appartamento di Via Emilia Ponente 43.Studente liceale pluriripetente, Zanardi ha solo due amici - anch'essi pluriripetenti - dai quali è inseparabile: Roberto Colasanti, detto Colas (Matteo Taranto), bello e ricco, una macchina da sesso che parla pochissimo ma c'è sempre e Sergio Petrilli (Cristiano Callegaro), bassino, bruttino ed anche povero.Zanna, Colas e Petrilli vengono accusati dalla preside, la signorina Corona (Iaia Forte) di aver crocifisso il suo amato gatto Galileo. La prova del misfatto è l’ agenda di Zanna, che la preside afferma di aver trovato nel suo giardino. Il recupero della compromettente agenda mette in moto un giallo in piena regola…RECENSIONEDischi in vinile, polacchine, 127 beige. E ancora: barbe, baffi, capelli mai pettinati e canne a non finire. E graffiti metropolitani, muri ricoperti di manifesti, locandine, tazebao. Sacchi a pelo con dentro ragazze che attendono di essere riscaldate, occupazioni dell'università, assemblee studentesche, riunioni, collettivi e frasi come "La felicità è sovversiva quando si collettivizza".Questo è il mondo di Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza in arte Paz, uno dei maggiori cartoonist italiani, definito "la rockstar" del fumetto italiano.Il film non racconta la vita maledetta di Pazienza. Il film racconta la storia dei suoi personaggi, parti della sua mente fuori dal comune, eccezionali testimoni della sua vena artistica, unica e rivoluzionaria.Ma raccontare la storia di una giornata di Pentothal, Enrico Fiabeschi e Massimo Zanardi, (i tre personaggi creati da Paz) significa raccontare il suo autore.I tre personaggi, che non interagiscono tra loro, si incontrano ma si guardano come se fossero solo lontani conoscenti, rappresentano la personalità del loro disegnatore. Pentothal: depresso, sprofondato in una dimensione onirica dalla quale è impossibile uscire; Enrico Fiabeschi: pigro, fannullone, parassita; Zanardi: arrogante, violento, e menefreghista. Tutti aspetti di una personalità complessa e controversa ma capace di un processo di autoanalisi che rivela l'esistenza di un profondo percorso di ricerca interiore.Il regista Renato De Maria ("Hotel paura") ricostruisce con maestria ed ottima tecnica questo mosaico di personaggi e di storie, sempre rimanendo fedele agli stilemi del disegnatore.La macchina si muove morbida passando da soggettive a brevi piani sequenza che rendono la narrazione viva e fortemente espressiva districandosi tra una fotografia dai colori accesi e vividi a cui fa da contraltare una Bologna ripresa sempre senza sole e con un cielo plumbeo e grigio.Qualità che il regista dimostra anche nelle direzione degli attori dai quali riesce a trarre un'espressività al di sopra delle righe ma che può risultare esagerata solo per chi non usa frequentare le tavole dei cartoonist degli ultimi trent'anni. Ed infatti i tre interpreti, Claudio Santamaria ("Almost blue", "L'ultimo bacio") nei panni di Pentothal, Flavio Pistilli nel ruolo di Zanardi ("Auguri professore", "La guerra degli Antò") e Max Mazzotta ("L'ultimo capodanno dell'umanità") che interpreta Enrico Fiabeschi, chiamati al difficile compito di recitare la parte dei tre personaggi dei fumetti, forniscono un'ottima prova. In particolare Max Mazzotta sciorina un repertorio di mimiche di notevole valore.Tra gli altri attori ricordiamo Iaia Forte, Roberto Citran e soprattutto Ricky Memphis interprete di un breve cameo esilarante e sconvolgente, assolutamente da non perdere.Decisamente un buon film, che scorre veloce e impetuoso al ritmo delle musiche di Lucio Dalla e dei Tiromancino, dei CCCP e degli Ustmamò.Un film caustico e suadente come la voce di Demetrio Stratos che ad un certo punto abbiamo ascoltato non senza provare un fastidioso ma inevitabile groppo alla gola.Ma non abbiate paura, non è un film sugli anni '70, non è un grande freddo all'ombra delle due torri, non "è un ricordo" ma "un tappeto volante per continuare il viaggio".