Arrancame la vida!

piccole ferite


Questa notte ho fatto un sogno. Una bambina sta vagando per le strade di Bagdad. Zoppica, è stanca e fa fatica a camminare. I carri armati le passano accanto. La sollevo da terra e la porto delicatamente in braccio per un lungo tratto, in attesa che mi dica dove fermarmi, finchè mi rendo conto che non ha una meta e voleva solo attarversare la strada. Eppure l'insolita passeggiata la rende felice perchè si mette a ridere, lasciandosi trasportare come una piccola principessa. Ad un tratto mi indica una grande piazza dove ci sono aiuole, alberi secolari e fiori. La faccio sedere sul terreno soffice e gli occhi le si illuminano di gioia e di amore per me, come se io, trovandole un posto in quel giardino, le avessi spalancato le porte della vita. Resta distesa sotto gli alberi, contorti come lei, al riparo. Sul suo volto è scomparsa ogni traccia di dolore.Il mio scopo non è quello di cambiare il mondo: so solo che, passando, ci lasciamo alle spalle qualche traccia, nonostante ognuno di noi faccia tappe diverse nel corso del suo viaggio. Una bambina mi ha scoperto lungo le strade di Bagdad e io ho scoperto lei. Quella bambina mi ha mostrato com'era fatta la sua vita. Ora voglio saperne di più. Voglio scoprire come sia la vita di tutti noi, che uso ne facciamo e se dobbiamo essere contenti di essere vivi. Voglio scoprire qual'è il nostro scopo  e a che cosa servono gli amici e perchè esiste la solitudine. Voglio scoprire il senso della vita al suo inizio e quando si avvicina all'inevitabile fine.Non mi fa felice sapere che potrò considerarmi fortunato se non riuscirò a scoprire quello che cerco, perchè così avrò modo di continuare a cercarlo. Talvolta vorrei ritrovare le esperienze fatte allora, quando ero molto giovane. I suoni, i profumi, i volti della mia infanzia, il bambino che ero. L'innocenza e la libertà. La verità. Ma scopro che tutto quello che era se n'è andato per sempre. Può sembrare assurdo questo desiderio di tornare al punto di partenza, anche se, in un modo o nell'altro, è un viaggio che più o meno tutti decidiamo di compiere quando gli anni avanzano e incominciamo a comprendere che non siamo immortali.C'è una madre a Badgad che abbraccia il vuoto perchè non le è concessa nessuna scelta. La rivedo mentre porta alle labbra del suo bambino l'acqua inquinata dallo zolfo delle bombe. C'è una bambina a Kabul che un giorno, mentre nella sua casa semidistrutta si festeggiava la fine dei bombardamenti, mi prese per mano e mi disse: " Vieni, voglio farti vedere tutto quello che c'è di bello nella mia casa, nella mia famiglia, nel mio giardino". C'è un giovane a Bassora che tutte le mattine si alza all'alba, percorre un numero infinito di chilometri a piedi e incomincia le sue lezioni in una scuola fatta di latta, scrivendo le lettere dell'alfabeto nella polvere del pavimento di terra perchè non possiede una lavagna.http://www.youtube.com/watch?v=n9jSksQEFQk&mode=related&search=Dulce%20Pontes%20Povo%20Que%20Lavas%20No%20Rio%20Fado%20Lisboa%20Lisbon%20PortugalDulce Pontes: Ondeia ( Agua)