Poi, finalmente, sognai il mare...

Post n°37 pubblicato il 25 Aprile 2008 da saffitrina

...Dico "finalmente" perché ho un rapporto particolare, coi miei sogni.
Alcuni arrivano puntualmente quando vivo determinati stati d'animo e anche se si presentano con qualche variante, ho imparato che determinati elementi in esso contenuti vengono a dirmi un qualcosa di specifico.
Così quando ad esempio mi sento confusa mi capita sempre di sognare case enormi, con un numero indefinito di stanze e lunghi corridoi, invariabilmente bui... In quelle case mi perdo sempre come in un labirinto e mi capita sovente di aprire qualche porta con la convinzione di accedere ad una determinata stanza e di ritrovarmi invece in tutt'altra, che neanche sapevo esistesse...
Altro elemento frequente, nei miei sogni, è l'acqua: torbida, se ho pensieri cupi e preoccupazioni gravose; limpida e pulita, se tutto si appresta a risolversi...
Una volta ho addirittura sognato d'immergermi in un fiume giallo, ma proprio giallo come le sabbie del deserto! Tuttavia mi ci bagnavo con ignara inconsapevolezza e anche a cuor leggero perché sapevo che era il Gange, fiume sacro per eccellenza, e pertanto non avevo alcuna paura, anzi! Per di più ero confortata dalla presenza di un numero indefinito di persone (ecco un altro elemento di alcuni miei sogni ricorrenti: le moltitudini!) che facevano come me, il che non poteva che confortarmi... Quando tutt'a un tratto da quelle acque che sentivamo come sicure emersero decine di leoni ruggenti e minacciosi... Al mio risveglio capii cosa voleva dire quel sogno, ma forse è meglio che ve lo racconto in un'altra occasione altrimenti rischio di divagare troppo, visto che l'intento di QUESTO post era narrarvi un altro sogno! 

Dunque, dicevo, quella notte sognai il mare... Un mare bellissimo, così vasto che lo sguardo ci si perdeva e di un azzurro così intenso che io personalmente in natura non ho tuttora mai visto...
E nel sognarlo provai un'emozione enorme, "comprimente", di quelle che ti schiacciano il petto e  non ti fanno neanche più respirare... Fu proprio quell'emozione a dirmi che QUEL mare era dentro di me, era il MIO mare interiore...
Era mosso e schiumoso, quella notte il mio mare, ma d'improvviso divenne calmo, quasi piatto e il suo azzurro ancora più fulgido. E lì capii che quel mare può sì trascinarmi nell'impeto del suo tsunami, ma può anche cullarmi dolcemente come un tempo aveva fatto il grembo di mia madre... Peccato che nessuno di noi le possa ricordare, le sensazioni provate in quel grembo!... La dolce nenia dei battiti, la luce soffusa, l'atmosfera ovattata, il profumo di "mamma"...
-Giusiii, Stai uscendo di nuovo fuori traccia!!!
-Ah sì, scusate, concludo:
Compresi immediatamente che non dovevo disperare perché quel sogno era venuto a dirmi che tutto sarebbe andato per il meglio, che tutto si sarebbe risolto positivamente...

   

   

 
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Un'ultima riflessione

Post n°35 pubblicato il 23 Aprile 2008 da saffitrina

E' incredibile a quale stato di prostrazione e di disistima può portare un rapporto sbagliato... Leggo il post precedente e non mi sembra possibile di essere stata io stessa a scriverlo (per quanto sono diversa ora, sia nel modo di concepire me stessa e la vita, sia nel modo di pormi)...

Purtroppo, le violenze psicologiche protratte possono portare ad effetti devastanti...
Esse sono quasi peggiori di quelle fisiche, poiché più subdole e meno facilmente individuabili... Voglio dire: se vedi una mano che si alza, sai che sta per colpirti ed eventualmente puoi fare qualcosa per difenderti. Invece la violenza psicologica la riconosci solo quando ormai ha fatto danni, talvolta irreparabili...

Fortunatamente io ne sono uscita, ma penso con grande tristezza a tutte le donne che ne sono ancora vittime inconsapevoli e che continuano ancora a restare soggiogate da un fascino perverso...

Per carità, non rinnego niente del mio matrimonio. Ho amato tanto, forse troppo (e probabilmente è stato proprio quello il problema), ma almeno ho AMATO!...

Solo che se adesso dovessi spiegare bene il tipo di legame che c'era tra noi, sicuramente non ne sarei capace... Già i rapporti interpersonali, di per sé stessi, sono complicati; il nostro lo era al punto da sfuggire ogni umana comprensione, ogni possibile tentativo di razionalizzazione (ma d'altra parte, si possono forse razionalizzare i sentimenti??).
Era ad esempio basato su equilibri così sottili che sarebbe bastato un nonnulla a spezzarli!... Eppure, malgrado ciò, è durato inspiegabilmente e straordinariamente a lungo...

Da ciò ho evinto che certi equilibri, ancorché "malati", sono pur sempre equilibri... e nel perderli si soffre e si vacilla comunque!... Gran fatica ritrovare poi la stabilità!...


 
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Ritrovato in un cassetto

Post n°34 pubblicato il 23 Aprile 2008 da saffitrina

Questo post si rifà un po' al precedente ed è l'esempio di come si svolge un percorso mentale e a quali risultati (e trasformazioni) può portare. E' uno scritto che risale a poco meno di quattro anni fa e contiene tutta la mia disperazione di quel tempo... Mio marito non era ancora andato via, ma la nostra crisi era ormai giunta all'apice, pronta all'epigolo...

"Ecco, ci risiamo!...
Di nuovo quel caos nella mia testa e quella stretta al cuore che m'impediscono l'uno di concentrarmi e l'altra di respirare... M'incammino come un automa, senza meta e con lo sguardo perso, fisso e basso, come se la risposta a tutti i miei problemi fosse nella punta delle mie scarpe!... Nonostante l'alienazione totale, riesco a percepire gli occhi della gente puntati su di me. Sento che mi osservano, mi scrutano, si interrogano, facendo congetture su di me e sul mio (penoso) stato d'animo... Ho come la sensazione che vogliano penetrarmi fin dentro l'anima e temo che possano scoprire quant'è sofferente e segnata...

"Colpa di tutti i pianti non fatti" mi dico..

Già, perché tutte le lacrime non piante, goccia a goccia, formano fiumi che ti scorrono dentro e la solcano profondamente, l'anima!

Ebbene, vorrei tirarle fuori tutte insieme, tutte ora, quelle lacrime, ma il mio senso del pudore me lo impedisce: non potrei proprio davanti a tutte queste persone!... I loro sguardi diventerebbero ancora più indagatori, la loro curiosità crescerebbe a dismisura ed io finirei per sentirmi osservata come un animale in gabbia, mentre invece voglio leccarmele in santa pace, le mie ferite! Purtroppo temo di non riuscire a contenere ancora a lungo il mio dolore e così accelero, cercando di farmi largo a gomitate tra quelle moltitudine di persone che mi cammina contro, che sembra passarmi attraverso!...

(...) mi appaiono come un tutt'uno omogeneo che tra l'altro mi si oppone, rallentandomi...

Mi sento tanto un salmone che deve risalire la corrente per andare a deporre le proprie uova e quanto più si avvicina la meta, tanto più mi appare imminente e improrogabile lo sgravio...

"Oddio" penso "sto per buttare fuori tutto! E il solo pensiero di quell'evenienza mi fa star male più del malessere che l'ha provocata!

"Trattieniti, trattieniti" mi esorto, mentre a forza di spintoni, riesco ad aprirmi un varco tra la folla...

Infilo una stradina laterale e, da lontano, individuo una panchina, l'unica libera!... Affretto il passo: non voglio che qualcuno ci arrivi prima di me!

Finalmente la raggiungo e mi ci adagio con tutto il mio peso, non solo esteriore ma anche e soprattutto interiore.

Ho il cuore in una morsa e un leggero affanno, ma non credo sia colpa di tutto quel correre... In fondo ci sono abituata: in vita mia non ho fatto altro!

Correre, correre, correre...

Correre dietro alle persone, dietro alle cose, per non arrivare mai a niente!... O per ritrovarmi sempre in coda, e a questo punto non so quale delle due cose sia peggio!

Se ci penso mi sento tanto un'anomala centometrista, perché in vita mia ho sempre fatto cento metri in avanti e cinquanta all'indietro!

Un immenso e infinito gioco dell'oca, la mia esistenza!... L'oca ero io e chi tirava i dadi per me per me sbagliava spesso, perché finivo sempre per ritrovarmi un passo dietro gli altri... A quel punto ci si trasformava tutti in corpi magnetici e chissà perché io avevo sempre la stessa polarità di quelli che mi precedevano, cosicché il mio stesso incedere diventava la causa del loro allontanamento...

Era come stare sempre al traino... Io, un aratro tirato da  buoi (ma talvolta anche da asini!) dai quali mantenevo costantemente la stessa distanza, mio malgrado...

E alla fine non si capiva più se erano più stanchi gli animali o io, così affannata dall'esser trascinata...

Ormai, esser seconda sembrava esser diventato il mio unico dovere e il "piacere e compiacere" un obbligo faticoso...

"Ma perché" mi chiedevo "dove sta scritto che devo piacere per forza?... E se a qualcuno proprio non piaccio, è un problema suo, non mio!...

Tuttavia, prima d'ora, non ero mai riuscita ad evitare tutto questo...

Già! Purtroppo la mente è una maledetta tagliola in cui sarebbe meglio non incappare, perché una volta dentro, i condizionamenti che tu stesso tendi a creare, non ti permettono di liberarti facilmente...

E anche ammesso che tu riuscissi a divincolarti, non faresti altro che ferirti maggiormente!

Ed eccola, la mia trappola: 

...Non ho gli occhi azzurri...

...Non ho gambe lunghe né piedini da Cenerentola...

...Non ho braccia tornite né dita affusolate...

...Non ho né seni né glutei tondi e sodi

 

...Non sono una buona casalinga: ho sempre la casa in disordine, pur essendo una lavoratrice indefessa, fuori...

...Non sono magra

...Non sono bella, o meglio, non sono dotata di quella bellezza appariscente che fa voltar la testa agli uomini per strada o che suscita i loro apprezzamenti... Anzi, quando passo io sembra proprio che non passi nessuno!...

...Non sono elegante: amo i capi comodi e detesto le scarpe coi tacchi...

...Non sono all'ultima moda...

 Ehi, un momento! Così non va mica bene!... NON, NON, NON... Ma che sto facendo?? In questo modo finirò per negare completamente me stessa!... Cosa resterà di me, di questo passo??... IO  ESISTO, sono una persona, non certo il nulla!

 D'accordo, non sarò una Venere, ma questo mi autorizza forse a non amarmi e giustifica il non essere amata??

In fondo ci sono un sacco di brutte cose, nella vita, e in giro tante brutte persone, eppure non capita sovente di amarle lo stesso o di non poterne fare a meno??

Prendi ad esempio alcune madri... E mica "Son tutte belle le mamme del mondo"? Quelli sono solo i versi di una canzone, ma la realtà spesso è ben diversa!... Eppure non c'è figlio che non ami la propria madre, così come non c'è madre che odi il proprio figlio perché magari è brutto!... Anzi, gli occhi di una mamma non lo veranno mai così!... Altrimenti che l'avrebbero coniato a fare il detto:
"Ogni scarrafone è bello 'a mamma soja"??

Ok, non sarò neanche una silfide, ma non è forse vero che al mondo ci sono un sacco di cose maestose e imponenti e che desideriamo vederle lo stesso? Pensa al Colosso di Rodi: chi non avrebbe voluto vederlo e immortalarlo?

Va bene, sono una 4G (Giusi-grande-grossa e goffa) e allora??

Un albatro non è forse così? Eppure è tanto leggiadro in volo quanto impacciato in terra, proprio come me!

Già, perché non c'è niente di più bello dei miei "voli", che poi stanno nelle cose che penso, nelle cose che sogno... Nella mia interiorità, insomma!... Ma se invece consento a qualcuno, o ancor peggio a me stessa, di tarparmi le ali, non mi resterà altro che la mia goffaggine!... No, non lo posso permettere!... Da oggi voglio imparare a volermi bene, sennò chi mai potrebbe volermene? E se non dovesse funzionare neanche così, beh pazienza! In fondo nessuno ci merita più di quanto ognuno di noi meriti se stesso!...

Io DEVO STARE BENE CON ME, innanzitutto! Perché se non lo faccio, non starò mai bene con nessuno e questo autorizzerà chiunque a calpestarmi, a sgualcire la mia anima!...

Da oggi si cambia musica!...

Ehi, però per cambiare musica occorre cambiare gli strumenti e io non ne ho altri!... Quindi??...

Quindi devo partire da quelli che ho e sfruttarli al meglio, perché tutto ciò che non sono, tutto ciò che non ho, non posso crearlo dal niente con una bacchetta magica che tra l'altro non possiedo!

Oggi, su questa panchina, faccio pace con me stessa e mi prometto di non torturarmi più, né tantomeno di permettere a chicchessia di farlo!

Da oggi, Giusi comincia ad amarsi!... E così sia!"

                                                                                                     Giusi Iago

 
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Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 22 Aprile 2008 da saffitrina

A volte le grandi trasformazioni iniziano da piccoli pensieri...
Poche, semplici parole, frutto di fulminee riflessioni
o anche recepite dall'esterno...

Parole che aprono squarci enormi nella tua mente,
inondandola di luce...

...E da quel momento i tuoi occhi
cominceranno a vedere il mondo, la vita,
come mai li avevi visti prima

                                  Giusi Iago

 
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