che ci faccio qui?

La folla sceglie sempre Barabba o vale solo quando non sceglie candidati graditi ai radical chic?

A quasi quattro mesi dalle elezioni politiche arrivano i risultati di quelle amministrative.
Incredibilmente a Roma,un Marino catapultato allo sbaraglio da una direzione di partito che sperava di disfarsene,va al ballottaggio con un ancora più improbabile Alemmanno.
Ma questo è niente rispetto a città come Siena in cui il maggiore responsabile dello sfascio della Banca più antica del mondo rimane in corsa.
 E questi sono solo due casi eclatanti,ovunque emerge la conferma di chi prima era stato destituito dalle proprie malefatte ed inefficienze o quanto meno criticato per nepotismo 
inettitudine,inadeguadezza,disonestà.
Cresce ovunque il numero degli astenuti.
Interessante l'analisi dei soliti lecchini.
Prima imperversava in ogni dove l'appello di Benigni agli sfiduciati,andate a votare,ripeteva,che altrimenti la folla sceglie sempre Barabba:
Poi,visto che forze emergenti avevano intercettato lo scontento e lo sconforto di quelli che altrimenti sarebbero rimasti a casa,è cambiata musica.
Ora vince la buona politica.Si conferma la fiducia nel governo Letta.
Si smonta il m5s.
Sel guadagna consensi.
Tutto bene?Al di là della goffagine di taluni rappresentanti del m5s,della sprovvedutezza dei suoi portavoce,dell'abilità dei giornalisti prezzolati di spostare l'attenzione su scontrini e diarie,del carattere brancaleonesco ed invasato di alcuni attivisti,nessuno si preoccupa?
Davvero quell'elite di filosofi opportunisti di Sel saprà interpretare e soddisfare il dolore e la perdita di speranza di quel 50% di aventi diritto che non è andata a votare?