Arrancame la vida!

vita che scorre


Ieri è stato il compleanno della mia amica E. Ha 40 anni, una donna sensuale ed avvenente. Un cervello finissimo. Un'anima di fuoco. Una carezza per te, mia cara amica, per sempre una carezza....Oggi, 10 anni fa, conoscevo Davide. E m'innamoravo di lui. Ne ho già parlato. E' stato a Roma, durante un suo concerto. Era una tiepida serata d'autunno, lui suonava il tango, io facevo le foto. Il giorno dopo tornai a Torino e dopo qualche ora partii ancora  per Roma col macinino per portargliele a vedere le foto, per fargli un regalo, un regalo per lui solo. Sono passati dieci anni. Non mi sembra vero. Per mia natura non guardo mai  indietro, mai. Non guardo le vecchie foto, conservo poche vecchie cose, non mi cullo nei ricordi, quasi mai. Ma quella sera la ricordo bene. Ancora oggi ricordo la sua camicia immacolata e il suo sguardo timido, i suoi occhi trasparenti e bellissimi, le ciglia folte, l'odore del suo corpo, allora sconosciuto, l'emozione dell'amore con lui. Stasera Davide ha riunito tutta la famiglia per festeggiare e ha dato sfogo alla sua arte in cucina. Se non fosse stato un musicista avrebbe potuto besnissimo essere uno chef di rango. Dopo tanti anni con lui anch'io so fare qualcosa adesso, ma non dimentico il suo sguardo desolato quando, una delle prime mattine che si svegliò in casa mia, aprì lo sportello del frigo, arido, gelato e vuoto come la Siberia d'inverno. Mia nipote ci ha portato un disegno che ha fatto a scuola per noi ( che cosa avrà mai detto la maestra??): due uomini che si tengono per mano all'interno di una grande cornice dipinta a forma di cuore. Mia sorella ci ha portato una pianta di ficus " Davide pensaci tu e fai in modo che Alex non ci si avvicini mai" gli ha detto, memore del cactus che ci aveva regalato tre anni fa e che io ho condannato miserevolmente a morte per troppe o per poche innafiature " Dio, Alex, i cactus vivono nel deserto, ma come cazzo hai fatto a farlo morire?" Non me lo spiego ancora adesso, in effetti. La mia mamma è arrivata con un pacchettino inacartato per bene, che ci ha dato a tavola. Si vedeva che era tutta agitata la mia povera mamma, tutta tesa, un po' commossa " E' la cipolla di papà, quella d'oro che gli ha regalato la Fiat quando è andato in pensione" ci ha detto. " Ci teneva tanto poareto" " La do a voilatri due. Son contenta così. Sarebbe contento anca lu." Poi ci ha abbracciato forte, tutti e due. " I me angioeti beli, i me tosati!" Mi fa piangere, a volte, la mia mamma. Piango spesso se la penso. Vecchia e un po' trasandata com'è. A quel pensiero piango. Piangerò tutta la vita. La vita che dannatamente scorre. Inesorabile, Imperturbabile. Per sempre. Davide mi stringe le mani e mi guarda. Ti amo Davide, mio compagno. Ti amo come mai avrei pensato di poter amare qualcuno in tutto il lento scorrere della mia piccola vita. Ti amo come amo la pietra levigata dall'acqua e dal sole. Ti amo come amo l'aria e il vento feroce che spazza le cose e i ricordi e gli affanni. Ti amo come amo i pendii coperti di verde e di rugiada, come amo i cieli tersi, come amo i temporali e le notti insonni. Ti amo  per l'amore che hai saputo inventare per noi. Ti amo per la pazienza. E la costanza. E per la vita che emani. Ti amo in un modo così esclusivo, così totale e doloroso che quasi mi fa male quest'amore per te. "Solo tu mi tieni legato alla vita". Come un tempo. Come allora. In fondo non sono mai cresciuto, nel profondo sono sempre rimasto lo stesso, non credi Davide? Non lo credi anche tu? Mi guardi e mi dici che mi ami, che anche tu mi ami. Da sempre. Lo so. Ne sono certo. Se non mi avessi amato non mi avresti sopportato nemmeno per un attimo. Io e miei malumuri, io e la mia vita randagia, io e la mia collera, le mie parole taglienti, la mia impazienza. Io e la politica, il lavoro, le mie partenze, le mie idee fisse, la mia utopia in testa, i miei ragionamenti portati al limite, allo sfinimento, all'esasperazione. Io e la vita. Sei paziente e buono Davide mio. Paziente e saggio. E in questo momento, in cui ti guardo mentri riponi le stoviglie appena lavate, sento per te uno struggimento tale che mi pare di dovermi sciogliere in quest'istante. Tu e la tua sensibilità, il tuo animo accorto, le tue parole misurate, tu che mi calmi e quieti i miei slanci emotivi e folli, tu che sai più di quanto dici, tu che sei sempe presente nel mio cuore e nei miei pensieri come lo è un figlio per una madre. Tu che mi commuovi con la tua sensibilità di anima bella. Ti amo Davide. Io ti amo.Che io non dimentichi mai che più che per fortuna che per merito ti ho oggi fra le mie braccia.http://www.youtube.com/watch?v=AJPe1pf34EIRyuichi Sakamoto " The Sheltering sky" " Qui il cielo è così solido, così terso, come se ci proteggesse da quello che c'è oltre...."