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Post N° 344


14 settembreFesta Esaltazione della Santa Croce
“La croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il cristiano l'albero della vita”.  “La glorificazione di Cristo passa attraverso il supplizio della croce e l'antitesi sofferenza-glorificazione diventa fondamentale nella storia della Redenzione”. La Redenzione è un’opera meravigliosa, è il capolavoro di Dio, che rifà l’uomo sfigurato dal peccato e lo rimette in uno stato migliore di quello che precedette la sua caduta.
Dio, che da tutta l’eternità aveva previsto la caduta dell’uomo, volle anche da tutta l’eternità  preparare agli uomini un Redentore nella persona del suo Figlio. Il Figlio lietamente e generosamente accetta la missione affidatagli; fin dal primo istante dell’Incarnazione, si offre al Padre come vittima per sostituire tutti i sacrifizi dell’antica legge, e l’intera sua vita non sarà che un lungo sacrifizio coronato dall’immolazione del calvario; sacrifizio ispirato dall’amore che ha per noi: “Cristo ci amò e diede per noi se stesso a Dio, oblazione e ostia di soave odore”. A perfezionare l’opera sua, egli ci manda lo Spirito Santo, amore sostanziale del Padre e del Figlio, che,  dà se stesso a noi, perché possiamo godere dei suoi doni e della sua carità. La Redenzione è dunque davvero l’opera d’amore per eccellenza, il che ce ne fa già presagire gli effetti.In ogni uomo che vuole camminare con Cristo e vuole convenire ai perfetti deve esserci il desiderio
e l' amor del soffrire.  Per amor suo e per meglio somigliarlo, le anime perfette abbracciano gli stessi sentimenti : "perchè, dice S. Ignazio 4, come i mondani, che sono attaccati alle cose della terra, amano e cercano con grande premura gli onori, la riputazione e la pompa tra gli uomini… così quelli che si avanzano nella via dello spirito e che seriamente seguono Gesù Cristo, amano e desiderano con ardore tutto ciò che è contrario allo spirito del mondo… cosicché , se la cosa  potesse farsi senza offesa di dio e senza scandalo del prossimo, vorrebbero soffrire affronti, calunnie, ingiurie, essere considerati e trattati da stupidi, senza però averci dato motivo, tanto vivo è il desiderio di rendersi in qualche modo simili a Nostro Signor Gesù Cristo… onde, con l’aiuto della grazia, ci studiamo d’imitarlo quanto ci sarà possibile e di seguirlo in ogni cosa, essendo egli la vera via che conduce gli uomini alla vita”. E’ chiaro che il solo amor di Dio e del divin Crocifisso può amare in questa guisa le croci e le umiliazioni.Si deve andar anche più oltre e offrirsi a Dio come vittima, positivamente chiedendogli patimenti eccezionali, sia per ripararne la gloria, sia per ottenere qualche insigne favore? Vi furono santi che lo fecero, e oggi ancora vi sono anime generose che vi si sentono ispirate.                             
    http://www.giovannimoroni.it/camminoneocatecumenale/canti/Inno_alla_Croce_gloriosa.mp3