che ci faccio qui?

All'ombra dei cipressi e dentro l'urne confortate dal pianto è forse men duro il sonno della morte?


Mio padre,molto tempo prima che morisse,aveva comprato una cappella appartenente alla ricca famiglia  del figliastro di una sua zia paterna.Il suddetto figliastro si  vantava di aver sperperato negli anni '60,in un solo mese,34 milioni di lire in  una vacanza in Spagna."Che ladri gli spagnoli!" ebbe a commentare lo stolto con papà,povero orfano di madre e di padre.Dopo aver dilapidato allegramente tutto il suo patrimonio ed aver venduto più volte tutto il vendibile,si liberò anche di questo immobile in zona vip del cimitero  .Mio padre si affrettò a sopraelevare la "villetta"con altri 6 posti letto,a tappezzare l'esterno con mattoncini di cortina(!) e ad imprimere il suo nome in alto su una bella lapide di marmo bianco.Oggi sono stata a visitare quel posto.Niente a che vedere con le cappelle che sono spuntatate come funghi nelle aree periferiche del cimitero,quelle a ridosso della zona popolare,quella dei fornetti.Munifiche costruzioni in marmo di massa carrarra ed acciaio,vetrine serigrafate in cristallo antiproiettile,roba da decine di migliaia di euro.Ed anche le suppellettili,mica come i fiori finti che ho preso da Maury's!Portafiori in vetro di murano,paramenti di rame che i rumeni che ne vanno in pesca ci fanno festa per un anno,orchidee rare,filodifussione...Noi al confronto ci facciamo una figura da poveracci sciagurati.L'edera ha  avvolto la nostra cappella e la sta erodendo,calcinacci cadono ovunque.Papà  sorride raggiante nel suo portafoto.Il sorriso "dell'operaio col figlio dottore",era il giorno della mia laurea.Il portafoto è impolverato e logoro e da cambiare,almeno quello.Non so cosa farebbe al mio posto.Forse una cementata.Di sicuro riderebbe di chi orgogliosamente gareggia  per la   la tomba più ricca.Se gli altri vanno a buttarsi a fiume ci dobbiamo andare pure noi?Lo diceva sempre lui.