pensieri e parole

Post N° 14


Per qualche istante il Bruco ed Alice si guardarono in silenzio. Infine il Bruco si tolse di bocca la pipa e, con voce languida e assonnata, chiese: -E tu chi sei?Questa non era certo la maniera più incoraggiante per iniziare una conversazione. Alice rispose con voce timida: "Io... io non lo so, per il momento, signore... al massimo potrei dire chi ero quando mi sono alzata stamattina, ma da allora ci sono stati parecchi cambiamenti".-Che vuoi dire?- disse il Bruco, severo. -Spiegati!-"Mi dispiace signore, ma non posso spiegarmi" disse Alice "perché io non sono più io; capisce?"...                                                     LEWIS CARROLL                                                     "Alice nel paese delle meraviglie"Ho scelto di iniziare questo post così perché la lettura del brano ha suscitato in me delle profonde emozioni, inducendomi a fare delle riflessioni che intendo "condividere" con quanti passeranno per queste pagine...Chi siamo?... Conosciamo davvero noi stessi o crediamo semplicemente di conoscerci?Per quanto sembrino interrogativi adolescenziali, essi continuano ad affacciarsi frequentemente alla mia mente anche ora che adolescente non lo son più...Credo che i percorsi biologici e fisici si differenzino molto da quelli mentali e/o psicologici... I primi sembrano essere più o meno standardizzati per tutti gli individui e meno influenzati dall'ambiente esterno, tant'é che tutte le persone che hanno la fortuna di completare naturalmente il proprio ciclo biologico (nascendo e crescendo per poi morire), passano inevitabilmente attraverso tappe (infanzia, adolescenza, età adulta e senilità) che sono le stesse per tutti. Diversamente accade, invece, per i percorsi mentali e psicologici, i quali non solo sono diversi da persona a persona, ma sono anche fortemente influenzati da fattori esterni (o meglio, dalle percezioni individuali di tali fattori), dalle esperienze personali, dalle interpretazioni soggettive di una realtà oggettiva (il mare é mare per chiunque, ma non a tutti, ad esempio, suscita la stessa identica emozione). L'estrema variabilità di tali fattori esterni e il loro diverso concatenarsi a fattori interiori (diversi anche quelli da persona a persona), variabili e non variabili (come ad esempio il carattere), determinano l'unicità e la specificità di ogni singola persona.Che non siamo uguali a nessun altro é dunque un dato inconfutabile... Ma siamo sempre uguali a noi stessi? In ogni istante della nostra vita??Personalmente credo di no, per tutta una serie di motivi...Primo fra tutti é che la coerenza (intesa come fedeltà ai propri punti di vista) non fa parte della natura umana. Fortunatamente abbiamo la capacità di cambiare idea e modo di vedere le cose e guai se smettessimo di sfruttarla! Ne deriverebbe una rigidità mentale tale da impedire ogni adattamento (un giunco si flette e si piega, ma un ramo, sottoposto alla stessa sollecitazione, poiché più rigido, si spezza!)...Secondo, perché se rispondessi di sì negherei una delle mie convinzioni più radicate, e cioé che siamo degli esseri in continua evoluzione...Terzo, perché la nostra stessa complessità ci rende "inclassificabili"...Difatti:nessuno di noi é totalmente buono o totalmente cattivo (credo, a tal proposito, che "Dottor Jeckill e Mr Hyde" non sia semplicemente un'opera letteraria, quanto piuttosto una geniale intuizione dell'autore!);ognuno di noi é contemporaneamente "Uno, nessuno e centomila" (pirandelliana testimonianza delle molteplici sfaccettature presenti in ogni singolo individuo);tutti noi siamo allo stesso tempo Bruco e Alice di Lewis Carrol...