...chentu berrittas

Frastimus


Colui che si lamenta o che combina qualcosa di sbagliato, può capitare che si senta apostrofare più o meno scherzosamente con un malaugurio che talvolta fa riferimento ad un fatto o ad un personaggio di qualche paese che col tempo è divenuto proverbiale.Il primo, già citato, è riferito ai maldestri o ai ladruncoli:Sas manos che-i su milesu, chi contaiat s’aranzu chin sos pes(che ti diventino le mani come quelle del milese che contava le arance con i piedi).A chi si lamenta per la fame:Su famene de sa partorza e Sedilo chi si c'aiada pappadu sas mantas (la fame della partoriente di Sedilo che si mangiò le coperte)A chi si lamenta per il troppo caldo:Sa callantura de su predi de Mogoro (Il caldo di cui soffrì il prete di Mogoro, riferito al prete che ebbe in cura molti anni addietro la parrocchia mogorese ma che morì tragicamente arso vivo nell’incendio della sua abitazione)E, infine, a chi si lamenta di essere povero:Sa pobaresa de su sraghestau de Biddarega ca sinci fiat pappau is manus po su famini e, no potendindi prusu, sonada is campanas cu is dentis!(La povertà del sacrestano di Villagreca che si mangiò le mani dalla fame, e non avendone più, suonava le campane con i denti).