Check Point

Post N° 267


Ho visto un uomo, un giovane uomo, percorrere il suo cammino. A volte largo come un'autostrada, a volte stretto e tortuoso come un sentiero che si inerpica su una montagna.Ha attraversato boschi e spiagge, ha colto fiori miracolosamente sbocciati sulle rocce. Ha nuotato per lunghi tratti, dove acque di fiumi e anse di mare si aprivano davanti a lui.Ha incrociato compagni e compagne di viaggio, con i quali ha condiviso tratti brevi e lunghi di strada, la sua personalissima strada, che è insieme costellata di affetti e di passioni, ma anche, in un certo modo inevitabilmente solitaria, come per tutti gli uomini che hanno una fervida vita interiore.  Ha insegnato vita, e non solo da padre. Ha appreso vita, ha accarezzato anime, ha guardato, toccato, annusato, gustato, ascoltato. Non si è mai fermato. Nel bene e nel "male" non si è mai fermato. La sua passione non ha confini e attraversa frontiere visiìbili e invisibili, la sua passione è l'inchiostro in cui intinge la penna e scrive. Non polvere inerte, ma passione liquida. Passione per la vita, per l'amore, per la giustizia e per la cultura, quella autentica, che è esperienza vissuta e sofferta, non un abito in cui pavoneggiarsi.Questa passione è il regalo che ci fa, in ogni scritto, in ogni immagine.Grazie, Enzo, per ciascuna pagina di questo libro lungo tre anni.Ed ora che si chiude il capitolo di Manualeperdonne e il cammino ti ha portato ad essere Ventodamare, che sa soffiare leggero e anche travolgere e ruggire tra le onde, che porta dentro di sé il profumo salmastro del nostro Mediterraneo e quello inebriante della sensualità, sento che sul tuo percorso si snoderanno morbidi nastri di luce. Sarà sempre un'avventura, che stupisce e a volte tormenta, ma lungo la riva di un mare antico, che non importa quando e come, è strada verso casa.