Arrancame la vida!

Per grazia ricevuta


Stamattina avevo un appuntamento dal dentista. Andrea esulta felice ogni volta che mi vede arrivare: la villa che ha sulla collina di Torino la deve in parte a me. Gli avrò comprato almeno 20 m. di piscina, 100 mq di mansarda, l'arredamento del salotto, le stampe d'autore che ha nello studio, 2 ettari del prato all'inglese dove corrono felici i suoi biondissimi bambini. Insomma, mio malgrado, sono uno dei suoi migliori clienti, via!Sono arrivato nel suo studio con molto anticipo. Ero convinto che l'appuntamento fosse alle 10 e invece era stato fissato per le 11.30. Poco male: ci sono state volte in cui sbagliavo non solo l'ora, ma anche il giorno. Scrivo regolarmente gli appuntamenti che ho su dei post-it gialli e rosa che attacco al frigorifero, ma che regolarmente dimentico di leggere. Molti anni fa Davide mi regalò una bella e costosa agenda di pelle che restò inesorabilmente intonsa per tutto l'anno successivo. Mi piaceva passarci sù le dita e sentirne l'odore del cuoio, amaro e pungente, ma da lì a usarla per il suo scopo ce ne passava. "Scrivi almeno le tue cose sul calendario che abbiamo in bagno!" mi dice lui esasperato, quando dimentico tutto come un anziamo demente. Il fatto è che mi piacciono i post-it e inoltre sono convinto che la rimozione che adopero per fatti e  appuntamenti sia psicologica, come una forma di difesa. In effetti ricordo le cose di lavoro e quelle personali che ritengo importanti, ma rimuovo quelle che mi pesano, con una specie di allegra, inconsapevole spensieratezza da ragazzino.Comunqe, mentre stavo aspettando che Andrea finisse con la paziente che era entrata prima di me ( tre poltrone e un tailleur di Armani per la moglie biondissima!), mi capita fra le mani una rivista di arredamento, una di quelle riviste patinate e assurde che trovi solo negli studi di certi professionisti o a casa di Marina Ripa di Meana, edita dall'impero editoriale dall'uomo più stronzo d'Italia, una di quelle riviste che costano un occhio della testa, dove dentro ci trovi gli articoli e i "servizi fotografici" relativi alle case dei ricchi-e-famosi, o, peggio, di anonimi miliardari che per l'occasione aprono le loro regge a "gionalisti di costume" e a "fotografi di classe". L'occhio mi cade su di un pezzo con relative foto della casa al mare ( Palinuro, mica Arenzano, Loano o Bergeggi!) di un non meglio identificato imprenditore delle calzature ( chissà se le tomanie gli arriveranno direttamente dalla Romania, dal Pakistan o dal Vietnam, laddove gli operai costano niente, hanno tanta volontà e fanno la coda davanti alla fabbrichetta per implorare di prenderli a lavorare a giornata!), che, quando non è preso dai suoi affari, trascorre oziose, languide, interminabili giornate sulla costa a rimirare il mare e a rilassare le sue stanche membra. Le foto mostrano scorci affascinati e surreali delle varie stanze, arredate con gusto, con fascino etnico e un po' rurale ( cassapanca del '600 accostata a paravento laotiano in ebano finemente intarsiato). Non manca l'immagine del bagno, con mini-piscina in marmo rosa, incassata nel pavimento, coperta da petali di ibiscus e gelsomino ( " perchè mi piace circondarmi di cose belle e preziose" fa dire la giornalista mentecatta al manager delle suole, come se agli altri le cose belle facessero cagare!). Il servizio si chiude con due pagine intere di relative inquadrature della magnifica vista che si gode dalla terrazza dell' imperatore dei tacchi, fra ulivi, pini marittimi e cactus centenari.  Sto per chiudere la rivista perplesso, quando il mio sguardo viene catturato dalla piccola immagine, a piè di pagina, vicino alla veduta aerea della villa del padrone dei mocassini, che ritrae l'auotre delle foto: "A.M. affermato fotografo di moda e di architettura d'interni, il meglio che il mercato della fotografia italiana del settore possa esprimere. Le sue foto non hanno prezzo", recita la didascalia pubblicitaria.Circa dieci anni fa frequentai un corso in Toscana. Si trattava di uno di quei seminari residenziali, una follia per me che non avevo una lira, ma feci di tutto per seguirlo ugualmente perchè era centrato sulla fotografia naturalistica e paesaggista in genere. Fu una settimana di lavoro duro ed intenso. Dividevo la stanza con un figlio di papà mio coetaneo, odioso come una giornata di novembre, lunatico, gramo come il fiele, ma soprattutto capace di scattare una bella foto allo stesso modo in cui io sarei stato capace di ballare la polka su di una gamba sola  "Ma dove vai all'alba?" mi chiedeva ogni mattina. " Voglio provare ad arrampicarmi sulla collina per vedere se riesco a catturare i colori giusti." rispondevo io. " Ma sei fuori?" mi diceva lui " Scusa, ma non puoi usare i filtri? chi cazzo te lo fa fare di uscire alle 5 di mattina? Tu sei proprio scemo! Per una foto, poi..."Ed eccolo qui, il mio caro A.M, a quanto pare il meglio che la fotografia italiana sia riuscita ad esprimere. Sta per venirmi un attacco di bile e non per invidia, no no, mica per quello. E' solo che ogni tanto vorrei essere meno scemo di quello che sono, tutto qui. E per fortuna che l'infermiera fighissima di Andrea è venuta a chiamarmi adesso, così entro nello studio del mio gentile ed esoso carnefice e per una mezz'oretta non penso più a A.M e alle sue stramaledettissime foto."Dovremmo fare anche una bella detartrasi." mi dice Andrea sorridente " con quello che fumi hai un sacco di tartaro da togliere." Lo guardo con occhi feroci  "Andrea, perchè non ti fai i cazzi tuoi?" gli dico furente " E dai, Alex, non fare il ragazzino permaloso!" mi dice lui bonario. " Anzi, a proposito di ragazzini, mia moglie vorrebbe tanto farsi ritrarre da te insieme ai bambini, magari nel giardino di casa nostra, che ne dici?" incalza sicuro " Ok" sparo io " 30.000 euro e ti faccio ache gli interni della villa, con moglie, cani, bambini e paravento laotiano!" Mi guarda per attimo stupito, sorride e mi dice: " Ma noi non abbiamo nessun paravento laotiano, Alex. E poi che prezzi! Dì un po'...chi ti credi di essere. A.M, per caso?"Ecco, appunto.http://www.youtube.com/watch?v=MrDlQQh864U&mode=related&search=tanto per ridere un po'...