Creato da: chepazzaidea il 24/08/2005
.....perchè tutti imparino ad amare e soffrire.
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Post n°1332 pubblicato il 03 Luglio 2011 da chepazzaidea
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.”
Come si deve sopportare ogni fatica per la vita eterna.
O Figliuolo, non ti abbattano le fatiche che hai intraprese per amor mio, né le tribolazioni ti scoraggino; ma in ogni circostanza la mia promessa ti fortifichi e ti consoli. Io sono sufficiente a ricompensarti oltre ogni limite e misura. Tu non ti faticherai a lungo quaggiù, né sarai sempre oppresso dai dolori. Aspetta un poco, e vedrai tosto il fine delle tue miserie. Verrà l’ora in cui cesseranno tutte le fatiche e tutte le turbazioni. E’ poco ed è breve tutto quello che passa col tempo. Fa bene quel che fai: lavora fedelmente nella mia vigna: io stesso sarò la tua mercede. (Genesi XV, 1.) Scrivi, leggi, canta, piangi, taci, prega, sopporta con pazienza le avversità: la vita eterna dev’essere conquistata con queste ad altre maggiori battaglie. Verrà la pace in quel giorno ch’è solamente noto al Signore; e non sarà giorno né notte come ora, ma una luce continuata, ma una chiarezza infinita, una pace stabile, un riposo sicuro. Allora non dirai: “Chi mi libererà da questo corpo di morte?”, né griderai:”Ahimè, che il mio esilio si è prolungato!” poiché la morte sarà precipitata nell’abisso, perpetua sarà la salute, nessuna ansietà, perfetta la gioia, dolce e bella la società dei beati. Oh se tu vedessi le corone immortali dei Santi nel cielo, di quale immensa gloria esultano adesso coloro che già furono disprezzati dal mondo e quasi riputati indegni di vivere; certo che subito ti umilieresti fino a terra e vorresti piuttosto stare sotto di tutti che sovrastare a uno solo. Né più brameresti giorni lieti in questa vita, ma piuttosto sentiresti gioia d’essere tribolato per amor di Dio: e stimeresti grandissimo guadagno l’essere tenuto per un nulla tra gli uomini. Oh! Se tu gustassi queste verità e penetrassero profondamente nel tuo cuore, come oseresti tu lagnarti anche una sola volta? Non si deve forse tollerare qualunque travaglio per la vita eterna? Non è cosa di poco valore il perdere o l’acquistare il regno di Dio. Alza dunque il tuo sguardo al cielo. Ecco che ci sono e con me tutti i miei Santi, che dopo aver sostenuto nel secolo la grande battaglia, ora godono, ora sono consolati, sicuri dell’immortalità, ora si riposano dalle fatiche e dimoreranno eternamente nel regno del Padre mio.
Si paragonino tutte le pene che si possono soffrire su questa terra con ciò che ora conosciamo delle glorie celesti e si vedrà non esservi paragone tra i patimenti di quaggiù, sempre brevi e leggeri, ed il gaudio incomprensibile ed eterno della gloria futura, mercede delle pene eterne. Questo il grande principio di San Paolo. Ed ora ecco le conseguenze da dedursene: Non dobbiamo mai avvilirci, né perderci di coraggio in qualunque tribolazione o angustia ci troviamo: non siamo così ingiusti da lamentarci dei mali, per mezzo dei quali ci vengono poi beni infiniti. Quando ci troviamo nelle angustie e nelle lotte alziamo gli occhi al Cielo, a Gesù (“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”) che ci prepara la nostra corona ed insieme con essa la pace perfetta, sicuro riposo, gloria e felicità infinita.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore; (Sal 34,9)
" Beati coloro che non hanno visto e hanno creduto"
BUONA DOMENICA
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