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Post n°11 pubblicato il 21 Aprile 2014 da estuazione
Notte di somme, bilanci, notte da scarafaggi neri. L’aria infinita, sciroccosa e senza conforto ha scagliato all’indietro il porto: quando ti rivedrò? Intanto i conti delle spese non mi tornano per niente. Non tornavano più o non erano mai tornati? Il frastuono del mare siliceo scaglioso schiumoso ha un po’ a che fare col fatto che pensieri e scarafaggi si trovino tutt' insieme in quella cabina? Là dentro, anche con la porta aperta, non si respira. «Qui c'è da arrampicarsi.», dice il nostromo:«Mandiamo su gli uomini con le sagole», decide il Comandante, «quando saranno in cima, la lanceranno di sotto e ci legheremo le manichette. Fate calare in mare la barca», poi si rivolge all'equipaggio:«due volontari per salire lassù». I soliti due marinai addetti ad essere volontari fanno scivolare il piccolo natante sulle acque piatte e lo fanno incuneare tra gli scogli. Non si bagnano nemmeno gli scarponi: di sasso in sasso arrivano sotto la rupe. Guardano in alto per trovare il miglior percorso da fare. Lentamente iniziano la breve scalata, scegliendo le prese per le mani e l'appoggio per i piedi. Quando i due marinai-alpini sono alla sommità, lanciano le sagole appesantite dalla pallina di piombo giù in basso, sulla scogliera. Visto da lontano il carcere sembra un grande sasso disabitato. Come se nessuno lì dentro respirasse. Un masso nel verde scarso ed ispido tra gli altri strani sassi vulcanici dai colori bruciati sparpagliati in mare. Colori marziani, ossidati, rugginosi e violacei, l’ocra della pietra arenaria, la scagliola grigioverde frantumata sotto la forza delle onde, il basalto biancastro che diventa azzurro-turchese sprofondando nel mare a volte blu come la notte, a volte verdazzurro e trasparente. I fondali di cento metri sembrano a portata di tuffo guardandoli dagli alti scogli delle sassicaie che su sgretolano sotto gli zoccoli delle capre che vi si inerpicano. Così viene il tramonto rosso che riempie l’anima ed il cielo e d’ un tratto è cielo stellato e sono vere le pietre preziose e la notte è davvero uno scrigno nero ed immenso quando l'ancora viene salpata Dal porticciolo illuminato una certa musichetta allegra e festaiola a tratti scappa verso il largo, confondendosi con il rumore delle catene. Le luci dei fari sciabolano nella notte, anch’essi stelle che indicano la rotta e la posizione tra le migliaia di stelle artificiali che luccicano sulla costa.
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