Vita Verità Via

Post N° 829


Stasera desidero riflettere con la mia mente sulla dimensione della felicità. Tutti desideriamo essere felici, ma in realtà pochi lo sono realmente. Molte volte sfioriamo la felicità, ma ci accorgiamo che è solo un’illusione. La felicità è quello stupore, quella meraviglia che sentiamo quando siamo con chi o cosa ci dona un benessere dentro l’anima che ci immette nella dimensione meravigliosa dell’amore. La felicità è l’arcobaleno che riflette i suoi colori nel cuore, la luce che si irradia nel profondo della nostra essenza. Il concetto di felicità è semplice, ma nello stesso tempo può diventare ostico. Felicità è accontentarsi di un focolare domestico e di un lavoro onesto. Felicità è donare noi stessi agli altri. Felicità è vivere la vita coniugale in comunione con lo sposo o sposa, percorrere lo stesso sentiero, e perché no magari tenersi per mano. Felicità è dare ai propri figli tutte le attenzioni, dare loro lo sguardo d’amore in ogni attimo. Felicità è abbandonarsi al Padre Misericordioso che è Dio. Dio deve essere il centro della nostra esistenza per permettergli di guidare ogni nostra azione, costanti nell’amore, nella pace e nella giustizia. Vivere la nostra vita conforme alla Sua Parola vuol dire assicurarsi quel Regno di pace e di amore dove al posto del tempo c’è l’eternità. S. Francesco, che non voleva vedere i suoi Frati tristi e melanconici, soleva dire di essere disposto ad accogliere qualsiasi malanno, nella visione della aspettativa del Paradiso: “Tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto”. Sia l’esempio dei Santi il faro che ci illumina il sentiero della vita, lo stimolo verso gli orizzonti della bontà, il richiamo ai valori e la meta che ogni cuore deve raggiungere: la felicità.