The Chess Theory

Il Successone di Paul(come se esistesse veramente)


CAPITOLO 8“City labor- Acoustic Guitar Version”  Maggie si voltò a guardare l’uomo che se ne stava in piedi nel suo “soggiorno”.«Io ti conosco!» Esclamò la ragazza «Tu sei il capo di mio papà! Il…»«Signor Robert Lasker» Continuò l’uomo «O almeno lo ero fino a ieri pomeriggio…» Rise, rise veramente di gusto «Signor Gary Marshall, signorina Maggie Briggs, sareste così lieti da venire con me? Ho,…abbiamo, bisogno del vostro… “Aiuto”»«E cosa dovremmo fare per lei signor Lasker?» Chiese timidamente Gary«Beh TU potresti morire intanto!» Esclamò LaskerTese il braccio destro, concentrandosi ad assumendo un’espressione maligna e una luce Bianca iniziò a diffondesi nella stanza, emanata dallo stesso Lasker.Nello stesso istante da dietro di lui un qualcosa di simile ad un’altra luce, ma di colore Nero iniziò a propagarsi rapidamente.«Robert Lasker! O dovrei dire Re?» Tuonò una voceLasker si rilassò e riportò il braccio sul fianco, si voltò«Tu…»L’Uomo si concentrò, improvvisamente emanò un lampo Nero, che investì Lasker sbalzandolo contro un armadio ad alcuni metri da Gary e Maggie; i due ragazzi avevano osservato la scena stando impalati, entrambi con gli occhi fissi e spalancati.«Ma…che cazzo…» domandò Gary con voce tremante riprendendosi dalla notizia che un uomo in giacca e cravatta lo avrebbe ucciso con un lampo di luce Bianca.Gary guardò l’Uomo e ci rimase di stucco: era il bassista dei Disrepaired Stadium, la band preferita del ragazzo.«Ehi ma tu!!!»«Si…non fare commenti» *** Mr. Pitt si alzò dalla seggiola facendo schioccare le ossa delle dita di entrambe le mani.Uscì dalla grossa tenda principale e si diresse verso la Torre.Il sole era basso all’orizzonte e ammiccava tra le montagne più alte, illuminando la vallata desertica.Pitt si avvicinò ad un soldato, che stava dando indicazioni ad un gruppo di uomini in divisa indaffarato con delle casse«Signor Campbell…»Campbell fece il saluto militare ma Pitt non gli rispose«Smettila di fare queste cose…»«Mi scusi Capo…» disse Campbell abbassando la testa«Non fa niente… ma dimmi… come vanno i lavori con l’HFVC?»«Sono spiacente… Finiremo di montarlo solo domani mattina»«Ah…peccato… Ma ancora una cosa… avete apportato qualche modifica all’apparecchio?»«Non proprio… abbiamo cambiato alcuni componenti, tra cui…»Mr. Pitt cercò di mascherare uno sbadiglio, Campbell se ne accorse e cambiò argomento per non annoiare il superiore«Cosa crede che troveremo…intendo dire nella Torre…?»Pitt guardò fisso in faccia il sottoposto, poi si voltò lievemente verso la Torre«Non riesco nemmeno ad immaginarlo…» disse cupo Mr. Pitt «Credo che andrò a fare un salto agli alloggi per vedere se sono stati ultimati… Vedrò di riposarmi un po’…»«Ottima idea Capo! Lo farei anch’io, se non avessi l’HFVC tra i piedi…»«D’accordo… La saluto…»Pitt si incamminò e sparì presto dalla vista di Campbell. Questi si voltò verso il macchinario in costruzione e ne osservò le parti già montate.Sbuffò e scosse il capo«Che palle…»Campbell si avvicinò ad un gruppetto di uomini indaffarato con una cassa di grosse dimensioni e iniziò ad impartire ordini impaziente.  *** Paul Claypool, il bassista, si voltò verso Robert Lasker, che era coperto interamente da frammenti di armadio e di intonaco del muro; grugnì, e si rivolse ai ragazzi senza distogliere lo sguardo dall’uomo che stava tentando di rialzarsi«Voi due, andate di sopra, svelti prendete dei vestiti, per Gary, Maggie, usa quelli di tuo padre. Sentirete un forte botto, solo allora potrete tornare di sotto, intesi?»Gary guardò con aria interrogativa l’Uomo in Nero«Si…?»«Idiota! Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda…e muovetevi!!!» Abbaiò Paul«Muoviamoci» disse prontamente Maggie, e condusse Gary al primo piano della casa.Lasker si liberò dai detriti e si alzò in piedi, fece scrocchiare il collo e guardò di sbieco L’Uomo in Nero«Allora…ripieghi, vecchio amico?»«UNO non sono tuo amico» rispose prontamente Paul«DUE sei tu, quello che deve ripiegare!»Finì di parlare, aprì e chiuse la mano destra più volte, poi congiunse le dita e fece schioccare il pollice con l’indice.Un fortissimo suono, che sembrava emesso dalla mano di Paul inondò violentemente il soggiorno di casa Briggs.Il suono continuo a crescere di intensità, vibrando a piena potenza; poi cessò, improvvisamente. Sparì il suono e sparì anche Robert LaskerPaul si affaccio alla rampa delle scale che conducevano di sopra«Ragaaaaazziiiii!»