...chentu berrittas

A quanto i muggini?


A S.Giusta, centro abitato noto per i prodotti ittici dello stagno, non c’era epiteto che colpisse meglio il loro orgoglio, quale “santaiustesu piscisperrau” (santagiustese pesce-sventrato).In questo paese, la maggiorparte delle famiglie era composta da pescatori alle dipendenze di un imprenditore di peschiera. Essi ricevevano la paga in pesce (di solito muggine) e una grossa parte la rivendevano a loro volta per ricavarne soldi. In periodo di bottarga, però, i padroni glielo davano con il ventre aperto dal quale erano state già estratte le sacche con le uova e il valore di questo pesce rivenduto era minore. Il termine “piscisperrau” veniva quindi usato in forma provocatoria dai giovani che si recavano dal pescatore che aveva una bella figlia, chiedendogli se avesse il pesce-sventrato, con evidente ambiguità a sfondo sessuale.Un altro epiteto conosciuto, si riferisce al fervore con cui i paesani seguivano il sermone del prete in occasione dei festeggiamenti della patrona Santa Giusta. Durante il discorso, che rievocava la storia della santa, questi sottolineavano eventuali errori o dimenticanze fatti dal sacerdote di turno e, in particolare, aspettavano con impazienza che venisse citato il nome di Criadonia, la madre della santa (la quale ha avuto una grossa importanza nella martirizzazione della figlia). Se questo nome tardava ad essere citato iniziavano i bisbiglii di dissenso e d’impazienza: “E candu ‘nd’idda appillada?” (Quando la cita?)  Finchè il prete non la nominava, suscitando il sollievo generale dei fedeli.Da questi fatti nasceva la canzonatura, ad opera prevelentemente degli oristanesi, rivali storici:“Santaiustesa Criadonia” (santagiustesa Criadonia)“E candu ‘nd’idda appillanta a Criadonia” (e quando la nominano a Criadonia)