Creato da: chepazzaidea il 24/08/2005
.....perchè tutti imparino ad amare e soffrire.
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Post n°1229 pubblicato il 02 Novembre 2010 da chepazzaidea
Commemorazione dei Fedeli Defunti
La vita cristiana è una lotta penosa che, con peripezie diverse, non termica che alla morte; lotta di importanza capitale, perché la posta ne è la vita eterna. Come insegna S.Paolo, ci sono due uomini: 1. l’uomo rigenerato, l’uomo nuovo, con tendenze nobili, soprannaturali, divine, prodotte in noi dallo Spirito Santo per i meriti di Gesù e per l’intercessione della SS. Vergine e dei Santi; tendenze a cui ci studiamo di corrispondere mettendo in opera, sotto l’influsso della grazia attuale, l’organismo soprannaturale di cui Dio ci ha dotati. 2. Ma al suo fianco c’è l’uomo naturale, l’uomo carnale, il vecchio uomo, con le tendenze malvagie che il battesimo non ha estirpato dall’anima nostra: è la triplice concupiscenza che abbiamo dal primo nostro nascere, e che il mondo e il demonio stuzzicano e rinforzano, tendenza abituale che ci porta all’amore disordinato dei piaceri sensuali, della nostra eccellenza e dei beni della terra. Questi due uomini vengono fatalmente in conflitto: la carne o l’uomo vecchio desidera e cerca il piacere senza curarsi della sua moralità; lo spirito ben gli rammenta che vi sono piaceri proibiti e pericolosi che bisogna sacrificare al dovere, vale a dire alla volontà di Dio; ma, insistendo la carne nei suoi desideri, la volontà, aiutata dalla grazia, è obbligata a mortificarla e occorrendo crocifiggerla. Il cristiano è dunque un soldato, un atleta, che lotta per una corona immortale e lotta fino alla morte, per poter dire, come S. Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede: Ormai mi è serbata la corona di giustizia che il Signore mi darà. Come Gesù l’uomo conoscerà l’angoscia e la sofferenza e morendo la morte non sarà la fine… essa sarà solo il passaggio verso la gioia eterna. “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11,25). Ricordiamo i nostri defunti e tutte le anime del purgatorio nella preghiera, affinché essi possano vedere il Volto Misericordioso di Gesù e godere della Sua visione in eterno.
L’eterno riposo dona loro, Signore, e spenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen
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Inviato da: das.silvia
il 08/04/2012 alle 11:02
Inviato da: soleincielo83
il 01/11/2011 alle 19:25
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il 14/08/2011 alle 23:24
Inviato da: luce.io
il 13/08/2011 alle 18:28
Inviato da: chepazzaidea
il 12/08/2011 alle 23:16