Arrancame la vida!

cazzatine?


C'è qualcosa di irritante in tutto il can can di questi giorni sull'eutanasia. In un altro paese ( ovvero realmente civile e laico ) se ne sarebbe parlato in Parlamento e stop. In Italia se ne parla nelle parrocchie, dalla parrucchiera, nelle Pro Loco, ne parlano i politici e i boy scouts, i preti e le monache, ne parlano i medici e gli psichiatri, Ne parlano tutti, tranne i malati terminali, eccezion fatta per un servizio orrendo creato ad hoc da Rai2 su di un poveretto colpito da sclerosi bilaterale che, pur paralizzato e immobile, vuole vivere. Contento lui. Il problema mi pare che non sia se dicidere di continuare  a vivere o meno pur se gravemente ammalati, piuttosto quello se permettere a chi si trova in quelle condizioni di potersi tranquillamente accomiatare dalla vita, tramite sucidio diretto o assistito. Orrore! Anzi, ipocrisia assurda: meglio parlare allora di testamento biologico. Le coscienze cattoliche ne risentiranno di meno con buona pace dei nostri politici tutti. Io credo che ognuno possa diporre della propria vita e della propria morte come meglio crede, specie se in stato di grave sofferenza e malattia irreversibile. Non credo in Dio quindi non credo al dolore come santità o come riscatto. Il dolore è dolore e stop. Il dolore non fa nemmeno crescere o maturare. Il dolore non cambia la realtà delle cose.Il dolore fa male basta. Perchè dovrebbe essere impedito di morire a chi non ha speranza di guarigione? Perchè dovrebbe essere impedito di morire chi la morte la vuole e la invoca come liberazione dalla sofferenza? Ho visto mio padre divorato dall'Alzheimer per dieci lunghi anni, ridotto ad vecchio demente, senza volontà, cieco, sordo, muto, senza dignità alcuna, un uomo di 90 kg. ridotto ad un nano di 30, che bagnava il letto e si sporcava come un neonato. Siccome non credo che nessun dio voglia veder ridotto così qualunque dei prorpri figli, preferisco credere che sia il caso a decidere la nostra sorte. Quindi, siccome non esiste per nessuno alcun riscatto possibile, deciderei che la morte fosse la soluzione più giusta. Mio padre, quando ancora stava bene, diceva sempre che appena si sarebbe reso conto di essere ammalato per sempre si sarebbe ucciso. Purtroppo l'Alzheimer mina dritto alle radici e quando ti ammali non ti accorgi di esserlo, così che è la tua volontà ad essere attaccata per prima. Non ha neanche potuto sucidarsi il mio povero papà! Anni fa uscì un libro scritto da un certo Derrek, un medico americano Il titolo era: "The Final Exit ". In pratica il dottore consigliava ai malati terminali che lo disiderassero il metodo più rapido e indolore per porre fine ai propri giorni, tramite suicidio o suicidio assistito. Inutile dire che nessun editore in Italia osò pubblicarlo. Io lo acquistai a Londra. Era la fine degli anni '80. L'Inghilterra pubblicava e l'Italia censurava. Così stanno ancora adesso le cose. Solo dio può dare o togliere la vita. Ecco: mica penso di suicidarmi, ma mi piacerebbe vivere in un paese dove se decido che non ne posso più dal male , dove se ritengo che la mia dignità di essere umano sia ormai annullata dalla malattia e dal dolore, dove, se decido che non ne posso più, allora mi è consentito di  decidere di morire consapevolmente. Mi pare semplice. Chissà perchè, invece, in questo paese, quando si parla di diritti -pacs, aborto, eutanasia e chi più ne ha ne metta-si deve pagare sempre, sempre, sempre un tributo altissimo a Santa Romana Chiesa, un tributo in termini di libertà, per cui tutto rimane fermo, statico, inamovibile per l'eternità. E per di più con un sillogismo da prima elementare che stupisce, per cui, se si concede la possibiltà a due persone dello stesso sesso di unirsi legalmente, ecco che allora avremo sodoma e gomorra, il caos universale, le famiglie tradizionali minate. Se si parla di eutanasia, ecco che l'immaginario collettivo di questo popolo bacchettone e bigotto fantastica di angeli della morte e assassini intenti a commettere omicidi in lungo e in largo per la Penisola, come se l'appovazione dell'eutanasia implicasse che tutti venissero uccisi, con una maniera di pensiero e di analisi che non ha pari in nessun altro paese civile. Ma perchè siamo sempre il fanalino di coda dell'Europa dei diritti? E, soprattutto, perchè io, che ho il passaporto di questa Repubblica fondata sul lavoro e non sulla religione, per di più in regola con le marche amministative, devo sottostare, da ateo, alle leggi dei cattolici? Mistero...Foto: Io