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Premesso che : 1) Il blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Inoltre, se a qualcuno non piace ciò che posto o pubblico, mi faccia la cortesia di abbandonare questo "mare" e, di navigare in altri mari, senza offesa per nessuno Grazie
Post n°12 pubblicato il 06 Dicembre 2012 da kamasutra2012
Taluni profumi, pietre e tessuti pregiati, sono generalmente considerati afrodisiaci, anche se in realtà non possiedono nessuna particolare proprietà in grado di rinvigorire gli appetiti sessuali. I CIBI AFRODISIACI I cibi afrodisiaci non sono certamente un'invenzione moderna. La loro origine risale fin dalle antichità, dalla cultura Egiziana, Greca e Romana. Il termine afrodisiaco infatti data almeno 5.000 anni e deriva da Afrodite, la dea dell'amore e della bellezza venerata dagli antichi Greci. Durante le feste dionisiache l'uso di cibi stimolanti era diffuso: i Greci consumavano tartufi, uova, miele ed anche frutti di mare (secondo la tradizione la dea era nata dalla spuma del mare). L'alcool è in grado di limitare o di annullare il controllo abituale del Super-io (che controlla a sua volta il comportamento), ma se assunto in eccesso, oltre a sollecitare le premesse "cerebrali", ostacola la realizzazione delle fantasie amorose. È provato che l'alcool crea un effetto disinibitorio che sblocca i "complessi" limitanti i più timidi, ma dietro questo effetto disinibitorio si può celare anche un intralcio organico all'atto dell'impegno fisico. Anche una cena eccessiva, con il conseguente sovraccarico digestivo, può favorire la sonnolenza più che gli ardori sessuali. Ma possono i cibi essere realmente afrodisiaci? Esiste un rapporto fra tavola e letto? Secondo la scienza medica, esiste soltanto un rapporto indiretto fra il cibo e il desiderio sessuale. L'effetto sarebbe legato più alle modalità in cui la cena viene consumata, cioè l'atmosfera, l'intimità, che ad un processo chimico nel nostro organismo. Aragoste, crostacei, tartufi, spezie e tutta una serie di cibi proposti dalla tradizione popolare come alimenti afrodisiaci, per la scienza non hanno invece nessun potere afrodisiaco.
ANICE: L'anice è un afrodisiaco molto popolare e dai mille usi. Fu utilizzato come cibo afrodisiaco già dai Greci e dai Romani che gli attribuirono speciali poteri. Masticare i semi di anice dovrebbe quindi contribuire a rinvigorire i propri desideri sessuali. ASPARAGI: Grazie anche al suo aspetto, l'asparago è da sempre considerato un alimento afrodisiaco AVOCADO: Gli antichi Atzechi chiamavano l'avocado "l'albero testicolo", anche a causa della forma del frutto. CAVIALE: E' un cibo ricco di zinco, un minerale essenziale per la formazione dello sperma. CHAMPAGNE: La fama ed il prestigio di questo vino, associato all'azione inibitoria ed eccitante dell'alcool, è ciò che serve per dare un tocco di romanticità e sensualità alla serata CACAO e CIOCCOLATO: Per gli Atzechi era il cibo degli dei. Il cioccolato, quello buono, è ricco di antiossidanti esostanze eccitanti come la teobromina e la feniletilamina FICO: Utilizzato dagli antichi Greci per celebrare i raccolti durante un rito propiziatorio a sfondo sessuale MANDORLA: Forma e ricchezza in nutrienti fanno della mandorla un altro cibo dalle presunte proprietà afrodisiache PEPERONCINO: Spezia molto conosciuta ed apprezzata grazie anche alle sue presunte proprietà afrodisiache. Grazie ad alcune sostanze in esso contenute il peperoncino stimola la vasodilatazione periferica aumentando l'afflusso di sangue agli organi genitali. Per questo motivo il peperoncino è con tutta probabilità l'alimento che più di ogni altro possiede delle reali basi scientifiche sui cui si fondano le sue proprietà afrodisiache. Un consumo eccessivo di peperoncino è controindicato a chi soffre di acidità di stomaco, ulcera e gastroenteriti OSTRICHE E MOLLUSCHI: Conosciuti ed apprezzati sin dai romani per le loro proprietà afrodisiache, sono inoltre molto ricchi di nutrienti e minerali. Possono essere consumati con una certa tranquillità anche da chi soffre di colesterolo alto (stando comunque attenti a non esagerare). ZAFFERANO: Ingrediente classico del risotto alla Milanese è conosciuto come alimento sedativo edemmenagogo (indicato in caso di dolori mestruali). Alcuni attribuiscono a questa pianta originaria dell'Asia anche spiccate proprietà afrodisiache
Post n°11 pubblicato il 05 Dicembre 2012 da kamasutra2012
A quanti capita di sentirsi poco attraenti? Non è solo questione di bellezza, ma soprattutto di come ci si sente dentro. Per questo motivo se si vuole liberare il proprio sex appeal bisogna iniziare a ripetere il mantra "sono bella/o come il sole" e ci si guarderà allo specchio con più amore. In questo modo la propria immagine da negativa si trasformerà in positiva. Amarsi Tuttavia sentirsi belli perché si è amati è un limite, perché quando non abbiamo al nostro fianco una persona ci sentiamo una nullità. Per questo motivo è fondamentale specchiarsi nel proprio cuore e guardarsi con occhi amorevoli e scoprire la nostra vera bellezza interiore. Solo così il nostro fascino non avrà limiti.
Aprire la porta alla bellezza: un semplice esercizio Il colore della seduzione Un aiuto dalla natura
Post n°10 pubblicato il 04 Dicembre 2012 da kamasutra2012
Il bacio diventa virtuale Tuppersex
Post n°9 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da kamasutra2012
Byte bollenti. Negli Usa è più diffuso di quanto si credesse il Sexting, adolescenti che inviano a loro coetane foto nude via mail o con gli mms. Secondo una ricerca del Dipartimento di Medicina dell'Università del Texas pubblicata su Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine ben il 30% degli adolescenti statunitensi, di entrambi i sessi, spedisce scatti "hot". Un fenomeno noto, quello che coinvolge i "nativi digitali", ma che non si credeva così diffuso al punto da interessare un adolescente ogni tre. Ed invece i ricercatori hanno esaminato le abitudini di circa 1.000 studenti tra i 14 e 19 anni appartenenti a sette scuole superiori nel sud-est del Texas e hanno rilevato che il 28% degli adolescenti invia immagini personali osé attraverso mezzi elettronici e che più della metà (57%) è quotidianamente invitato a inviare proprie foto nude.
E si sa, quando si parla di sesso, internet è una miniera d'oro inesauribile con 2 miliardi di siti pornografici, con una possibilità infinita di informazioni e immagini per tutti i gusti e tutte le fantasie. «Quello che si fa sul web non è però influente. Le ampie possibilità di scelta e di cambiamento possono infatti avere ripercussioni anche nella vita reale, per esempio, se non si è fedeli al partner "fantasma" di rischia di non esserlo anche a quello reale o, ancora, di fronte a un problema col partner può risultare più semplice cambiare piuttosto che fare un minimo sforzo per appianare le cose. Insomma su internet ci si po' soddisfare per tutto e poi pretendere altrettanto nella vita reale. La sessualità degli adolescenti oggi passa sempre più anche dal sexting, ovvero parlare di sesso o inviare immagini esplicite attraverso sms, mms e mail. Quali sono i rischi? Gi esperti affermano che Il sexting è una pratica che segue un suo rituale ben preciso: il fotografarsi col telefonino nudi o in pose provocanti, in genere in bagno (magari facendo in modo che si intraveda anche un pezzo di specchio), il farlo di nascosto dai genitori, l'inviare le immagini. Secondo una recente indagine, il 20% degli adolescenti ha inviato queste fotografie e il 40% le ha ricevute, il che significa che non esiste solo il sexting attivo, ma anche quello passivo, non voluto, ma ugualmente rischioso per lo sviluppo dell'identità sessuale del giovane. Inoltre il 25% degli adolescenti che pratica il sexting, in maniera assolutamente irresponsabile per le conseguenze, invia le proprie immagini non solo al partner o all'amico in cui ripone piena fiducia, ma a più persone. Il sesso degli adolescenti via internet non va però condannato "tout court". «Ogni generazione trova i suoi modi per sviluppare la propria sessualità e per contenerla. Sarebbe sbagliato bocciare il web, piuttosto i genitori dovrebbero essere presenti e discreti: capire ma non intervenire. La via migliore resta quella dell'ascolto e del dialogo su tutti i temi, compresa la sessualità»
Post n°8 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da kamasutra2012
Ma cos'è esattamente la sexomnia? È, come si evince dall'analisi letterale del termine, la pratica del sesso durante il sonno. Proprio come accade con il sonnambulismo, al risveglio il paziente non ricorda nulla dell'accaduto. Sebbene la sexomnia colpisca sia maschi che femmine, sembra si stia diffondendo in misura maggiore tra gli uomini, come svela un articolo il New York Times. Chi è affetto da sexomnia afferma di non accorgersi di aver fatto sesso con il partner, rimanendo spesso stupito dai dettagli di quest'ultimo riguardo a quanto accaduto la notte prima. Alcuni raccontano di svegliarsi solo al momento dell'orgasmo.
La sexomnia sta facendo registrare una escalation di manifestazioni negli ultimi anni, con veri e propri eventi di adulterio inconscio (sarà sempre vero o qualcuno ne approfitta?) o addirittura con casi, fortunatamente rari, di incesto. Il tutto, almeno sembra dagli studi finora e dalle testimonianze, senza che resti la minima traccia nella memoria del paziente al risveglio. Sembra assurdo, ma se pensiamo che casi di sonnambulismo estremo portano persone a girovagare per la città e a rimettersi al letto senza mai svegliarsi in tale sequenza temporale, allora possiamo anche ritenere veritiere le vicende che riguardano i casi di sexomnia. Gli elementi di base non sono molti, si sa solo che gli individui sono spinti a fare sesso da comportamenti automatici, senza un'apparente ragione e che la sexomnia colpisce soprattutto le persone affette da altri disturbi del sonno e che fanno uso frequente di farmaci o sono dediti all'alcol. La disparità tra i generi nella diffusione della malattia potrebbe anche essere dovuta alla minore apertura mentale delle donne riguardo tematiche sessuali che possono portare imbarazzo e vergogna, soprattutto davanti al proprio medico. Una situazione del genere può creare alcuni problemi di varia natura nella vita pratica, come il rischio di condividere la stanza o addirittura il letto con un amico o un'amica. Cosa succede se nella notte la sexomnia genera il bisogno di fare sesso ma, invece del partner, nel letto si trova una persona dello stesso sesso?
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Inviato da: kamasutra2012
il 17/08/2014 alle 10:46
Inviato da: laura_torri
il 16/08/2014 alle 21:31
Inviato da: kamasutra2012
il 01/04/2013 alle 23:58
Inviato da: lunacaliente82
il 11/01/2013 alle 16:26