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Creato da: kamasutra2012 il 28/11/2012
oltre il cielo

 

 

Barsexual, ultima frontiera per sedurre?

Post n°17 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da kamasutra2012

L'ultima frontiera per sedurre? Baciarsi in pubblico, tra donne, per cercare di conquistare un uomo. Ma perché questa nuova moda? Cosa prova chi lo fa? E cosa riesce a scatenare in chi guarda?
Chi sono le barsexual?
Si tratta di giovani donne, che si scambiano effusioni sotto la consolle del DJ, di locali dall'atmosfera lounge. Non sono lesbiche, e nemmeno bisessuali, ma solo barsexual, ragazze che in pubblico si baciano e si toccano per gioco, e per stuzzicare l'interesse maschile. Si tratta di un fenomeno partito negli Usa, alimentato dalle esibizioni di donne ricche e famose, che poi è arrivato anche in Italia. Da noi a cimentarsi in questo "gioco" sono soprattutto ragazze ventenni, che un po' per scherzo e un po' per ironia, si lanciano in baci saffici a feste e in discoteca; si accorgono di destare l'interesse di chi sta intorno e questo crea eccitazione e divertimento. Tanto che poi tornano spesso a fare questo gioco, cercando di coinvolgere anche altre ragazze. Queste giovani donne non vanno oltre queste effusioni, perché dichiarano di essere comunque attratte dal sesso maschile e non interessate alla sessualità tra donne.Considerano questa situazione una performance per stupire ed eccitare, senza però cercare rapporti promiscui, anzi allontanano coloro che cercano di mettersi in mezzo!


Psicologicamente cosa accade?

È risaputo che la fantasia erotica maschile più ricorrente è inserirsi in un gioco saffico, perché si tratta di una situazione che soddisfa il narcisismo e sgonfia l'ansia da confronto. Tuttavia questo gioco non è innocuo, primo perché gli uomini spesso fraintendono la situazione, secondo se per fare colpo la donna ha bisogno di questo "teatrino", è probabile che sotto sotto pensi di non avere altre armi seduttive e quindi la sua autostima è molto bassa. Questo capita soprattutto se il gioco non è sporadico ma un'abitudine.

La barsexual nasconde l'omosessualità?

Ci si chiede se barsexual e lesbiche non hanno nulla da spartire; secondo gli esperti la barsessualità è un modo prudente e cauto di incominciare ad agire la propria omosessualità, anche se nella maggior parte dei casi rappresenta una coda alle situazioni adolescenziali, in cui si vuole sperimentare tutto e provare nuove sensazioni. La tenerezza e lo scambio fisico con le amiche è quasi un passaggio obbligatorio nella sperimentazione sentimentale e sessuale femminile. In passato era confinato nel privato, oggi nell'epoca dell'esibizione, viene fatto vedere. Si tratta quindi di un gioco contemporaneo, ma da fare con estrema prudenza.

 
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Scoperti i meccanismi cerebrali dell’ innamoramento

Post n°16 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da kamasutra2012


Sesso e amore hanno basi neurologiche comuni.

Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori guidato da Stephanie Cacioppo dell'Università di Ginevra (Svizzera), sia il puro desiderio sessuale, sia l'amore attivano l'area del cervello nota come striato, ma in regioni differenti. Allo stesso tempo, però, attivano entrambi una serie di aree cerebrali responsabili dell'organizzazione delle sensazioni, dei meccanismi di ricompensa e delle attività mentali che permettono di conoscere il mondo sociale.

La ricerca, pubblicata sulle pagine del Journal of Sexual Medicine ha previsto il confronto delle immagini di risonanza magnetica funzionale del cervello di individui che stavano osservando foto erotiche con quelle dell'attivazione del cervello mentre si osservano fotografie del proprio partner. Ne è emerso che mentre il desiderio sessuale attiva le aree dello striato stimolate dal piacere, ad esempio quello associato al cibo, l'amore agisce sulle stesse aree che vengono attivate dalla dipendenza dalle droghe.
Sulla base di questa scoperta gli autori hanno concluso che l'amore si sviluppa utilizzando il circuito nervoso che regola le emozioni e il piacere e aggiungendo a questo l'attività delle regioni cerebrali associate all'attesa di una ricompensa, alla formazione di un'abitudine e alla risposta a stimoli visivi. In altre parole, si tratterebbe di una rappresentazione astratta dell'esperienza sensoriale tipica del desiderio.

"L'amore - ha spiegato Jim Pfaus, coautore dello studio - è un'assuefazione che si forma a partire dal desiderio sessuale nel momento in cui questo desiderio viene ricompensato". Non solo, Pfaus ha aggiunto che "mentre il desiderio sessuale ha un obiettivo molto specifico, l'amore è più astratto e complesso, quindi dipende meno dalla presenza fisica di qualcuno"

 

 
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Trasgredire...Vantaggio o svantaggio ?

Post n°15 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da kamasutra2012

Se la trasgressione significa sfidare se stessi per evolversi è sana e rafforza l'autostima, altrimenti può essere pericolosa e farci uscire di strada...

ANDARE OLTRE: è questo il significato, derivato dal latino, della parola trasgressione. Una tendenza insita nell'uomo che, fin dall'antichità, ha sempre provato a superare i propri limiti, in tutti gli ambiti. Gli esploratori vanno oltre i confini geografi conosciuti, gli scienziati varcano le frontiere di ciò che è già noto, gli atleti cercano di superare un record. Ognuno di noi tenta di fare esperienze nuove, di sperimentarsi in situazioni insolite. E quando si è innamorati si fanno cose che vanno oltre i consueti comportamenti, scoprendo aspetti di sé e dell'altro sorprendenti. La pulsione a trasgredire dunque, intesa nel suo senso primigenio, è strumento di conoscenza, di progresso e, al contempo, è anche fonte di forti emozioni. E quindi di autostima. Certo in essa è insito spesso un rischio, più o meno grande, e non sempre va a buon fine, ma vivere bene la propria tendenza trasgressivepuò essere un elemento molto creativo per la propria vita.

Non è un dovere

Oggi trasgredire sembra sempre più un obbligo sociale, un diktat per sentirsi vivi, unici, importanti. Si trasgredisce di continuo e lo si fa per noia, per mancanza di emozioni e di progetti, per ribellarsi a qualcosa, per mettersi alla prova, per stupire, per emulazione, per sentirsi giovani, perché è di moda. "Andare oltre" sembra in molti casi aver perso la sua valenza creativa, perché lo si fa troppo spesso, senza sapere bene perché e spesso in base a dettami indotti da una società che in vari modi vende "esclusive" trasgressioni di massa. Ma la trasgressione sana (quella che rafforza l' autostima), per essere tale, non deve mai diventare a sua volta regola e inoltre deve essere unica, la "tua" trasgressione: se non lo è subentrano inevitabilmente sensi di colpa e crisi di identità, ma anche l'esposizione a pericoli e situazioni che non si è in grado di gestire. Si rischia di deviare dal proprio destino, di vivere male il presente in nome di una vita in continua "corsia di sorpasso " . Cerchiamo per ciò una maggiore consapevolezza nella nostra trasgressività: ridurremo i rischi e aumenteremo il senso di appagamento.

I consigli: cercare il nuovo a partire dalle piccole cose


Trova la "tua" trasgressione

Non significa fare qualcosa di eclatante e di clamoroso, né mettere a rischio la propria vita o quella degli altri. Individuarla è semplice: si tratta di qualcosa che già ti piace fare, che però puoi fare "di più" oppure in modo nuovo. Da questo punto di partenza potrai sperimentare gradualmente in altri ambiti. Ma non farti influenzare.

Non renderla un dovere

La vera trasgressione va messa in atto ogni tanto, non di continuo. Se si vive in stato di "sorpasso" il rischio è dj raggiungere - e anche velocemente - punti realmente pericolosi per la tua salute psichica (ad esempio nella sessualità) o fisica (ad esempio al volante). Essa deve essere episodica e consapevole perché mantenga la sua efficacia e per poterne mantenere il controllo.

Coltiva la curiosità

Ogni giorno può essere fonte di piacevoli momenti trasgressivi, che rendono la vita emozionante e creativa. Se si dà valore alle cosiddette "piccole cose", anche un modo di truccarsi un po' diverso dal solito, o il fare una strada diversa o comprarsi un indumento dai colori non usuali può dare emozione e conoscenza di sé. Serve un ingrediente: la curiosità.

 

 
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Il sesso perfetto dura 10′? un gruppo di studiosi conferma la notizia!

Post n°14 pubblicato il 08 Dicembre 2012 da kamasutra2012

Gli inglesi della Society for Sex Therapy fanno crollare il mito delle superprestazioni tra le lenzuola

Ecco la rivincita dei "velocisti" del rapporto hot. Per la gioia di chi è cresciuto temendo di non poter emulare le prestazioni in video dei Rocco Siffredi, dei Jonh Holmes e delle loro insaziabili partner, oggi gli esperti britannici della "Society for Sex Therapy and Research" (impegnati nella consulenza alle coppie in crisi) hanno pubblicato i risultati di un'inchiesta incentrata sui tempi della relazione sessuale.

Secondo quanto sostenuto da una cinquantina di terapeuti del sesso, infatti, il rapporto migliore sarebbe quello che dura 10 minuti, al massimo 13 per i più "virtuosi".
Per chi volesse abbassare ulteriormente l'asticella, non c'è comunque da preoccuparsi: i tecnici dell'arte amatoria hanno dato altri riferimenti cronometrici.
Secondo gli esperti della "Society for Sex Therapy and Research", infatti, se il sesso dura 2' si è stati un po' troppo "corti" (secondo noi c'è il rischio di sentirsi direla tanto temuta frase "Già fatto?"), ma se le effusioni rientrano nel range dei 3-7 minuti, allora sì che si è a cavallo.

Se proprio si vuole puntare all'eccellenza, comunque, il sesso da manuale lo si pratica in dieci minuti.
"Molti uomini e donne sembrano avere la fantasia di un rapporto che duri tutta la notte: ebbene questa è una situazione destinata a portare delusione e insoddisfazione", sentenzia Eric Corty, professore associato di psicologia alla Penn State University.

"Speriamo che questa ricerca dissipi le fantasie e incoraggi uomini e donne con dati realistici". Cronometri alla mano, gente!

 

 
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Amore e sport, rapporto inscindibile

Post n°13 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da kamasutra2012

Le interazioni fisiche ed emotive sullo sport da parte della sfera affettiva e sessuale.

Ogni dispendio energetico causato da un rapporto sessuale può essere, quindi, tranquillamente compensato da una buona dormita di almeno otto ore.

Il punto, allora, non sta tanto nella spesa energetica in senso calorico quanto in un dispendio di energie collegato al contesto nel quale si agisce la propria sessualità, al coinvolgimento emozionale che ci sta dietro e all'impegno emotivo che l'accompagna.

A questo punto va differenziato un atto sessuale occasionale da un atto sessuale vissuto nell'ambito di una relazione di coppia, stabile e serena.

- Nel primo caso occorre riflettere che tutta la fase di avvicinamento, di corteggiamento, di proposta seguita da accettazione o da rifiuto da parte del partner, e poi eventuale realizzazione dell'atto sessuale sono fonte di tensioni legate all'ansia da prestazione, alla paura del rifiuto, al timore-pudore di manifestarsi per quello che si è e per quello che si sa fare ecc.

Tutti questi sono fantasmi e come tali hanno una valenza negativa e ansiogena tale da mettere a rischio l'armonia, la serenità e la concentrazione richieste per affrontare adeguatamente in termini psico-fisici una prova sportiva. Questo sì che potrebbe essere rischioso in prossimità di una gara e contrastarne il buon esito.

- Nel caso della coppia stabile invece le cose vanno impostate in modo diverso. Infatti non si può disconoscere che l'ambito emozionale-affettivo di una relazione di coppia stabile e serena permette di vivere la propria sessualità in modo molto più tranquillo e meno ansiogeno e questo giova fino al punto da rappresentare una risorsa in più in termini di soddisfazione, autostima e benessere. E questo è dato dalla affermazione affettivo-emozionale all'interno della coppia che una attività sessuale serena, partecipata e gratificante permette di raggiungere.

La coppia così confermata nella propria istanza di unità e di reciproca appartenenza ne esce rafforzata e questo non può che far bene ai due soggetti che la costituiscono con una consequenziale positiva ricaduta sulle loro attività, ivi compresa quella sportiva.

Risultati sulle interazioni tra sport e sfera sessuale ed affettiva, quali ripercussioni ci sono sull'amore?

Abbiamo detto, insomma, che sport e sessualità possono convivere anche a stretto contatto se saputi vivere con equilibrio e saggezza.

Ma attenti... perché anche lo sport può diventare un fattore stressante che contrasta o impoverisce le risorse disponibili per l'attività sessuale.

Lo sport vissuto come una costante prova di forza e di volontà con se stessi, vissuto come totalizzante e monopolizzatore dei propri interessi, potrebbe abbassare il livello della libido, del desiderio sessuale e scaricare l'umore fino al punto di trovare sempre più difficoltoso l'assunzione di iniziative orientate anche verso l'amore e la sessualità.

La dovuta ad un sovraffaticamento psico-fisico da iper-allenamento può giocare brutti scherzi in termini di risorse da spendere nella attività sessuale e ridurre la disponibilità agli incontri e la capacità di dare loro una adeguata consistenza.

 

 
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