Check Point

Post N° 246


... e ho fatto pure la malatina, l'ultima settimana.. Oggi sono uscita dopo giorni di reclusione costellata di starnuti e colpi di tosse, ormai in preda ad una crisi di astinenza da benzene, polveri sottili, e ossido di carbonio (è la scimmia di noi milanesi, ahimè...). Perdipiù è appena arrivata l'arietta frizzante dalla Svezia, e ci collochiamo con nonchalance tra meno due e più sette. Però c'è il sole :o))) Sono andata in centro e mi sono imbucata per un tempo incalcolabile dentro la Feltrinelli International. Senza alcun ritegno, mi sono seduta sull'unico pouf a esplorare libri portoghesi. Prima di tutto, scopro un "Imparare rapidamente il Portoghese", con prezzo accessibile (non immaginate che prezzi folli hanno grammatiche e testi per imparare questa lingua!).  Proprio quello che mi serve, sto saltando troppe lezioni del mio corso, per un motivo o per l'altro, e rischio di restare indietro. Ma voglio anche qualcosa da leggere. Dopo l'esperienza con  l'inglese il mio percorso all'interno di una lingua altra passa necessariamente attraverso la narrativa. Mi passo lo scaffale, e riprovo la leggera vertigine che mi aveva sorpreso nella FNAC del NorteShopping di Porto: è un buco nero, per me, il mondo letterario portoghese, e non me ne sarei accorta mai, forse..  Non che qui ci siano molti libri, c'è giusto tutto Saramago, pochissimo di Pessoa, e qualcosa di altri tre o quattro autori spalmati su quattro secoli, dal 1500, al 1800.  Scelgo un libretto di uno scrittore che si chiamava Camilo Castelo Branco (1825 - 1895), morto suicida. Titolo: "A mulher fatal". Il libro stesso sembra d'epoca, le pagine sono un po' giallastre. Chissà..Ho letto di recente da qualche parte che dopo i quarant'anni è molto difficile imparare una lingua nuova..  ho ridacchiato!Sono tornata a casa alle nove, e dopo mezz'ora arrivava un sms, anzi, un mensagem.Quanti universi ci possono stare dentro una telefonata d'amore di quarantacinque minuti?