Sorridenterie

Post N° 31


Il papato di Ratzinger si rivela molto interessante, e nella sua freddezza riesce ad essere più stimolante di quanto sia stata la calda passionalità di Wojtyla, il che è tutto dire.La vera questione sul tappeto di questi giorni è quella della aggressività della religione, in uno senso naturalmente molto più profondo e nient'affatto banale quale l'ingerenza della religione nelle scelte politiche.Il fatto è che quando una religione si colora di metafisica - due termini per nulla sinonimi - diviene inevitabilmente aggressiva.Ora, non si tratta di stabilire se l'Islam sia costituzionalmente aggressivo - certo che lo è -, o se sia più aggressivo il Cristianesimo.Più profondamente, è la metafisica ad essere aggressiva, perché riduce le cose al rango di oggetti, cioè materialità dotata di senso eteronomo.Stabilire se l'aggressività dell'Islam nei confronti dell'Occidente sia una forma di reazione al suo atteggiamento - colonialista, imperialista, di globalizzazione e quant'altro - è una questione di lana caprina.E che l'Islam non abbia dato luogo ad un dominio della tecnica come ha fatto la Scolastica è solo un accidente storico: dopotutto, sono gli Arabi ad aver inventato la scienza moderna, nel senso del suo atteggiamento.Il che, per paradosso, viene usato come argomento a favore della "civiltà" e del valore illuministico dell'Islam, sino ad inventare un fantomatico "Islam moderato".Cosa che naturalmente non esiste; così come non esiste nessuna contrapposizione tra Illuminismo (o valore della Ragione generalmente intesa) e fede cristiana.In senso primo, quella nella ragione è una fede metafisica come qualunque altra, e Nietzsche l'ha dimostrato a sufficienza.Già dalla postulazione "fide quaerens intellectum" questo dovrebbe esser chiaro, agli occhi di chi vuol vedere.Il punto è che il postulare l'esistenza di una Verità che trascende l'uomo, e persino il postulare l'uomo come animal rationale, per arrivare alla conclusiva identificazione Verità= Ragione, è un atto di aggressività nei confronti delle cose.Dopo di che, è solo una questione di diversa coloritura di uno stesso atteggiamento."Chi possiede il linguaggio possiede il mondo"